Al Comune di Catania l’Istituto Alberghiero “Karol Wojtyla” celebra la 'giornata della Memoria tra ieri e oggi' – Never Again
Data: Giovedì, 02 maggio 2019 ore 08:00:00 CEST
Argomento: Istituzioni Scolastiche


Nell’aula consiliare del Municipio di Catania, il Presidente del Consiglio Comunale, Giuseppe Castiglione, ha ospitato gli studenti dell’Istituto Alberghiero "Karol Wojtyla", dirigente scolastico Daniela Di Piazza, la quale ha invitato i ragazzi a non dimenticare e ascoltare i relatori d’eccezione  presenti all’incontro: avv. Baruh Triolo, presidente della Charta delle Judeche di Sicilia ha esordito “assistiamo ad una pericolosa reviviscenza della persecuzione ebraica in tutto il Nord Europa, innescato da estremisti di fede musulmana, cavalcato anche da estremisti europei che hanno dismesso i panni del nazismo”. Prosegue "con la collaborazione dell'Amministrazione Comunale di Catania, abbiamo fondato la prima sinagoga nel meridione d'Italia dopo seicento anni”.

In video conferenza, Rav. Scialom Bahbout, Rabbino capo di Venezia, traccia l'excursus storico della persecuzione subìta dagli ebrei, e Attilio Funaro, presidente Istituto Internazionale Cultura Ebraica espone, gli eventi subiti dalla nascita (2 ottobre 1943), alla deportazione della Nonna e degli zii nel campo di Auschwitz, all'alba del 16 ottobre 1943. Ed ancora della sola donna ritornata, la Zia Settimia Spizzichino Z’L’". Lizchor (in ricordo),  ha comunicato "l'iniziativa progettata con l’IIS “Galilei” Modica per una maggiore sensibilizzazione e conoscenza di “quello che è stato”: la Shoah e l’antisemitismo".

L’avv. Egidio Incorpora, presidente associazione culturale “Salvatore Incorpora”, ha parlato dell’artista Incorpora, il padre: le persecuzioni patite nell’ultima Guerra Mondiale, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, non aderendo alla Repubblica di Salò fu catturato dai tedeschi, viaggiando in carri merci, finì nei lager I.M.I. (Internati Militari Italiani). Ha raccontato l’evoluzione delle opere d'arte ispirate da quella dolorosa esperienza, segnata da violenza e paura.

Le conclusioni dei lavori sono state affidate al presidente  Gip Tribunale Catania, Nunzio Sarpietro, si sofferma sulla dicotomia Negazionismo/Revisionismo dell'olocausto dal dopo guerra in poi, precisando "il negazionismo è spesso un rozzo modo di vedere la storia e gli accadimenti del passato; mentre il revisionismo è piuttosto una rivisitazione dell'assetto storico in relazione a nuove emergenze, è frutto di metodologia scientifica".

Con esaustività, ha esposto la specifica normativa penale nei diversi Paesi Europei che punisce il reato di negazionismo, considerato "reato di opinione" che va rapportato con i principi di libertà di pensiero e opinione, sanciti dalla Carta fondamentale dei diritti dell'uomo.

Moderatore incontro, il direttore di “The VoiceKw” Lella Battiato Majorana, che ha coordinato gli interventi e invita per un indirizzo di saluto: ilquestore di Catania, Alberto Francini, che esorta i ragazzi ad aborrire qualunque tipo di intolleranza, essendo loro stessi i costruttori del futuro della società. "La storia della Shoah, ha continuato, ci fa chiedere come sia stato possibile che i tedeschi, popolo di importanti tradizioni culturali, sociali e artistiche, che nell’Ottocento ha dato vita al Romanticismo, con la grande musica (Beethoven, Wagner, Mahler, ecc.); diedero vita a un fenomeno ideato e compiuto da alcuni folli con atti criminali”.

Adriana Muliere, presidente  del Gruppo Rotariano Sicilia Lux Mundi (Rotary Catania Duomo 150), ha ricordato che l’oscurantismo del pensiero, va combattuto con la luce della purezza di intenti; e Maurizio Catania, Staff del Sindaco, ha portato i suoi saluti ai ragazzi e a tutti gli intervenuti. Sono stati proiettati  video di testimonianze storiche della Shoah, e letti toccanti brani, a cura dei ragazzi dell’Istituto Alberghiero: Alessio Magrì, Ester Ragonesi, Ilenia Giordano.

In chiusura la lettura corale della canzone Gam Ki Elekh, che cantavano le mamme nell’accompagnare addolorate i bambini nei campi di concentramento prima di venire uccisi dai nazisti, alle “docce” (forni) di Auschwitz: uno degli inni più toccanti del genocidio.

Lella Battiato Majorana










Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-24883947.html