Una scuola speciale IN S(i)EME
Data: Mercoledì, 26 settembre 2018 ore 18:00:00 CEST Argomento: Redazione
Progetto didattico sperimentale di "scuola naturale"
secondo la metodologia Montessoriana e di Steineriana.
Nel cuore di Catania, tra via Caronda e via Canfora, zona Monserrato,
l'Istituto paritario "San Vincenzo", gestito da una cooperativa di
docenti e genitori, ha adottato quest'anno una classe sperimentale con
un progetto didattico innovativo.
Ragazzini di diverse nazionalità: inglese, spagnola, cilena, russa,
giapponese frequentano il modulo della classe eterogenea, prima e
seconda di scuola primaria con bambini dai cinque ai sette anni,
adottando un progetto didattico "speciale" IN S(i)EME. Già nella
grafica del nome si sintetizza la linea pedagogica della cura del
piccolo seme che cresce con riferimento ai valori dell'amicizia e della
cooperazione attiva che rende il bambino protagonista, attento alle
emozioni e all'operatività. La regola pedagogica: "imparare vedendo
fare" e "Imparare facendo" viene applicata nel concreto della giornata
scolastica, nella quale si alternano momenti di ascolto, ad azioni
svolte anche fuori la classe nel giardino e a contatto la natura,
favorendo in tal modo una crescita sana ed equilibrata.
In un'aula colorata con le pareti colorate con delicate sfumature di
rosso e giallo, che trasmettono serenità senza i banchi tradizionali,
ma dei tavoli bassi e tanti cuscini, i bambini entrano togliendosi le
scarpe e si sentono come a casa, liberi di muoversi, di sedersi e
giocare anche a terra, nell'aula pulita. Anche il maestro, Ivan, si
toglie le scarpe e sta con i bambini, dando l'esempio e raccontando in
maniera fantastica delle storie, sfogliando un grande libro d'immagini
e le parole anche nuove sono accompagnate dai suoni e dai gesti e
quindi memorizzate, arricchendo il patrimonio lessicale, la
comprensione e la fantasia.
Nel gruppo classe ciascuno si esprime in maniera spontanea e nel
rispetto dei suoi ritmi, entrando in relazione attiva con gli altri e
scoprendo ogni giorno cose nuove e guardando il mondo "con occhi nuovi".
Il progetto, che mette al centro il bambino, intreccia l'approccio
metodologico del fare, della scuola attiva montessoriana, la pedagogia
del bosco e l'educazione all'aperto in un contesto naturale come
sosteneva Rudolf Steiner: «Il nostro obiettivo: elaborare una pedagogia
che insegni ad apprendere, ad apprendere per tutta la vita dalla vita
stessa.».
Il percorso educativo didattico privilegia un contatto con la natura,
un imparare facendo ed il maestro, Ivan Rizzotto, svolge il compito di
animatore, facilitatore, guida, tutor, che propone, predispone, stimola
e orienta l'apprendimento che produce modifiche del comportamento dello
studente e quindi del modo di pensare, di sentire e di agire.
L'ambiente di apprendimento si articola tra l'aula laboratorio e l'aula
giardino ed è molto efficace la partecipazione ed il coinvolgimento
diretto dei genitori che hanno collaborato nel predisporre l'arredo
dell'aula e nel preparare la merenda, con prodotti naturali: riso,
pannocchie, frutta, e acqua con il limone. Ogni giorno a turno le mamme
si fanno carico delle merende dei dieci bambini.
Tutti gli spazi diventano educativi e le esperienze di classe insegnano
a scoprire se stessi, a rispettare gli altri e l'ambiente, e i bambini
imparano l'ordine, la pulizia, il risparmio, il riutilizzo, evitando
gli sprechi in tutti gli ambiti.
Da lunedì a venerdì, dalle ore 9,00 alle ore 13,30, i piccoli svolgono
le attività scandite dal suono della campanella, intervallate da musica
e canti, e tanta operatività laboratoriale, favorendo anche attraverso
il gioco l'apprendimento delle lingue comunitarie. Già molti di questi
bambini sono plurilingue per la provenienza dei genitori e stando
insieme apprendono le lingue meglio e in modo diretto e
comunicativo.
E' questa una bella avventura di scuola attiva, che lo scorso anno ha
preso avvio presso l'Istituto "Calvino" di Catania ed ora continua
all'Istituto "San Vincenzo" nella dimensione di scuola naturale, che
vede "insieme e non solo accanto" i genitori, responsabili
dell'educazione dei figli.
Il piccolo gruppo, come lievito, è destinato a crescere e coinvolgere
altri genitori e altri bambini in questa "avventura educativa" a
servizio della crescita armonica e integrale dei piccoli studenti che
si preparano a diventare cittadini.
Giuseppe Adernò
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