Attiva Misterbianco presenta il libro della saggista Graziella Priulla 'Viaggio nel paese degli stereotipi'
Data: Mercoledì, 27 dicembre 2017 ore 07:30:00 CET Argomento: Redazione
Domenica 17 dicembre, presso il Teatro Comunale di
Misterbianco si è tenuta la presentazione del libro della
saggista Graziella Priulla Viaggio nel paese degli stereotipi,
organizzata dall'associazione politico-culturale "Attiva Misterbianco"
con un'intervista doppia condotta dai soci Igor Nastasi e
Giuseppe Gullotta. Già docente di Sociologia dei processi culturali e
comunicativi nella facoltà di Scienze Politiche dell'Università
di Catania, G. Priulla si occupa da diversi anni delle
problematiche relative al linguaggio e agli stereotipi di genere: del
2013 è il manuale "C'è differenza. Identità di genere e linguaggi"
rivolto principalmente alle scuole secondarie di II grado e scritto con
l'intenzione di contribuire ad un costruttivo dibattito nelle agenzie
formative.
Nel volume presentato a Misterbianco l'autrice utilizza un
funzionale espediente narrativo palesato dal sottotitolo:
«Lettera a una venusiana sul sessismo». Rivolgendosi ad
un'extraterrestre cui raccontare gli usi e costumi del pianeta terra,
Graziella Priulla esamina, con dovizia di dati ed esemplificazioni, il
concetto di stereotipo e di quello che ne viene definito il figlio
naturale: il luogo comune.
Sulla scorta di brani letti con coinvolgimento da Nadia Trovato e
sollecitata (quando non pungolata) dalle domande degli intervistatori,
la prof.ssa Priulla ha analizzato entrambi i concetti attraverso un
ventaglio di punti di vista ed angolazioni: storico, sociale, politico,
culturale, linguistico, antropoligico.
Il quadro che si staglia è quello di un mondo attraversato, anzi
dominato da 4000 anni a questa parte, dal sessismo inteso come
svalutazione di un sesso (quasi sempre quello femminile) e che si
traduce in pratiche quotidiane paternalistiche quando non violente,
repressive ed offensive. Il progressivo prosciugamento del pensiero e
l'inefficiente istruzione scolastica non fanno che dare manforte a
questo onnivoro sbilanciamento uomo/donna attraverso un crescente
indebolimento della cultura di base, dell'abitudine al senso critico e
al discernimento.
Alla presentazione è seguito un partecipato e, a tratti, appassionato
dibattito del numeroso ed attento pubblico in sala, come dire: il
dialogo ed il confronto, meglio se costruttivamente dialettico,
possono cambiare lo status quo. Se ci crediamo. Se lo vogliamo. Tutte e
tutti insieme.
Katya Musmeci
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