Linda Zambon docente
di sostegno in servizio a Torre Pellice (Torino), ora
vincitrice del concorso a Dirigente, prima di lasciare la “sua” scuola
scrive una lettera al Ministro, pensando ai suoi alunni
autistici. La lettera resterà senza risposta, anche a causa della crisi
di Governo, ma rimane vivo e attuale il messaggio che si intende
trasmettere.
Lodevole l’impegno e il desiderio che non venga distrutto il lavoro
svolto negli anni.
Anche le norme e le leggi (elettorali) devono rispettare il lavoro dei
docenti e dei docenti di sostegno. Tanto lavoro viene
realizzato in classe, poi durante le vacanze per dare pulizia o per
predisporre le aule per i seggi elettorale, viene distrutto un
patrimonio di documentazione didattica prezioso. La didattica rimane
senza tracce di memoria e ogni volta occorre ricominciare da capo.
Altro che continuità! Sta a noi avere a cuore e considerare
importante il proprio lavoro, esserne gelosi non è un peccato.
Quis habet aures audiendi, audeat !!!!
Giad
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Onorevole Sig. Ministro Marco Bussetti
e per conoscenza a:
Osservatorio Permanente sull'Inclusione scolastica
A.N.G.S.A. Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici
Associazione Habitat per l'autismo onlus
Una breccia nel muro
Fondazione Italiana per l'Autismo
UST Torino, USR Piemonte, Sportello autismo
Oggetto: Disturbi dello spettro autistico ed elezioni
Egregio Ministro Bussetti,
sono Referente Autismo nella scuola che a giorni
lascerò in quanto vincitrice del concorso DS e le scrivo per chiederLe
di tutelare, in occasione di appuntamenti elettorali, le "aule morbide"
e gli spazi utilizzati dagli alunni con disturbi dello spettro
autistico.
A maggio 2019 essendo insegnante di sostegno ho
potuto osservare i disagi importanti causati dai "traslochi" pre e post
elettorali: un disagio per tutti gli alunni, certo, ma per un bimbo
autistico significa perdere importanti riferimenti visuo-spaziali
faticosamente costruiti nel tempo.
Tornare a scuola e non trovare più la consueta
agenda visiva appesa , i materiali di lavoro spostati, lo spazio
intorno è diventato un altro: tutto questo è fonte di disorientamento
profondo e di interruzione dell'apprendimento oltre al fatto che
vengono messi in crisi risultati ottenuti in precedenza.
I docenti spesso non hanno il tempo materiale di
ripristinare l'ambiente prima della riapertura della scuola.
Le aule dedicate all'attività con i disabili hanno
attrezzature anche ingombranti, ci sono molti materiali, si crea un
problema di igiene e pulizia nello spostamento di cuscini e tappeti da
un ambiente dove gli alunni stanno spesso con mani e faccia a terra.
Un problema di igiene anche nella pulizia del
pavimento che dopo aver accolto centinaia di persone con le scarpe
dovrebbe essere accuratamente lavato prima di riposizionare mobili e
arredi per un ambiente dove spesso si sta scalzi.
Non si tratta solo di un locale di "scarico" per far
rilassare il bambino ma di un luogo di lavoro strutturato che deve
essere mantenuto il più possibile ordinato e pulito.
Vedendo come la Legge stia sempre più cercando di
tutelare e garantire il diritto allo studio anche per i bimbi e ragazzi
autistici mi auguro che la sensibilità comune possa crescere anche nel
preservare dall'utilizzo come seggio elettorale le aule a loro dedicate.
Le chiedo pertanto, in linea con le priorità
sull'inclusione già da Lei indicate, di chiedere ai Comuni Italiani di
individuare uno spazio alternativo per la collocazione del seggio
elettorale qualora l'aula tradizionalmente utilizzata sia un'"aula
morbida" attrezzata per i disabili e in particolare per gli alunni con
disturbo dello spettro autistico.
Estendo la richiesta ad altri soggetti, per
conoscenza, nella speranza che la condivisione possa far crescere
la sensibilità personale ed istituzionale al riguardo.
Certa della Sua attenzione
porgo rispettosi saluti.
Torre Pellice, 18 agosto 2019
Linda Zambon
linda.zambon(at)istruzione.it