Lettera aperta al Ministro Bussetti
Data: Domenica, 30 settembre 2018 ore 09:00:00 CEST Argomento: Opinioni
Alla c.a. del Ministro
Bussetti
Siamo un gruppo di docenti della scuola pubblica statale, provenienti
da varie regioni italiane. Abbiamo condiviso il testo di questa lettera
scritta da Enrico Galiano e la stiamo diffondendo in rete, fra le
nostre colleghe e i nostri colleghi docenti, in quanto riteniamo
necessario che, sul tema della libertà d'insegnamento, si sviluppi un
grande dibattito nel Paese, che vada oltre i confini degli addetti ai
lavori. Il ruolo sociale della scuola e di chi ci lavora è
fondamentale, a partire dal dettato costituzionale, per la difesa e la
piena attuazione della democrazia.
Per questo, ogni giorno, nelle aule dove siamo chiamati a svolgere il
nostro compito di educatrici ed educatori delle generazioni più
giovani, terremo sempre presente il valore della libertà di pensiero e
d'insegnamento, affinché le ragazze e i ragazzi italiani, non solo per
nascita, imparino a comprendere e a riaffermare in tutti gli atti della
loro vita questi valori.
"Lettera a Salvini - di Enrico Galiano
Caro Ministro dell'Interno Matteo Salvini,
ho letto in un tweet da Lei pubblicato questa frase: "Per fortuna che
gli insegnanti che fanno politica in classe sono sempre meno, avanti
futuro!".
Bene, allora, visto che fra pochi giorni ricominceranno le scuole, e
visto che sono un insegnante, Le vorrei dedicare poche semplici parole,
sperando abbia il tempo e la voglia di leggerle. Partendo da quelle più
importanti: io faccio e farò sempre politica in classe. Il punto è che
la politica che faccio e che farò non è quella delle tifoserie, dello
schierarsi da una qualche parte e cercare di portare i ragazzi a
pensarla come te a tutti i costi. Non è così che funziona la vera
politica.
La politica che faccio e che farò è quella nella sua accezione più
alta: come vivere bene in comunità, come diventare buoni cittadini,
come costruire insieme una polis forte, bella, sicura, luminosa e
illuminata. Ha tutto un altro sapore, detta così, vero?
Ecco perché uscire in giardino e leggere i versi di Giorgio Caproni, di
Emily Dickinson, di David Maria Turoldo è fare politica. Spiegare al
ragazzo che non deve urlare più forte e parlare sopra gli altri per
farsi sentire è fare politica. Parlare di stelle cucite sui vestiti,
difoibe, di gulag e di tutti gli orrori commessi nel passato perché i
nostri ragazzi abbiano sempre gli occhi bene aperti sul presente è fare
politica.
Fotocopiare (spesso a spese nostre) le foto di Giovanni Falcone, di
Malala Yousafzai, di Stephen Hawking, di Rocco Chinnici e dell'orologio
della stazione di Bologna fermo alle 10.25 e poi appiccicarle ai muri
delle nostre classi è fare politica.
Buttare via un intero pomeriggio di lezione preparata perché in prima
pagina sul giornale c'è l'ennesimo femminicidio, sedersi in cerchio
insieme ai ragazzi a cercare di capire com'è che in questo Paese le
donne muoiono così spesso per la violenza dei loro compagni e mariti,
anche quello, soprattutto quello, è fare politica.
Insegnare a parlare correttamente e con un lessico ricco e preciso,
affinché i pensieri dei ragazzi possano farsi più chiari e perché un
domani non siano succubi di chi con le parole li vuole fregare, è fare
politica. Accidenti se lo è.
Sì, perché fare politica non vuol dire spingere i ragazzi a pensarla
come te: vuol dire spingerli a pensare. Punto. È così che si costruisce
una città migliore: tirando su cittadini che sanno scegliere con la
propria testa. Non farlo più non significa "avanti futuro", ma ritorno
al passato. E il senso più profondo, sia della parola scuola che della
parola politica, è quello di preparare, insieme, un futuro migliore. E
in questo senso, soprattutto in questo senso, io faccio e farò sempre
politica in classe".
Hanno sottoscritto il documento le docenti e i docenti:
Vanda Fontana
Vittorio Turco
Antonella Russo
Gilda Arena
Rita Rovella
Morena Da Lio
Emanuela Petrolati
Regina Dal Barco
Salvatore Pagano
Annarita Anellino
Angela Console
Graziella Priulla
Angela Castorina
Loredana FraleoneRoberta Scarpulla
Francesca Mangano
Cristina Ravazzini
Maria Pia Trigilio
Ada Brunetto
Renata Mannise
Sergio Salamone
Laura Mancino
Lorenzo Zingale
Loredana Cossu
Vincenzo Valentino
Francesca Lupo
Enrico Ranucci
Massimo Chiodi
Tania Castiglione
Antonino De Francesco
Rosalinda Bucciarelli
Maria Grazia Chetta
Maria Lo Fiego
Daniela Costabile
Camilla Ancona
Pinelda Garozzo
Pier Giuseppe Arcangeli
Roma, 26 settembre 2018
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