Scuola e insegnanti di Religione
Data: Lunedì, 16 ottobre 2017 ore 06:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Nel mese di ottobre la scuola è stata oggetto di particolari attenzioni nel mondo della Chiesa. Il 5 ottobre, Giornata mondiale degli insegnati, in un tweet Papa Francesco ha affermato: “La missione della scuola e degli insegnanti è di sviluppare il senso del vero, del bene e del bello”, invitando i docenti a costruire una relazione educativa con ogni allievo. In vista della 48ma Settimana sociale dei cattolici italiani, che si svolgerà a Cagliari, dal  26 al 29 ottobre, l’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università  della CEI il 13 ottobre promuove a Roma un momento di riflessione e dialogo su scuola, formazione e lavoro  e a Palermo, Sabato 14 ottobre si svolgerà la X Giornata pedagogica della scuola cattolica sul tema “L’educazione secondo Francesco”, che verrà introdotta dal Segretario Generale della CEI Mons. Nunzio Galantino. Il 18 ottobre a Palermo avrà luogo un convegno regionale degli Insegnanti di Religione sul tema: “L’IRC, una risorsa educativa nella scuola di oggi”. Questi appuntamenti costituiscono le tappe di un cammino che registra il sommerso dell’ordinarietà della vita sociale e scolastica.

Gli studenti scendono in piazza per chiedere chiarezza, trasparenza e coerenza sulla progettualità dell’alternanza scuola-lavoro, progetto pensato bene, ma con difficile e imprecise realizzazioni specie nel Meridione.
L’esperienza ha funzionato solo quando si è potuto attuare un reale dialogo tra scuola e territorio, quando non è stato subito dagli insegnanti come un carico in più, che fa perdere tempo allo svolgimento del programma o quando gli studenti ne hanno colto il beneficio di buoni apprendimenti e non solo come “evasione” dall’impegno nello studio, spesso finalizzato all’acquisizione di conoscenze, ma non allo sviluppo di competenze che costituiranno il patrimonio formativo di ciascuno al termine dell’avventura scolastica.

Come ha dichiarato il prof. Ernesto Diaco, direttore dell’ Ufficio nazionale  per l’Educazione, la scuola e l’Università della CEI, il mondo della scuola si sente fortemente interpellato dalle molteplici emergenze sociale  “Pur avendo fatto diversi passi in avanti, in Italia c’è ancora difficoltà di dialogo tra scuola e professioni. Va superata da un lato un’istruzione chiusa in se stessa, incapace di aprirsi al territorio; d’altro canto, sarebbe sbagliato anche finalizzare l’esperienza formativa alle sole esigenze del mercato del lavoro, per quanto importanti”.
Una scuola capace di educare offre ai giovani gli strumenti di base, gli attrezzi del mestiere per pensare, ragionare, comunicare, creare ed essere. La “società della conoscenza” chiede ai ragazzi, oggi studenti e domani cittadini, competenze ben più vaste degli aspetti tecnici o strettamente cognitivi. Le competenze che più aiutano a inserirsi positivamente nel contesto sociale sono spesso di tipo relazionale, cooperativo, creativo e anche etico.

La finalità della scuola è la formazione integrale della persona e ciò comprende anche la scoperta e l’affinamento delle sue inclinazioni e capacità.   La scuola, come ha detto papa Francesco, deve parlare il linguaggio della testa, del cuore e delle mani, ossia della creatività e dell’espressione di sé nei diversi campi dell’attività umana.
Tra le molteplici direzioni da seguire è costante l’impegno a: qualificare maggiormente le iniziative di orientamento nelle scuole; mettere in campo efficaci strategie di formazione permanente degli adulti, e diffondere e consolidare in tutto il Paese i percorsi della Istruzione e formazione professionale (IeFP), che stanno dando prova di grande successo formativo e occupabilità degli allievi che ne usufruiscono. Purtroppo tali progetti sono attivati soltanto in alcune Regioni, e le procedure sono troppo complesse e manca la garanzia delle risorse.

All’interno della scuola i problemi emergenti sono tanti, le lampadine rosse di allarme si accendono con ritmi costanti e creano tensioni e difficoltà nel rispondere alle molteplici richieste.
Anche il drappello degli Insegnanti di Religione fa sentire la propria voce e nel convegno di Palermo promosso dalla CIS - scuola il 18 ottobre si farà il punto della situazione dell’IRC, come disciplina e come lavoro professionale. La presenza del Sottosegretario del MIUR, Gabriele Toccafondi, sarà significativa per l’auspicata attesa del bando di concorso per i docenti di Religione, al fine di colmare il vuoto di cattedre, occupate da docenti non di ruolo, privi di diritti e discriminati dalla rigidità delle norme vigenti.

Giuseppe Adernò





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