Quando la memoria storica si celebra, diventa maestra di vita e di umanità, all’Istituto Comprensivo 'Marconi', di Paternò
Data: Domenica, 04 febbraio 2018 ore 10:51:12 CET Argomento: Istituzioni Scolastiche
Sempre attenta agli eventi che segnano svolte epocali,
nel bene e nel male e puntuale nella riflessione e
nell’approfondimento, l’Istituto Comprensivo Statale “Marconi”, di
Paternò, nel segmento della scuola primaria, non si lascia sfuggire le
date che in questo momento storico, possono incidere a più livelli e a
diverse sfaccettature, sulla formazione globale dei bambini, esulando
dai percorsi didattici ovvi e ordinari e spingendosi oltre, per
tracciare modalità alternative di ricerca, indagine, crescita, e
apprendimento altamente formativo. Così, accorpa in una sola
celebrazione-commemorazione sia la Shoah, vittime gli Ebrei, sia le
Foibe, vittime gli Italiani. Su progetto dell’insegnante Santa
Rapisarda, collaborata su più fronti da Concetta Caccamo e Norma
Viscusi, il 29 gennaio, nell’aula magna “Bianca di Navarra”, del plesso
Falconieri, le classi terze, quarte e quinte, allestiscono una toccante
performance attorno ad un ospite di riguardo, Giovannino Sparpaglia,
personaggio noto nella nostra città, classe 1922, testimone
sopravvissuto delle Foibe, la cui memoria si celebra il 10 febbraio.
E’ già il secondo anno che la sua testimonianza di deportazione nei
campi di concentramento, la sua esperienza di violenza, di dolore, di
paura, di fame e di freddo, e tutto ciò che la mente elabora durante
queste durissime ed estenuanti prove di sopravvivenza, vengono narrati
, con lo struggimento di chi, durante la narrazione, va a cercare nella
memoria ricordi indelebili e che si ripropongono a carattere di fuoco,
carichi di una sofferenza incolmabile. Forte è il retaggio memoriale
che lascia nei suoi ascoltatori, non solo i ragazzi-bambini, ma anche
nei genitori presenti.
A fare da corollario al doloroso monologo, arricchito peraltro da
documenti fotografici, appunti e date, una fantasia di letture tratte
dalla letteratura più nota e struggente che afferisce all’Olocausto e
alla persecuzione ebraica, su un sottofondo musicale di testi noti e
meno noti, legati alla filmografia di genere, sia alla tradizione
giudaica musicale, eseguiti al pianoforte dalla pianista, nonché
insegnante Norma Viscusi; e ancora canti in lingua ebraica, danze
simbolismi, quasi a stabilire un contatto dell’anima con fratelli che,
pretestuosamente accusati di deicidio, hanno subito nei secoli,
continue deportazione e genocidi paurosi. Vestire i panni del
perseguitato, indossare “le sue scarpe”, entrare nella sua storia, può
forse voler dire: “non permetteremo che accada ancora ciò che non
doveva accadere. Vesto i tuoi panni, canto il tuo canto perché tu sei
me ed io sono te…”.
Presente, come sempre, il Sindaco di Paternò, Nino Naso, con la fascia
tricolore, oltre che come ospite, soprattutto come garante della legge,
della giustizia, della libertà contro ogni forma di pregiudizio,
emarginazione, e persecuzione. Entusiasta e commosso della performance,
esaltava la Marconi per tutte le iniziative promosse cui ha partecipato
e per l’alto grado di professionalità e sensibilità umana e creativa,
fondata sulla celebrazione e l’affermazione di valori assiologici
universali. Fiera degli apprezzamenti ricevuti, grazie anche alla
triade vincente dei suoi docenti, e alla armoniosa collaborazione delle
altre insegnanti di plesso, la Dirigente Scolastica, prof.ssa Maria
Santa Russo, si congedava dagli ospiti soddisfatta del suo ruolo di
responsabile in pectore dei successi della sua scuola.
Norma Viscusi
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