Foibe: al Majorana i giovani imparano e ricordano!
Data: Lunedì, 25 febbraio 2019 ore 09:00:00 CET Argomento: Istituzioni Scolastiche
“Verità
sepolte riaffiorano e volontà di ristabilire la verità” i temi
conduttori della giornata vissuta al Majorana di Milazzo in occasione
della conferenza sulle Foibe cui i giovani delle classi V dell’Istituto
Tecnico Tecnologico giovedì 21 febbraio hanno preso parte alla presenza
del sindaco Giovanni Formica, dell’avvocato Maria Rosaria Cusumano,
presidente dell’associazione Sciarpabianca e promotrice dell’evento,
dell’onorevole Roberto Menia, primo firmatario della legge per
l’istituzione della giornata del Ricordo, delle sorelle Capone, esuli
istriane, del prof. Daniele Fazio e di PierAngelo Giambra, editore del
libro “Sulle ali della memoria - Gli
esuli giuliano-dalmati di Sicilia ricordano”.
“E’ opportuno e doveroso
affrontare il vuoto storico di una delle pagine della storia recente
del nostro Paese e dimostrare che la guerra non ha mai vincitori di
nessun tipo e di nessun senso e che la barbarie quando si è in guerra
c’è sempre da entrambe le parti” sono le parole del Dirigente
Scolastico, prof. Stello Vadalà, con cui si dà avvio alla giornata di
studio coordinata dalla professoressa Rossella Scaffidi.
Il Majorana ha voluto così studiare a fondo, con gli alunni, l’orrore
e, grazie all’apporto dello storico Daniele Fazio e all’ausilio di
immagini e testi tratti dal libro “Sulle ali della memoria - Gli esuli
giuliano-dalmati di Sicilia ricordano” imparare a conoscere e ricordare
il dramma dell’esodo giuliano-dalmata e delle vicende del confine
orientale e le vittime delle foibe per colmare un vuoto di una pagina
tra le più cupe della storia contemporanea, avvolta a lungo nel
silenzio e nel buio, come le tante vittime, inghiottite nelle cavità
carsiche, le cosiddette foibe, per volere del maresciallo Tito e dei
suoi partigiani, in nome di una pulizia etnica che doveva annientare la
presenza italiana in Istria e Dalmazia.
Una memoria che per troppo tempo è andata persa ma che, dal 2004, si
ricorda ogni 10 febbraio.
Proprio l’onorevole Roberto Menia, primo firmatario della legge per
l’istituzione della giornata del Ricordo e relatore alla mattinata di
studio, con il suo energico e sentito intervento ha voluto “raccontare un po' di storia e di vicende
personali” e riferire, lui testimone indiretto, di aver sempre
percepito, da bambino, nei racconti dei familiari un senso di
ingiustizia verso la loro storia, quella storia che aveva portato
migliaia di italiani a dover lasciare le loro case e la loro terra, e
che spesso lo portava a interrogarsi sul perché di quella sorta
di reticenza a dire ciò che era accaduto, come se si trattasse di un
rito privato da nascondere.
Accomunate in questo mondo di emozioni e di ricordi le sorelle Capone,
esuli istriane e attente testimoni dirette del dramma degli abitanti
delle terre contese e degli esuli poi, con delicatezza e dolcezza si
sono rivolte ai giovani presenti in Aula Magna augurando loro di non
dover mai conoscere l’orrenda realtà della guerra.
Lezione di storia ma soprattutto di vita quella che oggi è stata
vissuta nell’Aula Magna del Majorana che, al di là di ogni retorica che
a volte accompagna certe celebrazioni o commemorazioni, si inserisce
appieno nell’intento educativo e formativo di promozione dello spirito
critico dei propri alunni, nella consapevolezza che la storia sia
semper magistra vitae e che debba perseguire la tutela dell’uomo, della
dignità e dell’umanità.
Franca Genovese
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