Matematica, realtà, società, cultura
Data: Mercoledì, 11 aprile 2018 ore 09:00:00 CEST Argomento: Redazione
L'astrofisico
Mario Livio racconta il seguente episodio. Durante una
conferenza alla Cornell University, quando comparve sullo schermo la
diapositiva con la scritta «Dio è un matematico?», uno degli studenti
in prima fila si lasciò sfuggire: «Oh Dio, spero di no!». Questa
"implorante" esclamazione esprime efficacemente lo sgomento che molti,
giovani e meno giovani, provano nei confronti della matematica. Un
significativo contributo per superare tale sconcerto può venire da una
sana autocritica da parte di noi docenti, sul modo spesso "afflitivo"
con cui presentiamo i vari argomenti, seguendo in maniera pedissequa
gli aridi libri di testo. Sarebbe opportuno che ci facessimo guidare da
due grandissimi della matematica e della fisica: Archimede ed Einstein.
Il primo, in una lettera inviata a Eratostene, Direttore della
Biblioteca di Alessandria, chiarisce che la matematica non è solo
astrazione, è prima ancora e soprattutto: intuizione, ricerca di
analogie, indagine mediante congetture plausibili, ottenute anche con
esperimenti reali o concettuali: di questi ultimi fu l'ideatore che
ebbe in Galilei un degno allievo.
Il secondo, considerava la matematica un'espressione della creatività
umana, come la musica, la poesia, l'arte visiva, seppure con le sue
peculiarità.
In quest'incontro desidero:
- Smitizzare il luogo comune delle due culture.
- Evidenziare non tanto l'efficacia della matematica nel descrivere
la realtà fenomenica - com'è da sempre - ma il suo significativo
contributo allo studio di discipline che sembrano a prima vista
"refrattarie" a una trattazione formale.
- Sottolineare lo stretto legame fra essa e le realtà sociali e
culturali delle comunità che la esprimono.
Umanesimo e scienza sono due facce complementari di una stessa
medaglia: la Cultura. Da
Parmenide, V secolo a.C. fino a Leibniz, prima metà del XVIII secolo,
essa è stata, con le sue diverse articolazioni, la più alta espressione
della mente umana. Poi, nel Romanticismo una puerile disputa per il
predominio dell'uno sull'altra, iniziata dal polemico inglese Blake,
cui rispose per le rime Darwin, ha originato l'insensata separazione,
che dura in parte tutt'oggi, e che ha relegato la scienza a figlia di
un Dio minore.
In relazione all'unitarietà della Cultura, qualche riflessione su:
Parmenide, Leibniz, Lucrezio, Dante, Galilei, Leopardi, Russell, Borges.
Parmenide
Vi è noto come filosofo, ma fu anche poeta e scienziato: scrisse in
esametri, alcuni dei quali ispirati, alla maniera di Omero ed Esiodo,
intuì per primo le fasi della luna e identificò ???????, la stella del
mattino, con ????????, quella della sera (Entrambe sono in effetti il
pianeta Venere).
Leibniz
Conoscete anch'egli come filosofo, ma fu giurista, matematico e
logico di grande spessore. Si laureò a ventun'anni in giurisprudenza
con una tesi sulle antinomie giuridiche. Geniale architetto, assieme a
Newton del calcolo infinitesimale e integrale, artefice dell'aritmetica
binaria; vagheggiò un calculus ratiocinator, un linguaggio simbolico
universale, un'algebra della lingua per le scienze e la metafisica.
Lucrezio: De rerum natura.
Esempio raro di poeta che eleva la divulgazione scientifico-filosofica
al rango di capolavoro
Immortale per: la forza della fantasia, la vivezza e chiarezza delle
immagini che trasmettono
emozioni capaci di risonanze universali, la coerenza con una visione
razionale.
Dante
Nel Convivio descrive la matematica come una maestosa signora vestita
di bianco - il colore che le si addice - «in quanto è senza macula
d'errore e certissima per sé».
(Paradiso XVII, 13-15)
«(....) non capere in trïangol due ottusi».
Le virtù di beato di Cacciaguida - suo trisavolo - gli consentono di
prevedere gli eventi prima che questi si realizzino, con la stessa
facilità con cui un uomo comprende che in un triangolo non possono
esistere due angoli ottusi. Infatti, che la somma degli angoli interni
di un triangolo è uguale a un angolo piatto, è una proprietà
equivalente alquinto postulatodegli"Elementi"di
Euclide.
Paradiso (XXVIII, 91-93). Dante e l'infinito.
