Prove tecniche di Educazione Civica. Compiti e funzioni del Coordinatore
Data: Domenica, 25 agosto 2019 ore 14:00:00 CEST Argomento: Redazione
I nostri
nonni dicevano: "Vai a scola
ca t'insignanu adducazione". La parola "adducazione" con la doppia "d"
della pronuncia dialettale siciliana significava tutto quello che oggi
si chiama "istruzione e formazione", "contenuti e competenze", buon
comportamento, galateo che a scuola corrisponde alla "condotta",
significa anche orientamento e successo formativo, in quanto la scuola
è utile e indispensabile, essendo orientata non alla semplice
trasmissione di nozioni, bensì alla formazione
integrale dell'uomo e del cittadino. Tutto ciò in parte la
scuola l'ha fatto, ma non sempre in maniera
sistematica e organica.
Le carenze di conoscenze dell'ordinamento dello Stato e dei diritti e
doveri del cittadino, la frequenza degli atti vandalici e d'inciviltà,
da parte dei giovani che vivono senza regole, e agiscono senza pensare,
rivelano un vuoto educativo e di conoscenze che ora s'intende colmare
con la reintroduzione di 33 ore di Educazione Civica e, anche se in
maniera trasversale, l'assegnazione di un voto finale dovrebbe
stimolare e valutare tale impegno di cittadinanza attiva e responsabile.
E' stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 21 agosto il testo
definitivo della legge n. 92/2019 "Introduzione
dell'insegnamento scolastico dell'educazione civica", approvato
al Senato il primo luglio (Disegno di legge n.1264), promulgata dal
Presidente della Repubblica e tale provvedimento entrerà formalmente in
vigore il prossimo 5 settembre.
Nell'art. 2 si indica come data di avvio di tale insegnamento " il 1°
settembre del primo anno scolastico successivo all'entrata in vigore
della presente legge" e pertanto tutto dovrebbe essere rinviata
all'anno scolastico 2020-2021.
In attesa che il Ministero individui una soluzione
amministrativa: l'ipotesi più probabile è che per il 2019/20 le scuole
vengano invitate ad aderire ad una sorta di sperimentazione nazionale,
nell'esercizio attivo dell'autonomia didattica.
NOMINA DEL COORDINATORE
Ecco quindi che i primi Collegi Docenti individueranno tra le "funzioni
strumentali" la nomina del docente "Coordinatore
dell'Educazione Civica".
Un compito nuovo, impegnativo che sarà sostenuto da un particolare
percorso di formazione, unico beneficio economico: 4 milioni già
esistenti per la formazione, come già disposto dalla legge 107/2015.
L'introduzione dell'insegnamento dell'Educazione Civica è stata pensata
e approvata "senza nuovi o maggiori
oneri a carico della finanza pubblica" e senza alcun aumento di
organico.
Il Coordinatore, specie negli istituti comprensivi, avrà cura di
costituire uno staff di cooperazione per la progettazione dei contenuti
didattici nei diversi ordini di scuola: dell'infanzia, primaria e
secondaria. Per le scuole superiori anche la diversità d'indirizzi di
studi sollecita una cooperazione multipla di docenti nel gruppo o staff
del Coordinatore dell'Educazione Civica, al fine di diversificare i
percorsi didattici delle classi nell'anno di sperimentazione.
I contenuti da proporre, strutturare e diversificare nell'articolazione
del percorso didattico delle 33 ore di Educazione Civica trasversale
sono elencati nell'articolo 3 della legge, che indica le tematiche e
gli obiettivi di apprendimento e lo sviluppo delle competenze cui è
indirizzato l'insegnamento sistematico e graduale dell'Educazione
Civica:
a) Costituzione, istituzioni dello Stato italiano, dell'Unione europea
e degli organismi internazionali; storia della bandiera e dell'inno
nazionale;
b) Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, adottata dall'Assemblea
generale delle Nazioni Unite il 25 settembre 2015;
c) educazione alla cittadinanza digitale;
d) elementi fondamentali di diritto, con particolare riguardo al
diritto del lavoro;
e) educazione ambientale, sviluppo eco-sostenibile e tutela del
patrimonio ambientale, delle identità, delle produzioni e delle
eccellenze territoriali e agroalimentari;
f) educazione alla legalità e al contrasto delle mafie;
g) educazione al rispetto e alla valorizzazione del patrimonio
culturale e dei beni pubblici comuni;
h) formazione di base in materia di protezione civile.
