La Valle del Simeto (Parte I)
Data: Domenica, 08 aprile 2018 ore 19:00:00 CEST
Argomento: Redazione


A Mimmo Beato per l’Amore che nutre per la Valle del Simeto e Paternò,
fonte di ispirazione di queste pagine.
Con amicizia e gratitudine

La Vita e la Morte sono una cosa sola, come il Fiume e il Mare.
Khalil Gibran
Quando l’Acqua bagna la Terra le dona la Luce della Vita e così ogni seme, col Sole, l’Aria, il Fuoco e l’Etere, comincia presto a ridestarsi dal suo sonno per germogliare e rinnovellarsi in un filo d’erba o in un grande e possente albero.
La Vita ha così il suo inizio, che nel suo svolgersi e divenire fa si che ogni altra cosa e ogni vivente abbiano la Vita e una forma propria.
Tutto questo nello scenario di una sbalorditiva continuità ed Immortalità della Vita, che è in cicli senza fine, che si svolgono tra il mondo fisico e quello metafisico.
In particolare il ciclo idrologico dell’acqua, generato dall’energia solare, di evaporazione e di precipitazione con i relativi scambi di calore, è fondamentale in quanto contribuisce alla circolazione oceanica ed atmosferica, senza le quali la Terra sarebbe un pianeta invivibile.
In tali cicli terrestri e naturali è possibile osservare come ogni forma e mutamento si dipanino da una Unicità o dualità illusoria di due metà interattive, ognuna delle quali ha sempre in se stessa l’altra sua complementare.
Si tratta quindi di un’Unicità universale fondamentale di due polarità, che non sono opposte fra loro come appaiono, bensì cooperanti, coessenziali ed invertibili, fatti dalla stessa sostanza.
Il lato positivo delle cose ha in sé anche quello negativo e ne consegue che per ottenere il bene che noi ricerchiamo è indispensabile l’Armonia tra le due polarità.
Ogni uomo nasce per conseguire la perfezione e nessuno è destinato ad essere un progetto fallimentare o sbagliato.
In realtà siamo progettati dal Divino per la Felicità attraverso l’Amore, che però non è quello effimero correlato al trionfo dei bisogni.
L’Acqua in tale contesto è una sostanza mirabile, straordinaria.
La sua molecola è composta da un atomo di Ossigeno (8 protoni e 8 elettroni) e da due atomi di Idrogeno (1 protone e 1 elettrone), che è l’elemento più elementare esistente in Natura.
I due atomi reagendo formano una molecola di acqua mettendo in comune due coppie di elettroni con legame covalente.
La Terra è un pianeta adatto alla vita proprio perché l’acqua è preponderante, circa il 71 %.
Senza l’acqua la vita è impossibile in quanto essa è la sostanza fondamentale ed indispensabile in tutti i fenomeni naturali, biologici e vitali.
In media una goccia d’acqua rimane dispersa nell’aria sottoforma di vapore per 10 giorni, può cristallizzare in un ghiacciaio per 40 anni, ristagnare in un lago per 100 anni o sotto terra dai 200 ai 10000 anni.
Ogni goccia d’acqua attraversa le fasi del ciclo idrologico planetario, nel quale dimostra d’essere un complesso tra le due polarità del cambiamento e della permanenza.
In ogni organismo vivente l’acqua costituisce il componente fondamentale, preponderante e vitale per eccellenza.
Tale sostanza conta decine di anomalie fisico – chimiche che sono alla base delle sue caratteristiche straordinarie, che ancora oggi, nonostante le intense ricerche scientifiche volte a svelarne la loro vera natura, rimangono avvolte nel mistero più profondo.
L’acqua congela a 0° C ma, se seguisse gli altri liquidi della propria classe, il suo punto di congelamento dovrebbe collocarsi a – 100° C e a temperatura ambiente l’acqua dovrebbe ritrovarsi allo stato di vapore, cosicché l’acqua liquida sarebbe davvero poca.
L’acqua bolle a 100°C ma la sua molecola è talmente piccola e il suo peso molecolare talmente basso, che dovrebbe trasformarsi in vapore a – 80 ° C.
L’ebollizione di ogni sostanza è legata al suo peso molecolare mentre quella dell’acqua è condizionata dalla pressione.
L’acqua mitiga le brusche variazioni della temperatura ed è capace di trasferire il calore con lo spostamento di grandi masse d’acqua, ed è per questo che il nostro pianeta è così vivibile e confortevole per la Vita.
Qualsiasi elemento o composto disciolto nell’acqua lascia la memoria di sé, anche quando a seguito di ripetute diluizioni non vi sia più alcuna sua traccia.
Sperimentalmente in un’acqua del genere si riscontrano delle variazioni della conducibilità elettrica, del pH, ecc., rispetto ai valori normali, nonostante la sostanza sia assente del tutto.