"L'incendio suo seguiva ogni scintilla;
ed eran tante, che 'l numero loro
più che 'l doppiar delli scacchi s'immilla".
Per descrivere la straordinaria visione della quantità infinita di
angeli, che attestano la grandezza di Dio, sceglie di non appellarsi al
filosofico concetto di infinito che è ostile alla razionale mente
umana. Si serve invece della progressione geometrica 2n.
Purgatorio (XV 16-23)
La legge di riflessione della luce espressa in modo rigoroso e
poeticamente immaginifico.
Come quando da l'acqua o da lo specchio
salta lo raggio all'opposita parte...
Paradiso XIII, 112-114:
o se del mezzo cerchio far si puote
trïangol sì ch'un retto non avesse".
Re Salomone chiese a Dio la sapienza necessaria per essere un degno
regnante, non di comprendere questioni metafisiche che rimangono
inaccessibili alla mente umana, come l'impossibilità d'inscrivere in
una semicirconferenza un triangolo che non sia rettangolo. Paradiso
XXXIII, 133-136
"Qual e' 'l geometra che tutto s'affige
per misurar lo cerchio, e non ritrova,
pensando quel principio ond'elli indige
tal era io a quella vista nova"....
Descrive l'incapacità della mente umana a penetrare il mistero
dell'incarnazione, così come lo sforzo del matematico è vano di fronte
al mistero della quadratura del cerchio.
"La Divina Commedia" è un perfetto esempio di come filosofia, teologia,
arte, matematica e fisica possano armoniosamente interagire, al pari
degli strumenti di un'orchestra, sapientemente concertati da un
eccezionale direttore.
Galilei
Nel 1588 fu chiamato dall'Accademia Fiorentina a tenere conferenze di
argomento letterario, in particolare tenne due lezioni Circa la figura,
sito e grandezza dell'inferno di Dante. Celebri sono poi:
Considerazioni sul Tasso e Contro il portar la toga.
Tutti i suoi scritti, sono di grande pregio letterario. Di Galileo
scrittore hanno detto: «Uno stile tutto cose e tutto pensiero, scevro
di ogni pretensione e di ogni maniera, in quella forma diretta e
propria in che è l'ultima perfezione della prosa» (Francesco De
Santis). Galilei è da considerarsi uno dei maggiori scrittori italiani
(Italo Calvino).
Fermat
Magistrato a Tolosa, sua città natale, profondo conoscitore di greco e
latino, uomo schivo e mite, diceva di sé di essere un matematico per
diletto. Questo "dilettante" della scienza fu, assieme a Cartesio il
più eminente matematico della prima metà dei Seicento. Introdusse la
geometria analitica otto anni prima del "dubbioso metodico", ideò la
teoria dei numeri, enunciò il principio del tempo minimo, iniziò
assieme a Pascal la probabilità. Enunciò quello che viene chiamato
l'ultimo teorema di Fermat, cioè che l'equazione xn+yn=zn ha soluzioni
intere se e solo se n=2: il teorema venne dimostrato da Wiles nel 1996.
E dimostrò il cosiddetto Piccolo teorema di Fermat sui numeri primi,
usato in crittografia.
Leopardi
L'ermo colle e la siepe aboliscono non solo il paesaggio, ma la vita
stessa del paesaggio, e ciò favorisce il pensiero e il senso
dell'infinito - nello spazio e nel tempo- di fronte al quale l'essere
del poeta, dell'uomo, si spaura. Lo stesso senso di solitudine, di
paura ha preso e prende il matematico quando, solo col proprio
pensiero, segue le insidiose rotte dell'infinitamente grande o
dell'infinitamente piccolo e, addirittura, osa spingere la fantasia a
concepire una "gerarchia" tra gli infiniti, che costruisce poi
con la ragione.
È capitato ai pitagorici con la scoperta dei numeri irrazionali, nella
cui immensità è naufragata la concezione pitagorica del mondo, e il
naufragar non fu dolce ma «horror infiniti».
Russell
Tra i più eminenti matematici e logici del secolo scorso, divulgatore
della filosofia. A ottantanove anni fu condannato per avere partecipato
a un manifestazione pacifista contro la proliferazione nucleare. Nobel
per la Letteratura nel 1950.
Borges (De docta ignorantia, I,
13)
«Vi è un concetto che corrompe e altera tutti gli altri. Non parlo del
Male, il cui limitato impero è l'etica, parlo dell'infinito. Qualche
volta ho desiderato compilare la sua mobile storia. La numerosa Idra
conferirebbe adeguato orrore al suo portico; la coronerebbero i
sordidi incubi di Kafka e i suoi capitoli centrali non ignorerebbero le
congetture di quel remoto cardinale tedesco - Niccolò Krebs, Niccolò
Cusano - che nella circonferenza vide un poligono con un numero
infinito di angoli (...)». E, con la sua "fantastica" penna,
descrive l'infinito nella Biblioteca di Babele, nei cui infiniti
corridoi naufraga l'affannosa ricerca di se stessi, della verità.