Il comma 2 integra i contenuti disciplinari elencando anche:
l'educazione stradale, l'educazione alla salute e al benessere,
l'educazione al volontariato e alla cittadinanza attiva ed una
particolare sottolineatura al senso del "rispetto nei confronti delle persone,
degli animali e della natura".
In riferimenti a tali contenuti il comma 1 dell'art.3 stabilisce che il
Ministero dovrà emanare apposite linee
guida per l'insegnamento dell'educazione civica, in coerenza con
le Indicazioni nazionali per il curricolo dei diversi ordini di scuola.
Inoltre nell'art. 4 viene ribadita la necessità di curare in tutti gli
ordini di scuola la conoscenza e lo studio della Costituzione, in
considerazione anche che il 75% degli studenti di maturità hanno
dimostrato scarsa conoscenza della "grammatica istituzionale dello
Stato" e nell'art. 5 s'introduce il "capitolo" dell'educazione alla cittadinanza digitale.
Significativo il comma "c", dove si legge: "informarsi e partecipare al dibattito
pubblico attraverso l'utilizzo di servizi digitali pubblici e
privati;.... conoscere le norme comportamentali da osservare nell'ambito
dell'utilizzo delle tecnologie digitali e poi ancora creare e gestire
l'identità digitale, tutelare i dati che si producono, ....rispettare i
dati e le identità altrui, evitare i rischi per la salute, prevenire il
bullismo e il cyberbullismo".
Il 12 agosto il Ministro Bussetti ha firmato il decreto con cui vengono
stanziati 20 milioni di euro per attivare laboratori innovativi in 1000
scuole di tutta Italia, utilizzando il kit multimediale "Stop Cyberbullismo": predisposto
dal Dipartimento per le politiche della famiglia.
Tutte queste tematiche sollecitano da parte dei docenti una
preparazione e una formazione specifica e anche questa è Educazione
Civica.
La trasversalità dell'insegnamento dell'Educazione civica sollecita non
solo la cooperazione di tutti i docenti, ma investe anche la
cooperazione e la collaborazione con le famiglie e come si legge
nell'art. 7 si propone di integrare il "Patto educativo di corresponsabilità"
che viene esteso anche alla scuola primaria.
"Nellescuole del primo ciclo
- precisa il comma 4 art.2 - l'insegnamento
trasversale dell'educazione civica è affidato, in contitolarità, a
docenti sulla base del curricolo di istituto".
Le indicazioni di n. 33 ore annuali corrispondono all'insegnamento di
un'ora la settimana nell'ambito del monte orario obbligatorio previsto
dagli ordinamenti vigenti, ma si potranno anche organizzare moduli o
pacchetti orari a beneficio di un apprendimento efficace.
E' previsto l'avvio d'iniziative di sensibilizzazionealla
cittadinanza responsabile nellascuola
dell'infanzia, magari "studiando" i colori della bandiera,
imparando le parole dell'inno nazionale, i simboli della Repubblica, le
norme di igiene, di galateo, di comportamento civile, di sana
alimentazione, tematiche che già a scuola vengono proposte nei diversi
ambiti disciplinari come avviene nella scuola
primaria.
Quel che potrebbe ritenersi innovativo e funzionale al progetto
didattico dell'Educazione Civica è un percorso tematico strutturato e
graduato per classi e per livelli .
I docenti sono bravi a "saper
scrivere dritto su righe storte" e ancora una volta sono
chiamati a mettere in moto un'azione intelligente e cooperativa per il
bene dei propri studenti.
