Intitolazione a Pippo Fava della nuova sala riunioni del Majorana-Arcoleo di Caltagirone
Data: Domenica, 02 giugno 2019 ore 10:00:00 CEST Argomento: Istituzioni Scolastiche
"I mafiosi stanno in
Parlamento, i mafiosi a volte sono ministri, i mafiosi sono quelli che
in questo momento sono ai vertici della nazione". Un uomo che
scriveva queste parole liberamente in Sicilia non poteva non essere
preso di mira da Cosa Nostra. L'uomo in questione è Giuseppe Fava! O
meglio era, perché queste furono le parole rilasciate nella sua ultima
intervista nel 1983, esattamente un anno prima della sua uccisione per
mano mafiosa. Il suo operato come giornalista, scrittore e drammaturgo
continua a rendergli onore tanto che l'Istituto Superiore
Majorana-Arcoleo di Caltagirone, giorno 30 maggio, ha dedicato la
nuova sala riunioni proprio a lui con la partecipazione del figlio del
giornalista ucciso dalla mafia, l'Onorevole Claudio Fava, Presidente
della Commissione Antimafia dell'Assemblea Regionale siciliana, alla
presenza del Dirigente Giuseppe Turrisi, dei rappresentanti degli
studenti, di alcuni docenti e del personale.
Riferendosi alla testata giornalistica fondata dal padre, "I
Siciliani", Claudio Fava ha detto: "Questa non è solo una storia
di morti. Questa è una storia di vivi, di nomi che continuano a vivere,
di un giornale che continua a vivere anche dopo la morte del direttore,
di mio padre. Lui aveva 60 anni, molti membri dell'équioe solo 25.
Pensavano che uccidendo il direttore avrebbero fatto crollare il
giornale, si sbagliavano. Siamo stati più forti di chi voleva metterci
a tacere. Siamo stati più robusti della loro violenza". "Dietro una
tomba c'è sempre un valore che continua a crescere. Non è solo
contemplazione, è vita". Questo non è il celebre carme di Ugo Foscolo,
non è una letteratura che, per quanto bella, ci appare lontana, ma sono
le parole di un uomo che ha visto la morte del padre e la nascita degli
ideali.
Poi c'è stato il momento dell'intitolazione ufficiale della sala
a Pippo Fava, così si faceva chiamare). Sulla targa un monito a
tutti gli studenti e agli insegnanti, una frase che, ha affermato
l'Onorevole, vale per i supereroi ma vale anche per noi: "A che serve
vivere, se non si ha il coraggio di lottare?"
Emanuele Douglas Crocellà
foto di Flavio La Iacona
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