Il senso della storia
Data: Domenica, 21 ottobre 2018 ore 07:00:00 CEST
Argomento: Redazione


E adesso che l'hanno tolta pure come traccia per l'esame di maturità che senso ha studiare storia!? Adesso che neppure per i docenti di storia sarà una "priorità" completare il programma di quinto anno, "il più vicino a noi", chi studierà il Novecento!? Adesso che non sarà più nei pensieri, e negli incubi, della "notte prima degli esami", che fine faranno i manuali di storia!? Ma si, tanto a chi interessa ricordare il passato, e perché ricordare, poi!?

A chi importa conoscere vicende, storie, lotte, speranze, sofferenze  di mille e mille uomini vissuti prima di noi!?
Perché studiare la rivoluzione francese, la fine dell'Impero Romano d'Occidente e la guerra del Peloponneso!?
Perché sapere della disfida di Barletta, della scoperta dell'America e della caduta del Terzo Reich!?
Perché conoscere il codice di Hammurabi, il Codice di Napoleone e lo Statuto Albertino!?
Insomma, perché conoscere la storia dell'uomo!?

Oggi poi, che abbiamo troppe cose importanti a cui pensare! E non basta dire, "se non ricordassimo il mondo sarebbe sottilissimo, una lastra priva di spessore", o "se non conosciamo il passato non possiamo avere un futuro".
La storia è molto di più!
Solo la storia riscatta l'uomo dalla menzogna, dall'inganno, dalla paura, e lo porta alla verità. Solo la storia salva l'uomo dalla jungla della solitudine e dell'indifferenza, e lo restituisce alla civiltà. Solo la storia dà un senso alla comunità e alla convivenza civile. E ci fa amare l'uomo, ogni uomo.

Diceva Lucien Febvre, "Lo storico non è colui che sa. È colui che cerca". Penso che lo storico è, soprattutto, colui che cerca di capire, di comprendere le azioni dell'uomo, di dare una spiegazione ai fatti storici, anche quando sembravo illogici, irrazionali, inspiegabili, poiché nessun gesto dell'uomo è illogico, irrazionale e inspiegabile, ma tutto è legato da un "filo rosso" che unisce anche le azioni più malvagie, le più oscure, le più lontane, quelle smarrite nelle tenebre, quelle sepolte nella sabbia del tempo. Certo, non giustificare, ma comprendere; non assolvere ma penetrare, "scendere in profondità" per capire. Questo è lo storico.

E se non coltiviamo il "vizio" della memoria e lo studio della storia, con impegno, serietà, perseveranza, anche a partire dallo scritto dell'esame di Maturità, rischiamo di perdere la strada e di andare a zonzo, come un cieco in una notte buia e tempestosa ...

Angelo Battiato





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