Al Marconi la scienza arriva nel cuore dei giovani
Data: Mercoledì, 22 novembre 2017 ore 08:00:00 CET Argomento: Istituzioni Scolastiche
Sulla terra viviamo immersi in un “flusso di
raggi”, detti cosmici perchè provenienti dalle zone più lontane dello
spazio cosmico, ben oltre la luna, il sole e le stesse stelle visibili
a occhio nudo. I raggi cosmici possono avere notevoli implicazioni
nella nostra vita, con effetti che vanno dalle variazioni climatiche
alle mutazioni genetiche. Questi raggi, che viaggiano per milioni e
milioni di anni, sono essenzialmente formati da protoni e costituiscono
la "cenere" del Big Bang. Arrivando in prossimità del nostro pianeta, i
protoni cosmici incontrano i primi strati dell’atmosfera. Quando un
protone incontra uno strato di materia, interagisce con i nuclei di cui
è fatta la materia stessa. Nell’interazione vengono prodotte altre
particelle subnucleari che vivono pochissimo (miliardesimi di secondo);
nella loro breve vita queste si trasformano in altre particelle il cui
ultimo stadio sono i muoni. A livello del mare, infatti, la massima
parte dei raggi cosmici è composta da muoni.
I muoni sono particelle identiche agli elettroni che fanno parte degli
atomi e delle molecole a noi familiari; l’unica diversità dei muoni è
quella di essere 200 volte più pesanti degli elettroni. Ma perché sono
così diversi? E dove, quando e come nascono questi protoni
cosmici?
E’ per dare risposte a queste domande che mercoledì 15 Novembre si è
svolta nell’aula magna dell’ITI Marconi,
la conferenza su “La radiazione
cosmica e il progetto Extreme Energy Events” organizzata dal
professore Antonio Atalmi, referente scolastico del progetto EEE, e
indirizzata agli studenti delle classi 3° e 4° dei differenti indirizzi
della scuola. Erano presenti il prof. Francesco Riggi e dott.ssa Paola
La Rocca del Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di
Catania, uno dei partner del progetto assieme al MIUR, al CERN e
all’INFN (Istituto di Fisica Nucleare).
Ad aprire i lavori e a dare il benvenuto agli ospiti è stato il
dirigente scolastico del Marconi, ing. Ugo Pirrone, che ha fortemente
voluto questa iniziativa. Il preside ha anche evidenziato l’importanza
del progetto che consente agli studenti di entrare in contatto con il
mondo della scienza, approfondendo una serie di conoscenze e ad essere
parte attiva anche nella realizzazione di strumenti di altissima
precisione.
La dott.ssa La Rocca ha illustrato la tematica della fisica dei raggi
cosmici e il ruolo del progetto MIUR Extreme Energy Events (EEE),
ideato dal prof. Antonino Zichichi, per portare la scienza nel cuore
dei giovani e ha presentato lo stato dell’arte nello studio dei raggi
cosmici, illustrandone i risultati e le sfide ancora aperte e il ruolo
giocato in questa ricerca dal progetto.
Ideato e diretto dal prof. Antonino Zichichi, il progetto EEE è una
iniziativa del MIUR che vede attualmente coinvolte 50 scuole medie
superiori di tutto il territorio nazionale e prestigiosi enti di
ricerca, quali appunto il CERN di Ginevra e l’Istituto Nazionale di
Fisica Nucleare (INFN). Il Marconi ha aderito dal gennaio di quest’anno
al progetto e partecipa attivamente con alcune decine di studenti e
insegnanti a questa straordinaria collaborazione tra il mondo della
scuola e quello della ricerca avanzata per costruire presso il CERN dei
rivelatori di muoni cosmici, e installarli presso la scuola, per
monitorarne il funzionamento e ad analizzarne i dati raccolti.
In ciascuna delle scuole aderenti al Progetto verrà infatti costruito
un "telescopio" fatto con i più moderni e avanzati rivelatori di
particelle (Multigap Resistive Plate Chambers, MRPC), da mettere in
coincidenza tramite strumentazione GPS con i telescopi di altre scuole
allo scopo di rivelare i muoni cosmici e gli sciami estesi, grandi
anche quanto intere cittadine o più, prodotti dai raggi cosmici primari
di più alta energia.
Ai ragazzi viene dato, inoltre, l’importantissimo compito della
costruzione degli stessi rivelatori a partire da elementi di base,
affinché si rendano conto di come si possa passare da materiali poveri
a strumenti di altissima precisione. La costruzione dei rivelatori
avviene nei laboratori del CERN, nei luoghi più esclusivi della ricerca
più avanzata, che vengono resi a tale scopo accessibili ai ragazzi.
Attualmente risultano operative o prossime all’operatività tutte le
stazioni realizzate (40) presso le scuole ed è in corso l’acquisizione
dati volta, in particolare, alla ricerca di eventi coincidenti tra
stazioni vicine e stazioni lontane
Il Marconi è in lista di attesa per andare al CERN a costruire il “suo”
telescopio e già lo scorso anno una trentina di studenti, coordinati
dal prof. Antonio Atalmi, referente scolastico del progetto EEE, e
dalla prof.ssa Lucia Alba Rapisarda, hanno partecipato alle attività
svolte sia presso il laboratorio di fisica della scuola, che presso il
Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Catania e la
sezione di Catania dell’INFN.
Quest’anno il gruppo EEE della scuola parteciperà il 30 novembre
all’International Cosmic Day, una iniziativa organizzata dal
Laboratorio di fisica delle alte energie DESY di Amburgo, che vede
decine di scuole, università e enti di ricerca di tutto il mondo
lavorare insieme sui dati raccolti dai vari osservatori di raggi
cosmici e confrontare i risultati in streaming durante il corso della
giornata.
Una rappresentanza di studenti e insegnanti del gruppo EEE del Marconi
parteciperà, poi, dall’6 all’8 dicembre alla 8° Conferenza dei
Progetti del Centro Fermi che si terrà presso il Centro Internazionale
di Cultura Scientifica Ettore Majorana di Erice diretto dal prof.
Antonino Zichichi, dove tutta la comunità di studenti, insegnanti e
ricercatori si confronterà sui recenti dati raccolti dai telescopi di
muovi cosmici.
Lucia Andreano (docente Ufficio
Stampa ITI Marconi – Catania)
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