Dico e mi contraddico. Politica bislacca
Data: Sabato, 23 giugno 2018 ore 12:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Molti i segnali negativi preoccupanti. In crescita la disoccupazione giovanile; in perdita le entrate dello Stato (leggasi evasione fiscale); in difficoltà il decollo economico; in crisi la famiglia e la scuola. Aggiungasi, - per non farci mancare nulla -, un triumvirato governativo che si muove a vista, e ogni giorno se ne inventa una nuova di politica! Nel frattempo, i principi valoriali, su cui poggia la trama del tessuto della convivenza civile, si sfilacciano a misura che, allentandosi tutti i freni inibitori che aprono la strada alla pratica del "ciò ch'ei piace, ei lice", ognuno si sente autorizzato ad avere il diritto di agire come vuole, fuori di ogni regola etica, di ogni senso della misura, e del rispetto degli altri. La società "liquida" del consumismo e dell'apparire sembra promuovere al successo una antropologia istintuale, tutta muscoli, priva di scrupoli, sfrontata arrivista egoista individualista, ecc. ecc.

Che fare ? Come uscire da cotanto pantano? Come dare un senso positivo alla politica, se essa non si mette al servizio del bene comune, anche - se necessario - con spirito di sacrificio, se non si fa solidale con i soggetti sociali più deboli comprendendone, e risolvendone, i bisogni?

Lo so che alla politica il "trascendente" non è proponibile; e, tuttavia, non è concepibile una politica senza una visione che vada oltre la contingenza temporale, che proceda senza un orizzonte convincente ai sacrifici da affrontare. Senza idealità, senza etica, senza il rispetto della dignità della persona, la politica, qualsiasi politica è destinata, prima o poi, fatalmente, a fallire!

Nuccio Palumbo





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