La molecola dell’acqua ha le due metà dell’Unicità universale, in quanto in se stessa ha sia il polo positivo e sia quello negativo, ed è quindi un dipolo elettrico, ossia ha natura dipolare.
Tale proprietà elettrica dipolare nella stessa molecola determina il legame a ponte idrogeno ed ogni molecola può formarne 4 con altrettante molecole d’acqua.
Il legame a ponte idrogeno è alla base delle caratteristiche peculiari dell’acqua, tra le quali la Tensione superficiale.
Questo legame si rompe e si riforma in continuazione, milioni  di volte ogni secondo, e così impedisce all’acqua di avere tra le altre cose un’elevata viscosità, che invero dovrebbe avere stante i numerosi legami di questo tipo.
L’interazione elettrostatica dipolare si esplica anche verso altre sostanze come i soluti ionici e numerose altre sostanze biologiche, conformandole in un certo modo.
Tutto questo pone l’acqua al fondamento di ogni corpo fisico e dell’intera vita universale e terrestre.
Possiamo dire che essa è anche l’espressione più evidente dell’Ascensione, dove il lato positivo e il lato negativo delle cose, il Finito e l’Infinito, il Corpo e la Coscienza, si congiungono in modo permanente, indissolubile ed immortale, per diventare così un Corpo di Luce.
In effetti la natura e lo stato di ogni molecola d’acqua non sono diversi da ciò che stiamo dicendo riguardo la metafisica, in quanto è una sostanza che in sé stessa riunisce le due polarità universali.
È verosimile che l’acqua, una sostanza solo all’apparenza semplice ed umile, sia in realtà, per le sue caratteristiche e gli effetti vitali che genera, uno splendido, prezioso, unico ed infinitesimo Corpo di Luce, dove la Materia è congiunta in modo permanente, indissolubile ed immortale con l’Essenza Cosciente, Pensante, Intelligente e Luminosa.
Nell’acqua la Vita e la Morte si fondono per trasmutarsi in Vita Infinita.
Perciocché l’acqua limpida e trasparente, simile ad un cristallo che rifrange la luce, ha caratteristiche straordinarie e la capacità di infondere la Luce della Vita nel Cosmo, in tutte le cose del nostro pianeta, nelle cellule, nei tessuti, negli organi, nei sistemi e nel corpo di ogni organismo vivente.
Ogni bicchiere d’acqua che beviamo non solo ci disseta e ci alimenta, ma conferisce al nostro corpo anche la Vita infinita, la Salute e l’Armonia, tanto è vero che è usata a tale scopo anche nei riti e nelle funzioni spirituali di tutte le religioni del mondo.
Le sperimentazioni e le ricerche scientifiche dimostrano ampiamente tutto ciò, anche se sovente non trovano in letteratura il giusto rilievo, né l’importanza che  meriterebbero.
Al riguardo è significativa l’ipotesi del premio Nobel per la Medicina Alexis Carrel, che afferma:
La cellula è immortale. È semplicemente il liquido in cui galleggia che degenera. Rinnovare questo fluido a intervalli regolari, dare alle cellule il nutrimento necessario, per quanto ne sappiamo, può consentire alla pulsazione della vita di andare avanti per sempre”. (Fossel et. al., 2004).


