Sull’asse Cina - Catania
Data: Lunedì, 25 marzo 2019 ore 07:00:00 CET Argomento: Istituzioni Scolastiche
Se in
questi giorni l’Italia, l’Europa e una buona altra fetta del mondo,
Stati Uniti compresi, si agitano e si confrontano sui rapporti
economici e finanziari da stabilire con la corazzata Cina, Catania
conferma come sia scattata qui già da tempo, da anni, con straordinaria
lungimiranza, l’idea di accorciare le distanze tra il mondo della
scuola italiana e, appunto, quella cinese. Altrove, dunque, i governi
parlano di affari, qui nel capoluogo etneo proprio in questi giorni,
invece, gli studenti dell’IIS Marconi-Mangano hanno ricevuto un gruppo
di studenti provenienti dalla Cina nell’ambito di un progetto di
partenariato che va avanti da anni. Un rapporto che è culminato negli
ultimi mesi con un viaggio che gli studenti catanesi hanno fatto in
Cina, alla Middle School di Shi Jiazhuang e, appunto, con questa
missione dei ragazzi cinesi che, accompagnati dai loro docenti e
dirigenti scolastici, sono venuti a scoprire le realtà culturali della
Sicilia.
Straordinaria l’intuizione nel 2009 dell’ex preside della scuola
catanese, Orazio Lombardo, portata avanti con determinazione
dalla professoressa Vinci Pastore, con cui fu deciso di inserire a
scuola il corso di lingua cinese. Un corso che da qualche tempo, grazie
alla collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, con la Kore di
Enna e con l’Istituto Confucio che opera all’interno di quella
università, vede coinvolti, con il Marconi capofila, oltre 70 istituti
siciliani. I ragazzi del Marconi dunque studiano lingua e cultura di
questo grande Paese non più così lontano e per loro, e per la Sicilia,
non può che essere un vantaggio. Lo conferma il dirigente scolastico
del Marconi-Mangano, il preside Egidio Pagano, che spiega: «E’ chiaro
che la scuola deve puntare sempre più sul trasmettere agli studenti la
conoscenza delle lingue straniere, visto che operiamo in un sistema
globalizzato. E la nostra scelta è stata quella di puntare anche sul
cinese, mettendo i nostri studenti in condizione di apprendere non solo
la lingua cinese, ma di studiarne la cultura, di conoscere il mondo
della formazione scolastica e di scoprirne anche le realtà visitandole».
Cinesi, manco a dirlo, molto affascinati da quel che hanno trovato da
queste parti e particolarmente felici per essere stati ospitati
in questi giorni nelle case degli amici siciliani. Ha raccontato lo
studente del Marconi, Sebastiano Guzzone: «Ho iniziato a studiare la
lingua cinese con la curiosità di un bambino e questo scambio culturale
mi ha fatto capire che ci sono persone, culture, Paesi, un mondo intero
che merita di essere conosciuto». Entusiasti gli studenti, felici i
genitori, cui non sfugge il patrimonio che i loro ragazzi stanno
acquisendo per pianificare il futuro. Viviana Di Franca, una mamma
appunto, ha detto: «Mio figlio ha vissuto un’esperienza straordinaria,
con un grande impatto formativo. Ed è stato importante che abbia anche
visitato scuole ed università, diverse da quelle cui è abituato. Eventi
come questi possono aiutare ad affrontare il futuro e il mondo del
lavoro anche in luoghi con culture e tradizioni diverse».
Stage formativi, dunque, scambi culturali, catanesi a Shi Jiazhuang e
cinesi a Catania, la scoperta reciproca di come si studia, come
ci si specializza, come si procede dai banchi al mondo del lavoro.
Assolutamente casuale, dunque, la concomitanza tra il vertice politico
economico Italia-Cina e questa nuova tappa dello scambio tra il
Marconi-Mangano e la Middle School. Ma, al di là della casualità, una
conferma: è dalla scuola che può davvero essere messo in moto un
virtuoso ingranaggio di sviluppo, capace anche di coinvolgere il mondo
delle imprese, locali ed internazionali, alla ricerca sempre più di
mani e cervelli preparati. E consapevoli del ruolo che sono chiamati a
svolgere. Oltre ogni protocollo e oltre ogni accordo di politica e
finanza.
Lucia Andreano
docente comunicazione stampa - IIS
Marconi
|
|