"Umanità" della Scienza
La scienza sia "umana", cioè legata all'abituale attività dell'uomo.
Infatti essa è stata ed è
spesso stimolata da problemi pratici, connessi alle diverse attività
dell'uomo.
Dai tempi degli Egizi e dei Babilonesi alla rivoluzione industriale
ciascuna branca della matematica classica è stata stimolata,
soprattutto ai suoi inizi, da problemi pratici, connessi alle diverse
attività umane: di conteggio l'aritmetica, di agrimensura la geometria
e fisici l'analisi nel seicento. Anche nel XX secolo molti suoi nuovi
rami sono fioriti proprio grazie a sollecitazioni legate al mondo
reale, con la scoperta di adeguati strumenti matematici con i quali
risolvere i recenti problemi; esempi tipici: Economia, Sociologia,
Biologia.
Per risolvere i problemi delle prime due sono nate le teorie dei
giochi, dell'equilibrio generale e dell'ottimizzazione, il cui scopo è
determinare la strategia
ottimale in vari ambiti decisionali. Fondamentali furono Teoria
dei giochi e comportamento economico (1944) di von Neumann e
Morgenstern e L'equilibrio di Nash, proposto da Nash nel 1950 (Il film
"A beautiful mind" - vincitore di quattro premi Oscar - descrive la
tormentata vita di John Nash, Nobel per l'economia). Una loro
applicazione notevole riguarda la «scelta sociale» fra più alternative,
a partire dalla conoscenza delle opzioni individuali; esempi: la scelta
dei candidati a una elezione politica, la formulazione di un
piano economico da parte del consiglio di amministrazione di
un'azienda.
Le teorie precedenti sono utilizzate, sistematicamente, dai consiglieri
politici e militari delle nazioni sviluppate nelle situazioni di
conflitti bellici o economici.
La teoria dell'ottimizzazione si prefigge di determinare la migliore
assegnazione e distribuzione di un certo numero di risorse secondo un
determinato criterio. In essa, fondamentale è la Ricerca operativa, in
particolare la Programmazione lineare, che ha lo scopo di massimizzare
o minimizzare una funzione obiettivo le cui variabili sono sottoposte a
vincoli lineari.
La programmazione economica è stata sollecitata in particolare dallo
sviluppo dei piani quinquennali in Unione Sovietica e dalla gestione
delle grandi imprese negli Stati Uniti.
La soluzione ai problemi di Programmazione lineare fu il Metodo del
simplesso, sviluppato negli anni '40 da Danzig. Per la sua efficienza
pratica, è diventato uno degli algoritmi più usati della matematica
applicata.
Una considerazione di
carattere didattico:
la programmazione lineare offre la possibilità di proporre semplici ma
significativi problemi di economia già nel biennio, mediante le
disequazioni algebriche lineari in due incognite, interpretate nel
piano cartesiano.
Un problema fondamentale della Biologia è l'autoriproduzione,
caratteristica degli esseri viventi. Nel 1951 von Neumann,
sviluppando la Teoria degli automi cellulari, ideò una "macchina
concettuale" in grado di autoriprodursi, però solo in termini di
riproduzione meccanica. Ciononostante Crick e Watson si accorsero che
essa forniva un modello molecolare della riproduzione biologica,
scoprendo il DNA nel 1953.
Un automa cellulare è un modello matematico dinamico usato per
descrivere l'evoluzione di sistemi complessi discreti in matematica,
fisica e biologia. Ogni suo elemento è pensato in una griglia spaziale
regolare, dettocella, e può essere in uno degli stati finiti che
la cella può assumere. Il comportamento di un automa cellulare è
fissato da regolelocalieuniformi (il comportamento di
una cella è condizionato da quello delle sue vicine) e gli stati di
tutte le celle sono aggiornati contemporaneamente in modo sincrono.
L'evoluzione globale del sistema emerge da quella di tutte le sue parti
elementari.
Le considerazioni precedenti
mostrano ampiamente l'importanza della matematica in vari campi
dell'attività umana che solitamente non vengono prospettati.
Vediamone altri.