Le fonti battesimali presenti nei luoghi sacri, nei battisteri, nelle chiese e che servono per amministrare i Battesimi aspergendo il capo con l’acqua, hanno in genere la forma di ottagono (1 Fonte battesimale del Battistero di S. Giovanni, monumento della Piazza dei Miracoli, Pisa) . La figura dell’Ottagono non è scelta a caso, in quanto serve per imprimere all’acqua la memoria dell’Infinità e dell’Immortalità. L’ottagono si ottiene dall’intersecazione di due quadrati in un cerchio ed è quindi  figura di transizione tra il Cielo (Cerchio) e la Terra (Quadrato), dove il Finito si congiunge con l’Infinito (2). Figure da Dominio pubblico.

L’acqua in altre parole è essenziale ed è Acqua della Vita, la quale ad ogni sorso che ingeriamo ci dona persino l’Immortalità, che però il più delle volte non sentiamo e non manifestiamo nel nostro corpo, perché i nostri pensieri, i nostri sentimenti, le nostre emozioni e le nostre credenze, ossia ciò che noi siamo nelle nostre acque interiori, di solito sono di diversa natura, cioè sono verso la separazione, il limite, l’imperfezione e niente affatto in risonanza con l’Infinità dell’acqua.


L’etimologia della parola acqua deriva da ak-  col significato di piegare. La molecola dell’acqua è neutra, ma la maggiore elettronegatività dell’Ossigeno richiama a sé gli elettroni dei due idrogeni. In tal modo essa si piega e forma un angolo di 104,45° (3) e la molecola si dispone nello spazio a forma di tetraedro, con carica positiva nei due idrogeni e carica negativa nell’ossigeno (3-4). La molecola dunque è un dipolo elettrico avente un momento di dipolo elettrico, cioè ha pure caratteristiche vettoriali. Da tale struttura molecolare  derivano tutte le proprietà straordinarie dell’acqua.  Al contrario delle altre sostanze l’acqua allo stato solido, di ghiaccio o di neve, è più leggera di quello liquido perché aumenta di 9 volte il suo volume e di norma assume una struttura cristallina esagonale. Però oltre che in struttura cristallina l’acqua assume stati amorfi, caotici. In altre parole l’acqua può essere sia in uno stato ordinato  e sia disordinato. La struttura, gli stati e le conformazioni dell’acqua, la rendono un buon solvente capace di disciogliere numerose sostanze. La polarità positiva e negativa nella stessa molecola è anche all’origine del legame idrogeno, che si instaura tra le diverse molecole d’acqua o tra l’acqua ed altre sostanze (5). Il legame a ponte idrogeno favorisce l’aggregazione delle molecole di acqua tra loro e con tutte le sostanze aventi delle polarità elettriche. L’aggregazione delle molecole d’acqua tra loro forma dei clusters in forma di icosaedro (6-7), corrispondente al solido che nell’antichità Platone aveva attribuito proprio all’elemento Acqua. Tale tipo di legame è alla base delle straordinarie particolarità vitali, fisico – chimiche – biologiche dell’acqua, che non sono ristrette solo al lato materiale della vita (5). Figure 3-4-5-6-7 da Dominio pubblico

