Misure di gas radon all’interno dell’IIS “M. Amari” di Giarre, in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia
Data: Domenica, 23 giugno 2019 ore 09:00:00 CEST Argomento: Istituzioni Scolastiche
Grazie
alla collaborazione tra l’Istituto Nazionale di Geofisica e
Vulcanologia-Osservatorio Etneo (INGV-OE) e l’Istituto di Istruzione
Superiore “Michele Amari” di Giarre (IIS-Amari), dal 2016 il gas radon
è monitorato in alcuni ambienti dell’edificio scolastico situato in via
Padre Ambrogio 1, a Giarre. Come è noto, il radon è un gas cancerogeno
che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) colloca nel “gruppo
1”, ovvero tra i più pericolosi per la salute umana. In base a tale
collaborazione, sono stati collocati alcuni rilevatori di gas radon in
ambienti interni all’Istituto scolastico coordinato dal dirigente
scolastico Giovanni Lutri, istruendo gruppi di studenti alla raccolta
ed analisi preliminare dei dati acquisiti dagli strumenti.
Sono stati, inoltre, effettuati alcuni seminari durante i quali sono
stati affrontati i temi dell’assetto geodinamico della regione etnea,
sul gas radon in relazione a tale contesto e dei suoi effetti sulla
salute umana. Le attività formative e di raccolta dati sono state
coordinate da Sandra La Ferrera (IIS-Amari), Anna Leonardi (geologo
libero professionista), Marco Neri e Salvo Giammanco (INGV-OE), mentre
gli studenti hanno potuto collaborare fattivamente a tutte le attività
di acquisizione ed elaborazione preliminare delle misure insieme
all’INGV-OE.
Come noto, l’Etna è un vulcano caratterizzato da fianchi percorsi da
numerose faglie, la cui attività espone le popolazioni ad un doppio
pericolo: da un lato esse generano sismicità prodotta proprio dal
movimento delle faglie, e dall’altro le stesse faglie fratturano il
terreno permettendo una più facile risalita di gas, tra cui anche il
radon. Le misure di radon condotte presso l’IIS-Amari rientrano,
quindi, in un monitoraggio condotto dall’INGV su un territorio ben più
esteso, che considera misure condotte sia nei terreni (in-soil) che in
abitazioni (indoor), in siti distribuiti lungo tutti i versanti
dell’Etna.
I primi risultati delle misure radon indoor sono stati appena
pubblicati sulla rivista internazionale Frontiers in Public Health -
Environmental Health, in un articolo scientifico intitolato
“Preliminary Indoor Radon Measurements Near Faults Crossing Urban Areas
of Mt. Etna Volcano (Italy)”. Per tre anni sono state registrate misure
continue di radon da dodici sensori collocati in sette edifici ubicati
sulle pendici meridionali ed orientali del vulcano, nei territori
Zafferana Etnea, Aci Catena, Aci Castello, Paternò, comprendendo anche
le misure effettuate presso l’IIS-Amari di Giarre.
Nel complesso, i sensori hanno rilevato concentrazioni medie annue
spesso superiori a 100 Bq/m3 (Bequerel per metro cubo, l’unità di
grandezza con cui si misura il radon) che corrisponde al valore di
primo livello di attenzione per esposizione media annuale raccomandato
dall'OMS. In alcuni casi, tale concentrazione media è risultata
maggiore di 300 Bq/m3, con punte superiori a 1000 Bq/m3 registrate per
molti mesi consecutivamente. Lo studio documenta, inoltre, che le
abitazioni con maggiore presenza di radon al loro interno sono ubicate
in prossimità di faglie attive. Questo dato conferma, quindi, che la
pericolosità delle faglie etnee è data non solo dalla loro
sismogeneticità, ma anche dalla loro permeabilità ai gas, che consente
una più facile risalita del radon verso la superficie.
Per quanto riguarda l’Istituto Istruzione Superiore “Michele Amari” di
Giarre, però, i sensori hanno mostrato valori di radon piuttosto bassi,
con medie di lungo periodo comprese tra 30 e 60 Bq/m3 (vedi Fig. 1).
Pur essendo misure effettuate solo in due aule dell’edificio
scolastico, tali valori risultano piuttosto tranquillizzanti per quanto
riguarda la salute della popolazione studentesca che frequenta
l’IIS-Amari.
Figura 1 – Misure di radon effettuate in due aule dell’Istituto
Istruzione Superiore “Michele Amari” di Giarre. Il diverso colore dei
pallini evidenzia le medie radon giornaliere (blu), settimanali (rosse)
e progressive totali nel lungo periodo (verdi). Le medie nel lungo
periodo mostrano valori abbastanza tranquillizzanti, compresi tra 30 e
60 Bq/m3. La Figura è tratta dall’articolo scientifico di M. Neri e
collaboratori, recentemente pubblicato in Frontiers in Public Health e
liberamente consultabile al seguente link: https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fpubh.2019.00105/full.
Sandra La Ferrera
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