"Qui si parrà la tua nobilitate",
docente coordinatore di scuola primaria nel riuscire a scalettare
i 33 interventi annuali sviluppando i diversi ambiti di "educazione":
ambientale, stradale, salute, igiene, legalità.
Pianificare le tematiche per classe, compito connesso alla
programmazione didattica, non è un lavoro aggiuntivo, ma sarà compito
del Coordinatore estrapolare dalla programmazione le tematiche
confluenti al percorso didattico dell'educazione civica.
Il medesimo esercizio si potrà riproporre per la scuola secondaria di
primo grado, dove i docenti delle singole discipline individuano degli
argomenti specifici disciplinari e li fanno confluire nel progetto.
E' stato proposto da alcuni di assegnare a ciascun docente 3 ore da
dedicare ai temi dell'educazione civica. Non sono argomenti estranei ai
contenuti didattici, ma diventano arricchimento culturale delle
tematiche che fanno parte del programma curriculare e indirizzato ad
uno specifico intervento formativo, capace di coniugare nozioni
teoriche e prassi operativa per un comportamento civico responsabile e
consapevole.
PER LE SCUOLE DI PRIMO GRADO
Ecco la bozza di una proposta di tematiche da integrare e completare
nella gradualità del percorso triennale per la scuola secondaria di
primo grado.
Materia
|
Ore
|
Tematiche
|
Italiano
|
6
|
La Costituzione. Struttura e
Principi fondamentali L'organizzazione del Comune, della Regione dello
Stato e della Comunità Europea -- La Legalità. Il senso civico
|
Storia
|
3
|
Storia del Tricolore. Gli eroi e
le vittime della mafia. Il cammino storico dell'Europa
|
Scienze
|
6
|
Ed. Alimentare. E Alla salute
Igiene. Galateo
|
Tecnologia
|
6
|
Cittadinanza digitale -
Cyberbullismo
|
Arte e immagine
|
3
|
Il patrimonio artistico da
rispettare I simboli della Repubblica Segnaletica stradale
|
Musica
|
3
|
Inno d'Italia, d'Europa, di
Sicilia
|
Ed. Fisica
|
3
|
Ed Stradale regole
|
Religione
|
3
|
Cultura dei diritti e dei
doveri. Il senso del dovere
|
|
33
|
|
Tali contenuti vengono poi sviluppati nella gradualità del triennio di
scuola secondaria di primo grado mediante percorsi tematici per le
classi prime, seconde e terze.
Nelle scuole dove si attiva il progetto didattico del Consiglio
Comunale dei Ragazzi molti degli elementi teorici vengono vissuti e
applicati attraverso un "imparare facendo" e gli studenti che
esercitano l'elettorato attivo e passivo (seconda classe) saranno
meglio avvantaggiati in tale percorso formativo.
PER LE SCUOLE DI SECONDO GRADO
Il comma 4 dell'art. 2 della legge 92 esplicita che: "Nelle
scuole del secondo ciclo la materia è affidata "ai docenti abilitati
all'insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche, ove
disponibili nell'ambito dell'organico dell'autonomia".
Per la scuola secondaria di secondo
grado, appunto, dove è presente un docente di discipline
giuridico ed economiche il piano organizzativo potrà avere una
diversificata articolazione e gli altri insegnanti potranno essere di
supporto con alcuni contributi storici, letterari e scientifici.
Coordinatore sarà appunto un docente di Diritto, come tante volte
richiesto dall'APIDGE (associazione professionale dei docenti di
discipline giuridiche ed economiche) risorsa preziosa per la scuola e
spesso mal utilizzata, in quanto facendo parte dell'organico di
potenziamento, sono stati assegnati alle ore di supplenza o al sostegno
anche senza titolo.
Nel compito di coordinatore e di docente esperto della disciplina si
valorizza una professionalità ed una competenza specifica a servizio di
tutti gli studenti.