L’acqua sulla Terra è contemporaneamente nei tre stati di aggregazione: liquido, solido e gassoso.
Al contrario di molte altre molecole col congelamento l’acqua ha un notevole aumento di volume (9%) e quindi, al contrario di altre sostanze, è più leggera allo stato solido.
L’acqua è una sostanza anfotera capace di comportarsi sia da acido e sia da base.
È alla base degli ecosistemi e di tutte le forme di vita conosciute.
Riguardo il corpo e l’alimentazione di ogni vivente è da considerare un macronutriente.
È inserita nei cicli terrestri con le sue transizioni di fase o cambiamenti di stato e nei cicli del lato invisibile delle cose.
Perché l’acqua è pure Coscienza, Intelligenza, Pensiero, Memoria e Fonte della Vita. L’acqua è Luce Infinita che di solito sgorga dalla superficie terrestre quale sorgente, che poi nel suo veloce o lento andare e con gli altri Elementi della Natura, dà vita ai torrenti, ai fiumi, ai bacini idrici, al mare e a tutte le forme di vita.
Ogni corso d’acqua e ogni Fiume col suo percorso e tramite l’acqua incide sui rilievi, sulle pianure e sulle valli la sua impronta, plasmando il territorio in modo particolare.
Ed è principalmente in tal modo che si formano l’ambiente, il territorio e il paesaggio con le loro particolari caratteristiche e tutta la loro complessità.
Il Fiume allora è Fiume della Vita ed è Coscienza, Pensiero ed Intelligenza e non è un semplice corso d’acqua.
La Coscienza è come il Fiume.
Scaturisce dalla sorgente del Divino o Coscienza cosmica, per intraprendere similmente ad un Torrente o un Fiume il suo viaggio nel campo dell’esperienza della Natura.
Con lo strumento della Mente e il contrasto tra la Luce e l’Oscurità origina la visione, e così dà vita al mondo fisico e forma delle proprie caratteristiche.
Il viaggio della Coscienza è simile a quello del Fiume, sicché ha un suo inizio e un suo percorso tramite il quale forma in un senso specifico i rilievi, le pianure e le valli sino a giungere alla sua foce per fondersi col mare.
E così tutti noi nella Coscienza un tempo eravamo delle alghe del mare.
Poi ci siamo trasformati e siamo divenuti dei grandi alberi, delle querce.
A seguire ci siamo trasformati in animali senza zampe, poi in animali a due zampe e poi in esseri umani.
Infatti la Coscienza nel suo viaggio attraversa dapprima i Regni della Natura Minerale, Vegetale ed Animale per conformarli in un certo modo.
In tali Regni della Natura la Coscienza vi permane un tempo abbastanza lungo, sino a riuscire con l’incarnazione umana ad individualizzarsi.
Una volta divenuta una Coscienza individuale e quindi un essere umano prosegue il suo viaggio più velocemente, per conformarsi in un modo ancora più particolare, personale e complesso, allo stesso modo di come fa ogni Fiume che forma se stesso, il paesaggio e la sua Valle, che è sempre diversa da ogni altra e mai uguale.
Nell’uomo la Coscienza si ritrova al culmine del suo viaggio, perché ormai è prossima alla meta di unirsi all’Infinità per accedere così nel Regno Divino.
La Coscienza individuale realizza ciò con la fusione permanente, indissolubile ed immortale col Corpo fisico, ossia con l’Illuminazione e l’Ascensione, cosicché il Finito si fonde all’Infinito e diventa un Corpo di Luce, allo stesso modo di come fa ogni fiume alla fine del suo percorso, ossia quando arriva alla sua foce dove si congiunge col mare.
Ed ecco che riguardo la Sicilia, la Natura e il contesto planetario la Valle del Simeto e il suo Fiume hanno di certo caratteristiche e un rilievo di primissimo piano.
Il Fiume Simeto, dopo l’Imera meridionale, è come lunghezza il secondo della Sicilia (116 Km).
L’etimologia del nome da Symaithos è incerta, probabilmente d’origine sicula, anche se alcuni studiosi la collegano all’antica Grecia ed alla Ninfa Sime.
Il Simeto è legato a numerose miti e leggende che risalgono all’età dei metalli e in particolare alla figura del Dio Adrano, personificazione dell’Etna.
Egli presiedeva al lavoro dei Ciclopi ed era lo sposo della Ninfa Talia, personificazione dell’acqua, e quindi del Fiume Simeto.
Il Dio è anche padre dei gemelli Palici, personificazione di due sorgenti.
Il Fiume Simeto, sebbene sia a regime torrentizio, non si riduce al secco per l’ampia dimensione del suo bacino idrografico.
Il suo percorso interessa principalmente tre provincie: Messina, Enna e Catania.
Nasce dai Nebrodi e prima entra nella provincia di Enna, per poi inoltrarsi nel territorio catanese, dove dà vita alla Valle del Simeto.
La Valle del Simeto è una formazione geomorfologica del paesaggio terrestre caratterizzata da una depressione, che in lunghezza si estende tra due pendici montuose e solcata dal Fiume Simeto.
In particolare il Fiume si origina nella pianura di Maniace, a circa 10 Km a nord – ovest di Bronte, a 1700 m slm, dalla confluenza tra il Torrente Cutò, il Fiume Martello e il Torrente Saracena, tutti sgorganti dai Monti Nebrodi.
Dopo avere attraversato la Valle del Simeto ed alla fine del suo percorso il fiume sfocia nel Mar Ionio a 14 km a Sud di Catania.
Le alluvioni del Fiume Simeto e dei suoi affluenti hanno non solo originato e plasmato la Valle del Simeto, ma anche la vasta ed importante pianura alluvionale di Catania, forse l’unica vera pianura della Sicilia, delimitata ad Ovest dai Monti Erei, a Est dal Mar Ionio, a Nord dagli estremi versanti dell’Etna e a Sud dai Monti Iblei.
L’area comprende anche delle zone collinari e le superfici hanno un’altimetria di 100 m slm per circa il 70 % del territorio, mentre il restante 30 %  ha un’altimetria compresa tra 100 e i 600 m slm.
Il clima è mediterraneo quantunque non sia uniforme in tutta l’area, poiché si rilevano, secondo le zone e l’altimetria, anche andamenti climatici caratterizzati da indici pluviometrici e termometrici diversi, con fauna e vegetazione caratteristiche.


