Antonio Caponetto e i suoi 'Volti dell’anima' alla Galleria Civica d’Arte a Misterbianco
Data: Lunedì, 20 agosto 2018 ore 08:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Sembrano "normali" certi insegnanti, durante l'anno scolastico li vedi in cattedra a far lezione e a metter voti, poi li osservi a chiacchierare in sala docenti di circolari e di registri, poi li senti parlare di macroeconomia e di spread, e di certo non ti accorgi che sono anche degli artisti, che "coltivano" il "sacro fuoco dell'arte", che hanno dentro tanta sensibilità da far diventare un vecchio legno abbandonato in un'opera d'arte, che usano i pennelli meglio delle penne e degli abbecedari. Ecco, così è Antonio Caponetto, docente di Economia Aziendale al liceo statale "Turrisi Colonna", di Catania, che oltre la scuola, per "passatempo", dipinge e crea degli autentici capolavori, dei pezzi unici, apprezzati da un vasto pubblico d'intenditori e dalla critica qualificata. Caponetto dipinge i suoi "volti dell'anima" sul legno, sulla tela, persino su vecchie porte di campagna che recupera e gli dà nuova vita e altra dignità, riuscendo a trasmettere visioni ed emozioni uniche. Il suo stile è inconfondibile, ama dipingere volti di donna e sguardi che dicono tutto nel volgere d'un attimo, ferma il tempo col sorriso e con colori audaci e autentici, lascia una traccia delle "umane solitudini" e della ricerca d'infinito.
Così sono i dipinti di Antonio Caponetto.

L'artista-professore nasce a Lentini il 7 maggio 1973 ma vive da subito a Catania e da 12 anni a Misterbianco. Dopo la maturità scientifica si laurea, nel 1998, in Economia e Commercio e sino ad allora a parte qualche sporadico disegno non aveva manifestato una particolare attitudine ad attività artistiche. All'età di 28 anni l'artista sente fortissimamente l'esigenza di disegnare ed inizia un'attività di studio e di disegno libero dove, copiando e improvvisando, incomincia a tracciare le basi della futura attività pittorica. Dopo ben 4 anni di iniziale attività grafica, Antonio Caponetto si rivolge all'amico e pittore Massimo Blanco, professore di discipline pittoriche, il quale lo aiuta a sviluppare alcune tecniche grafiche e lo accompagna al passaggio al colore attraverso i carbotelli. Studiando i classici, Caponetto inizia a matita e a carbotello a disegnare e dipingere ritratti.

La ricerca si basa inizialmente sul volto e su i suoi particolari da cui si delinea la psicologia dell'individuo ritrattato e dopo un tentativo di utilizzare le tecniche dell'iperrealismo attraverso i colori ad olio egli si allontana da tale metodologia per incominciare a delineare una sua particolare tecnica di pittura dove l'elemento principale è ritrarre gli aspetti emotivi di chi appare in fotografia o più raramente davanti a lui. Nel 2006 partecipa al concorso di pittura organizzato dalla rivista BOE' con una figura di donna ritratta a carbotello e ottiene un buon piazzamento ed una pagina sulla rivista. Nel gennaio 2007 partecipa a Palermo ad una mostra collettiva organizzata dalla rivista BOE'. Successivamente Antonio Caponetto inizia a prediligere nuovi supporti e nel 2012 dipinge un ritratto su una porta di legno centenaria utilizzando tecnicamente gli spray e la pittura ad olio con l'intento di raffigurare una qualunque superficie che si potrebbe altresì trovare in una periferia di una grande città; l'opera è intitolata "Decadenza". Da quel momento egli cambia completamente ed incomincia, su supporti alternativi quali le superfici di legno, a dipingere ad olio dei corpi in movimento che sino ad allora aveva solo raffigurato su foglio.

L'intento è quello di lasciarsi andare al tratto e di basare la ricerca artistica sull'atto istintivo della linea che delimita il corpo umano. Fino al 2016 Caponetto dipinge queste figure in movimento quando nel giugno dello stesso anno decide di partecipare al Premio "Arte 2016", organizzato da Mondadori, con l'opera "Decadenza" precedentemente descritta e ottiene la segnalazione in semifinale, l'apparizione sul mensile "Arte" del mese di ottobre 2016 e la consapevolezza di orientare sui materiali la propria ricerca pittorica. Da questo momento Antonio Caponetto inizia a cercare queste superfici dismesse rappresentate da porte in disuso in metallo o in legno, ancora meglio se arrugginite, dove attraverso spray, olio, sabbia e polvere metallica cerca di far venire fuori dei ritratti che oltre a rappresentare delle installazioni o dei murales che potrebbero essere presenti nelle moderne città metropolitane, rappresentano un tentativo di fare ricerca artistica con tutto ciò che è decadente, trascorso, parzialmente rovinato.
Nel 2017 l'artista incomincia a percorrere altre strade artistiche raffigurando su tela o su legno delle prospettive ardite raffiguranti progetti e visioni di città metropolitane. Proprio in questi giorni d'estate, Antonio Caponetto espone, insieme ad altri due giovani artisti, Flavia Curcuraci e Giuseppe Zappalà, presso la Galleria Civica d'Arte "Pippo Giuffrida", di Misterbianco, in un'interessante mostra, "Agosto in... Arte", tutte le sere, dalle ore 19 alle 22, fino al 24 di agosto. Come dire,... l'arte oltre la scuola.

Angelo Battiato





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