Per una maggiore efficacia didattica si potrebbero prevedere degli
interventi per classi parallele con l'esercizio di schede di verifiche
e valutazione personalizzata.
Materia
|
Ore
|
Tematiche
|
Italiano - Diritto
|
6+6
|
La Costituzione.
L'organizzazione dello Stato, le due Camere, Compiti e funzioni. I
poteri dello Stato. La Comunità Europea - La Legalità. Il senso civico
- Diritto del lavoro
|
Storia
|
3
|
Storia dei Partiti.Il senso
della Politica. Il cammino storico dell'Europa - le commissioni.
Sviluppo sostenibile Assemblea ONU
|
Scienze
|
3
|
Ed. alla salute il benessere del
cittadino. Risorse agroalimentari
|
Informatica
|
3
|
Cittadinanza digitale -
Cyberbullismo
|
Arte
|
3
|
Tutela del patrimonio ambientale
e artistico da valorizzare
|
Ed. Fisica
|
3
|
Ed Stradale regole - Protezione
civile
|
Religione
|
3
|
Cultura dei diritti e dei
doveri. Il senso del dovere. La cultura del rispetto
|
|
33
|
|
L'azione del Coordinatore è importante in quanto per superare la
formale "trasversalità" che tale insegnamento appartiene a tutti, ma
non lo impartisce nessuno o che ci siano dei docenti sensibili e
volenterosi che trattano nell'ambito delle loro lezioni le tematiche di
cittadinanze ed altri non se curano, sarà sua cura assicurare e garantire che tutti gli
alunni, di tutte le classi possano fruire delle nozioni e dei valori
dell'educazione civica.
In occasione della valutazione intermedia sarà cura del Coordinatore
registrare le attività svolte per singola classe con le indicazioni
delle tematiche trattate e le indicazioni valutative circa la
partecipazione e l'impegno di studio dei singoli studenti in vista
della definizione del voto finale da registrare in pagella.
Come ha dichiarato nel corso del dibattito parlamentare l'on. Gabriele
Toccafondi (Gruppo Misto), ex sottosegretario al Miur nel governo
Gentiloni, "la quadratura del cerchio viene demandata alla bravura di
un Coordinatore che dovrebbe tirare le fila di lezioni e interventi
didattici che potrebbero anche essere distribuiti fra tutte le
discipline (e ricavarne un voto unico in pagella".
Tutto ciò potrà sembrare anomalo, ma appare il modo migliore per
sviluppare un progetto che risponde ad un bisogno formativo degli
studenti, in maniera organica e sistematica.
Magari il prossimo Governo, dopo tale sperimentazione si convincerà di
renderlo insegnamento autonomo e aggiuntivo, ma sarà sempre necessaria
un'azione interdisciplinare di contenuti e di competenze.
Il Coordinatore, inoltre, a conclusione dell'anno di sperimentazione,
presenterà al Collegio Docenti una relazione finale, evidenziando i
traguardi conseguiti e le eventuali "debolezze" e vuoti da colmare.
L'articolato piano realizzato nel corso dell'anno dovrebbe pervenire al
Ministero per contribuire anche attraverso esperienze realizzate sul
campo, alla definizione delle linee guida a servizio e a vantaggio di
tutta la scuola italiana.
E' previsto, infatti, all'art.11 della legge la presentazione di una
relazione con cadenza biennale alle Camere da parte del Ministro "anche nella prospettiva di eventuali
modifiche".
Come viene indicato nell'art.10 le migliori esperienze e
l'articolazione dei progetti innovativi saranno presentate al Ministero
e inserite nell'Albo delle buone
pratiche di educazione civica", partecipando ad un concorso
nazionale.
Si diventa così non solo esecutori di compiti e mansioni, ma veri
protagonisti e costruttori di un bene sociale e culturale per le
giovani generazioni; si colma un vuoto culturale e si restituisce ai
giovani la consapevolezza del valore di Patria, del senso dello Stato,
del Bene comune, dell'essere cittadini attivi e responsabili.
Giuseppe Adernò
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