Figure  8-9 Rappresentazioni geografiche del Fiume Simeto da cui prende vita la Valle del Simeto. Il Simeto e il Fiume Mojo Alcantara col loro percorso abbracciano il Vulcano Etna. Figure tratte dal web

Il Simeto forma un bacino imbrifero che complessivamente si estende su un’area di 4030 Km2 ed è come estensione il maggiore della Sicilia.
Il bacino imbrifero del Fiume Simeto interessa principalmente  le provincie di Catania ed Enna, mentre in misura inferiore il territorio della provincia di Messina, e solo marginalmente Siracusa e Palermo.
I principali affluenti del Fiume Simeto sono: Torrente Cutò, Torrente Martello, Fiume Salso, Fiume Troina, Fiume Gornalunga e il Fiume Dittaino.
Nella parte iniziale del suo percorso e quando supera il ponte Caldera, il Simeto riceve il suo primo affluente: il Fiume Troina.
Da questo punto il Fiume Simeto si dirige verso Sud incassandosi in un tratto costituito da materiale lavico, proveniente dalle eruzioni dell’Etna.
Il Vulcano imponente, infatti, è molto vicino al Fiume che ne lambisce la parte Ovest della sua base.
In territorio di Centuripe (EN) la riva destra del Fiume Simeto lambisce i Calanchi argillosi di Contrada Valanghe, con Poggio Cipollazzo.
Il Fiume Simeto poi prosegue in una pianura alluvionale sino alle Case di Serravalle, incuneandosi in strette gole (Gole di Bolo).
Nell’area si rinviene un ponte di costruzione normanna: il Ponte di Serravalle, che si trova dopo il ponte della Càntera sulla SP 17-III.
Dalle gole di Bolo il Fiume arriva in Contrada Finaita (Adrano).
Il corso del Fiume Simeto si inoltra tra pareti di basalti per restringersi sino al “salto del pastore” e poi attraversando il Ponte dei Saraceni incontra una serie di asperità a più livelli originatesi dall’attività eruttiva dell’Etna.
Il Ponte dei Saraceni al tempo di Ruggero I d’Altavilla faceva parte dell’asse di collegamento tra Troina, che era la capitale del Regno, e Catania.


Figure 10-11 Ponte dei Saraceni o di Carcaci della Valle del Simeto (10) è un ponte in pietra probabilmente risalente al periodo romano e ricostruito e modificato nel XII secolo. Collega il territorio di Adrano (CT) con quello di Centuripe (EN). Sembra che la costruzione, al di là dell’etimo, sia riconducibile ai Normanni. Il tratto fluviale nella zona si snoda lungo pareti basaltiche (11). Figure da Dominio pubblico

Nell’area si trova la zona archeologica del Mendolito, i cui reperti sono custoditi ed esposti nel Museo archeologico di Adrano e di Siracusa, e il Ponte Maccarrone.

Marcello Castroreale
mcastroreale@alice.it





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