Esami di Stato ... di Raimondo Giunta
Data: Venerdì, 05 ottobre 2018 ore 09:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Il consiglio di lasciarli in pace per un po' di tempo non è servito a nulla e francamente non si riesce a capire perchè si presti tanta attenzione all'esame conclusivo delle scuole secondarie superiori, se nello stesso tempo si briga per togliere valore al punteggio di laurea nei concorsi pubblici. Sarebbe gradito in materia un certo grado di coerenza. L'esame che verrà, spostate ad altra data la prova INVALSI e la valutazione dell'Alternanza Scuola/lavoro, viene semplificato e reso ragionevole, ma le poche novità devono essere adeguatamente strutturate e spiegate agli insegnanti e agli alunni.

1) E' buon senso ammettere agli esami gli alunni che presentano un'insufficienza in una materia o gruppo unitario di materie; chi conosce le dinamiche interne ai consigli di classe sa che in questo modo a qualche insegnante di cattiva volontà si toglie l'occasione di regolare i conti con gli alunni che hanno dato fastidio a prescindere dal rendimento scolastico e si restituisce all'ammissione il valore di un atto collegiale di valutazione. Altrimenti si tratterebbe di una semplice trascrizione di voti e non un giudizio di ammissione;

2) La rivalutazione del credito scolastico è giusta, perchè dà rilievo all'impegno degli studenti dimostrato in un triennio di studi e riduce il peso dell'incertezza dei risultati delle prove di esame. In qualche modo è un apprezzamento del lavoro svolto dagli insegnanti nelle classi;

3) L'abolizione della terza prova non lascerà rimpianti di alcun genere, ma non era la bestia nera degli esami come impropriamente più volte viene detto. Chi ha esperienza degli Esami di Stato sa che per le modalità e i vincoli con cui doveva essere confezionata costituiva il refugium peccatorum per recuperare un po' di punteggio. Aveva, però, un pregio. Costringeva i consigli di classe ad elaborare prove interdisciplinari e gli alunni a misurarsi con esse. Questa feconda e utile esercitazione si sposta sulla seconda prova che deve essere pluridisciplinare;

4) Cambia la prima prova e la novità maggiore è costituita dal rientro del testo argomentativo, altrimenti detto tema, ingiustamente demonizzato come incentivo alla retorica giovanile;

5) Il ministero ai fini dell'equiparazione dei risultati d'esame a livello nazionale produrrà griglie di valutazione per la prima e la seconda prova. Un chiaro restringimento dell'autonomia d'azione delle commissioni, ma inefficace per raggiungere i risultati sperati, perchè su 100 punti, 40 sono del curriculum, 40 delle prove scritte, ma 20 sono nella disponibilità della commissione per valutare il colloquio con propri criteri. Uniformando le condizioni per assegnare solo 40 punti difficilmente si avranno risultati omogenei al livello nazionale;

5) Per avere risultati credibili bisogna cambiare la composizione delle commissioni di esame; i membri delle commissioni dovrebbero essere tutti esterni e provenienti da qualsiasi parte d'Italia. Per risparmiare, unica preoccupazione del ministero, è sufficiente assegnare una commissione a più classi, fino al raggiungimento della soglia di 90 o 100 alunni.Come si faceva una volta, prima di Berlinguer;

6) Tutto ciò detto e considerato resta solo di fare gli auguri ai giovani che affronteranno gli esami.
Una sciocchezza, dopo tutto, rispetto a quello che l'attende dopo nella vita.

Raimondo Giunta





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