'Storia di tutti i giorni', di Agata Sava e Francesco Manna. Un’avventura a quattro mani
Data: Domenica, 17 giugno 2018 ore 08:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Leggere un libro è sempre una bella avventura. Sai come inizia, conosci il titolo, chi lo ha scritto, quant’è lungo, ma non sai mai cosa ci trovi dentro, non sai mai quando finisci di leggerlo, e quando finisci non sai come sei, come sei diventato, cosa ti è piaciuto, cosa hai imparato, cosa ti è rimasto dentro. Perché un libro è un mondo sconosciuto, un albero secolare, un mare in tempesta, un vulcano sonnecchiante, una notte d’amanti. Soprattutto se il libro è scritto da un amico, anzi da due amici, a quattro mani. Perché se è difficile scrivere un libro in solitudine, figurarsi scriverlo in due. Poi quando lo leggi ti sembra quasi di sentire il loro tono di voce, di percepire la cadenza, la battuta, il doppio senso; scorgi persino il loro sorriso, la gioia, le pause di tristezza, di malinconia, le righe di speranza, i sogni, i desideri; comprendi perché mettono le virgole, perché ad un tratto si fermano e mettono il punto. Capisci cosa vogliono dire con quell’allusione, perché usano quell’aggettivo, quel verbo, perché usano le virgolette.

A tutto questo ho pensato leggendo il nuovo libro di Agata Sava e Francesco Manna, “Storie di tutti i giorni”, pubblicato di recente, per i tipi di Youcanprint Editore. Tra le sue pagine c’è di tutto, l’amore, la passione, lo scherzo, l’ira, la rabbia, la violenza, la fantasia. Ci trovi i sentimenti, quelli veri, coniugati in tantissime forme; i ricordi della giovinezza, custoditi come tra il mare la salsedine; la memoria della foto ingiallita della scuola, con tutti i visi e le ingenuità dei compagni di classe e le dolci illusioni della gioventù. Intravedi anche le ingiustizie brucianti che ti colpiscono di notte, all’improvviso, dentro un falò “d’origine ignota”; la malattia che ti sconvolge e che non ti fa respirare, ma che non ti vince, non ti può vincere, perché “forte come la morte è l’amore”.

Agata e Franco scrivono con il cuore, a mani nude, con semplicità, perché le cose belle della vita non hanno bisogno di piedistalli, di copertine in similpelle, di edizioni extralarge, ma di parole comuni, semplici, passate a setaccio; hanno bisogno di storie normali, narrate con pudore e dignità, che ti “rapiscono il cuore” e che ti portano in luoghi consueti e mansueti. Come la vita che scorre limpida in quelle pagine. Sono storie di tutti i giorni, vissute a perdifiato e nitide, che non si scordano, come il primo bacio, il primo amore, che ancora ci illude e ci travolge ...

Angelo Battiato

Storie di tutti i giorni - Sava e Manna






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