Nel secolo scorso la matematica è straripata e reso fertili nuovi
campi, alcuni non ancora dissodati per mancanza di adeguati attrezzi
matematici, altri riguardanti addirittura il "mondo umanistico":
Antropologia, Archeologia, Linguistica, Musica, Psicologia.
Esaminiamo il legame tra Matematica e Linguistica e tra Matematica e
Musica, significativi per i loro risvolti didattici.
Matematica e Linguistica
Uno dei più significativi punti di svolta della linguistica moderna fu
il Corso di linguistica generale di Ferdinand de Saussure, tenuto fra
il 1906 e il 1911. In esso venne delineato un approccio strutturale
alle lingue naturali, contrapposto agli studi storici, filologici e
comparati in voga fino ad allora. De Saussure vedeva il linguaggio
formato di due parti: da un lato una struttura fissa, sociale e
immutabile, di regole per la manipolazione dei suoni o dei segni;
dall'altro lato un uso variabile, individuale e creativo, della
struttura per l'espressione dei significati. Le sue idee indicarono la
possibilità di uno studio matematico della parte strutturale della
linguistica, e più in generale delle scienze umane.
Matematica e Musica
La geometria moderna, consente di descrivere e apprezzare le "simmetrie
musicali".
Già dal Rinascimento infatti si presentano nella scrittura musicale
traslazioni, simmetrie, rotazioni, e in seguito omotetie, che saranno
utilizzate nelle grandiose architetture musicali di Monteverdi,
Vivaldi, Bach, Mozart, Beethoven, ecc, e più di recente, a esempio,
nella musica "leggera" da Battisti e Battiato.
Esempi di simmetrie
A sinistra la simmetria del brano nel suo complesso, a destra per le
coppie di righe.
Nell'ultimo brano sono evidenti le simmetrie assiali ad assi
perpendicolari e quindi la simmetria centrale rispetto al loro punto
comune.
Esempi di traslazioni
Gli ultimi due segmenti orientati rossi sono in effetti equipollenti
agli altri, ma non lo sembrano perché nelle due battute relative le
note sono scritte più distanziate tra loro. Inoltre, è evidente la
traslazione determinata dalle due battute del basso continuo, tenendo
conto, come prima, del fatto che, nelle ultime due battute, le note
sono scritte con maggiore spazio fra loro.
Il Canone, utilizzato da Mozart e Haydn, è presente nelle colonne
sonore di molti film, ed è stato oggetto di numerosi rifacimenti e
adattamenti in chiavepoperock.
Battisti
(Pensieri e parole)
Sono evidenti la traslazione orizzontale e quella verticale.
La matematica e la nascita del computer.
Nel XIX secolo, a opera soprattutto di Bolzano, Cauchy, Cantor,
Dedekind e Weierstrass, venne data una base rigorosa alle straordinarie
intuizioni di Leibniz e Newton e al concetto di numero reale che le
accompagnava. Ciò spinse Hilbert, nel 1900, a formulare una nuova serie
di problemi che la matematica avrebbe dovuto affrontare e risolvere
entro il nuovo secolo (non sono ancora stati risolti tutti). Inoltre
prospettò di dare corpo al grande sogno razionalista che la matematica
potesse dimostrare la sua cioè la propria non contraddittorietà.
Purtroppo per lui, nel 1930, un giovane matematico e logico austriaco,
Gödel, prendendo, come disse egli stesso, ispirazione dalla Critica
della ragion pura di Kant, provò quelli che sono passati alla storia
come "teoremi d'incompletezza", i quali affermano che:
la matematica non può simultaneamente essere coerente e completa.
Ciò significa che se essa è coerente non può essere completa, nel senso
che esisteranno proposizioni della matematica che sono vere ma non
dimostrabili. Viceversa, se la matematica è completa, non è coerente,
ossia contiene contraddizioni.
Fu proprio prendendo le mosse dai teoremi di Gödel che Turing, nel
1936, costruì la cosiddetta "Macchina di Turing", una descrizione
teorica delle peculiarità che doveva possedere un dispositivo per
essere in grado di acquisire informazioni, elaborarle e dare un
risultato: la Macchina di Turing segna la nascita del computer.
Presento ora alcuni esempi significativi di come:
le caratteristiche
socio-culturali dei vari popoli ne hanno indirizzato lo sviluppo
scientifico.
- Gli assiro-babilonesi, astronomi, costruttori di grandi
canalizzazioni e di fortezze, svilupparono, per le loro attività, un
sistema di numerazione sessagesimale efficace nei calcoli e risolsero
anche particolari equazioni algebriche di secondo e terzo grado.
