
Chi è davvero Ettore Majorana? Interessanti e nuove notizie emerse nel recente incontro al “Regio” Liceo Classico Statale “N. Spedalieri” con i due fisici studiosi dello scienziato Nadia Robotti e Francesco Guerra
Data: Domenica, 26 maggio 2019 ore 08:30:00 CEST Argomento: Istituzioni Scolastiche
Nell'auditorium "S. Cuccia" del Liceo Classico "Spedalieri", dirigente reggente
Daniela Di Piazza, con indirizzo di saluto del primo collaboratore
prof.ssa Milena Grasso, si è svolta conferenza con una storica della
fisica e un fisico teorico e di rango scientifico universitario, Nadia
Robotti, ordinario Dipartimento di Fisica Università Genova, e
Francesco Guerra, ordinario Dipartimento Fisica Università "La
Sapienza" Roma, entrambi ricercatori al Centro "E. Fermi" Roma,
trattando in maniera esaustiva e approfondita il tema "Ettore Majorana:
la sua straordinaria vita e la qualità delle sue ricerche sul neutrino
e oltre", moderatore Carlo
Majorana Gravina.
In questa occasione, hanno svolto una ricerca archivistica importante
ed esplosiva, dalla consultazione dei registri dello "Spedalieri",
ricavando il quadro completo del complesso percorso formativo di
Majorana, in cui lo "Spedalieri" gioca un ruolo fondamentale. Per tali
prestigiosi sviluppi, anticipa il dirigente scolastico Daniela Di Piazza, l'archivio verrà
intitolato al grande scienziato, con la prospettiva di dare un'intensa
svolta turistico-culturale alla città di Catania grazie al lavoro di Robotti e Guerra.
Ettore Majorana, quindi, consegue per esami la Licenza Ginnasiale
presso lo "Spedalieri" nella sessione di luglio 1920, presentandosi
come privatista pur avendo frequentato la V ginnasiale al Massimo. Nei
successivi anni accademici 1920-1921 e 1921-1922, Majorana è
inizialmente iscritto alla I e II liceale allo "Spedalieri", ma non
frequenta, poiché segue le lezioni al "Massimo" a Roma. Consegue per
esami, allo "Spedalieri", il passaggio alla II liceale e poi alla III.
Nell'anno accademico 1922-1923 Majorana è ancora iscritto inizialmente
allo "Spedalieri", ma nel novembre 1922 ottiene il nulla osta per il
passaggio al Regio Liceo "Torquato Tasso" di Roma, dove consegue la
Licenza Liceale nel luglio del 1923 senza dover sostenere esami, per le
lusinghiere votazioni riportate nell'anno.
Ad aprire il convegno, una relazione svolta dal brillante studente Gabriele Guarino che, insieme a Jacopo Oliveri entrambe della classe
V G, hanno preparato il powerpoint "Ettore Majorana: l'uomo, il genio,
il mito".
"Ascoltando la relazione, hanno commentato i relatori, è sorta
istintivamente, nella nostra mente l'associazione ideale di questi
studenti attuali dello "Spedalieri" con Ettore Majorana, studente in un
lontano passato, indizio di una eccellenza accademica che si rinnova
continuamente nel tempo".
Nadia Robotti, unica donna in
Italia a svolgere attività scientifica sulla Storia della Fisica
Atomica, della Meccanica Quantistica, della Fisica Nucleare e della
Strumentazione Scientifica, è responsabile del "Centro Sistema Museale"
della Regione Liguria per la salvaguardia del patrimonio
storico-scientifico delle scuole e di altre istituzioni culturali,
membro del comitato scientifico della Domus Galileiana di Pisa.
Per Robotti, lo scienziato Majorana "era intensamente coinvolto nella
ricerca scientifica, teso a dare contributi altamente innovativi, in
questo senso si può parlare di una vera e propria Ricomparsa di Ettore
Majorana".
Il napoletano Francesco Guerra, collaboratore del Cnr; ricercatore a 24
anni, mentre inanella vari incarichi e riconoscimenti a livello
internazionale, a 26 comincia la carriera universitaria diventando
ordinario di cattedra a 34 anni; ha prodotto filmografie e numerosi
libri tradotti in tutto il mondo su "Ettore Majorana e il neutrino", di
cui ha presentato brillantemente la sua relazione, con una rapida
presentazione dell'opera scientifica di Majorana, inquadrata nelle
attività del suo tempo, ponendo in risalto la straordinaria attualità
dei suoi risultati: una personalità completamente nuova di Majorana.
"In particolare, le sue polemiche scientifiche, più o meno sotterranee
con i maggiori Fisici del suo tempo (Enrico Fermi, Paul Dirac, Werner
Heisenberg), lo mostrano molto deciso, coraggioso, a tratti addirittura
arrogante".
"Molto significativo è il percorso concettuale, continua, che lo porta
da una critica serrata all'impostazione data da Paul Dirac al problema
delle equazioni d'onda quantistiche relativistiche, fino alla
costruzione di una teoria simmetrica per l'elettrone e il positrone, e
alla previsione teorica della possibile esistenza di una nuova
particella identica alla sua antiparticella, il neutrino di Majorana.
Lungo questo percorso Majorana subisce sulle prime una grossa
sconfitta. Egli non crede nella effettiva esistenza fisica della nuova
particella positrone, identica all'elettrone, ma con carica opposta,
prevista nell'ambito dell'equazione di Dirac, da lui criticata". "Nel
1933, proprio durante la permanenza di Majorana a Lipsia, l'esistenza
del positrone nei raggi cosmici viene confermata senza ombra di dubbio.
Ma Majorana è in grado di riprendersi, arrivando alla formulazione di
una teoria di elettroni e positroni interagenti con la radiazione
elettromagnetica, che è completamente equivalente alla moderna
elettrodinamica quantistica. Il neutrino di Majorana è un sottoprodotto
di questa raffinata teoria".
Lascia quindi un'eredità importantissima, specialmente per la
formazione delle nuove generazioni". Studenti e docenti, affascinati,
subito lo impegnano con numerose domande: Emanuela Pandolfo, Marzia Vitello, il prof. Sergio Guarino e la prof.ssa Rosangela Percolla che, con il
prof. Giuseppe Privitera,
ha contribuito all'organizzazione del convegno.
Lella Battiato Majorana
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