- Nell'antica Grecia, madre della cultura occidentale, la dottrina
platonica del mondo delle idee influì fortemente su società e cultura:
l'uomo nobile doveva occuparsi di ciò che elèva lo spirito, non della
vile attività pratica, mercantesca. Questo quadro socio-culturale ebbe
come conseguenza che gli antichi greci raggiunsero in geometria -
scienza astratta - vette eccelse con Eudosso, Euclide, Archimede,
Apollonio. Lo stesso non si può dire per l'aritmetica a parte Archimede
(287 a.C. - 212 a.C.) e per l'algebra escluso Diofanto (III secolo
d.C.).
- Gli Indiani furono grandi mercanti e navigatori e il loro
contributo alla matematica presenta, come dirà lo scienziato arabo Al
Biruni nel XI secolo, due cristalli preziosi che facilitarono le loro
attività. Nel V secolo la trigonometria, che favoriva la navigazione,
quindi il commercio e nel VII secolo l'invenzione sistema di
numerazione decimale posizionale, comprendente lo zero, che gli arabi
diffusero nel loro vasto impero - e che usiamo tutt'oggi - portato in
Europa da Fibonacci nel 1200.
- Della matematica cinese si hanno poche informazioni documentate.
Da queste emerge che essa ebbe sempre un indirizzo pratico, con scarso
interesse per i concetti astratti e il rigore dimostrativo. Di
tutt'altro spessore l'aspetto tecnologico con le Quattro grandi
invenzioni: la carta, la stampa, la polvere da sparo e la bussola, che
hanno portato cambiamenti profondi, le prime due nella cultura, la
terza nella guerra e la quarta nella navigazione.
Un problema filosofico:
L'irragionevole efficacia
della matematica nella descrizione dei fenomeni naturali.
Per Galilei, credente convinto, Dio ha strutturato l'universo mediante
la matematica.
Per i positivisti, la ragione umana, tramite la matematica, può
cogliere l'aspetto più profondo dei fenomeni perché essa fa parte della
Ragione Universale.
Einstein riteneva che la matematica fosse una creazione della mente
umana come l'arte visiva, la musica, la poesia. Anch'egli si
meravigliava della sua "irragionevole efficacia".
Comunque la si pensi, la matematica consente di rappresentare la
molteplicità dei fenomeni e di avanzare previsioni.
Essa presenta inoltre due aspetti: uno che chiamo attivo, l'altro
passivo. Il primo, come si è detto, già stupefacente.
Il secondo ancora più stupefacente: infatti, concetti e relazioni
introdotti per studi che sembravano non avere alcun legame con
l'esperienza o connessi a specifici argomenti, si sono rivelati, a
distanza addirittura di secoli, utili per la descrizione di situazioni
che non hanno attinenza con lo studio iniziale.
Alcuni esempi:
- Le coniche furono scoperte, verosimilmente, da Menecmo intorno al
350 a.C., mentre cercava di risolvere il problema della
duplicazione del cubo. Sono servite nel Seicento a Keplero, Galilei e
Boyle. IL primo usò l'ellisse per la descrizione dei moti dei pianeti
attorno al Sole, il secondo la parabola per le traiettorie dei
proiettili, il terzo l'iperbole per la legge delle isoterme.
- La Teoria dei gruppi, ideata da Galois nel 1832 a ventuno anni,
gli permise di provare l'impossibilità di risolvere per radicali le
equazioni algebriche in un'incognita di grado superiore al quarto. Ha
trovato applicazioni in campi disparati, a esempio: Cristallografia,
codici per le trasmissioni e linguaggi, usati anche nei computer. È
divenuta, dopo il suo ampliamento con Gruppi continui di Lie (1874)
strumento essenziale per lo studio delle particelle elementari: quark
e.... mini compagni.
- La probabilità, iniziata con Pascal e Fermat nella prima metà del
Seicento, raggiunse poi, con Jakob Bernoulli (1654-1705) e Laplace
(1749-1827), basi matematicamente solide. Ha trovato, inaspettatamente,
applicazione a esempio nel Moto browniano da parte di Einstein (1905) e
nella Meccanica quantistica di Schrödinger (1926).
Le considerazioni esposte forniscono lo spunto per diverse attività
multidisciplinari - tanto sbandierate quanto, in genere, trascurate -
che possono coinvolgere gli studenti.
Larga parte delle considerazioni esposta è stata presentata al GiMat di
Palermo del 2017.
Spero, con quanto esposto, di avere chiarito che la matematica è cultura, senza appellativi, e si può
applicare ai campi diversi e lontani delle molteplici attività umane.
Alfio Grasso
grassoalfino@yahoo.it
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