Comitato giustizia per il 2004 - Concorso Dirigenti Posti riservati
Data: Venerdì, 29 settembre 2017 ore 07:15:00 CEST
Argomento: Comunicati


Il "Comitato giustizia per il 2004", facendo seguito a quanto pubblicato da http://www.ceripnews.it/notizie.htm#node_2856_concorso_ds_vario, ha inviato un lungo articolo relativamente al prossimo concorso per DS e il Regolamento in G.U. Diamo voce e attenzione a quanto avviene sotto i nostri occhi, spesso annebbiati da interessi personali, sindacali o di partito o pilotati da una "regia assente e cieca che non è capace di cogliere la gravità del percorso tortuoso dei ricorrenti del 2004".

«La macchina organizzativa del concorso per Dirigenti Scolastici ha acceso i motori con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale giorno 20 c.m. del Regolamento, tanto atteso quanto già criticato (l'A.N.I.E.F. intende impugnarlo), però "la risposta importante" cui faceva riferimento la ministra Fedeli, a proposito della carenza strutturale dei presidi, non solo non è arrivata, ma neanche s'intravede all'orizzonte.

La popolazione, per lo più over 50 dei presidi italiani, oberata da incombenze burocratiche e reggenze, è oggettivamente insufficiente, così come lo sono i 2.386 posti annunciati dal Regolamento che, se anche fossero accolti per intero dal M.E.F., sarebbero comunque inferiori al fabbisogno delle scuole italiane, le quali da Nord a Sud, lamentano gli effetti negativi dell'assenza delle dirigenze. Uno sguardo al passato recente e remoto può essere illuminante, perché, se è vero che i ricorrenti dell'ultimo concorso del 2011 hanno denunciato storture ed irregolarità tanto da gridare allo scandalo, è altrettanto vero che in Sicilia l'applicazione dei commi 87 ed 88 dell'art. 1 della Legge 107/15 (riservati ai ricorrenti del 2004 e del 2006), che nelle altre regioni ha garantito l'accesso alla dirigenza della totalità o quasi dei partecipanti al corso intensivo di formazione, si è rivelata solo un boomerang per il circa il 70%, dei candidati che hanno partecipato al corso intensivo a Palermo nell'agosto 2015, senza arrivare alla dirigenza (nonostante un concorso annullato alle spalle e un ricorso pendente decennale), privando ulteriormente la nostra Regione di quella risorsa dirigenziale utilissima in ogni istituzione, ed oltremodo preziosa per le tante scuole a rischio ed oramai allo sbando.

A questo punto ci si potrebbe chiedere: " Cosa accade nella nostra nazione e nelle regioni quando viene organizzato un concorso per dirigenti scolastici? ", e soprattutto: "Chi sono i responsabili di questa pluridecennale inefficienza?".

E' dal 2004 ad oggi che i concorsi per dirigenti scolastici generano contenziosi vantaggiosi solo per gli avvocati ed onerosi anche per l'avvocatura dello Stato. Inoltre, tanti e molteplici contenziosi fanno perdere la fiducia a chi ritiene ancora di vivere in uno Stato in cui la progressione di carriera sia un diritto garantito, ma si sa nell'Italia ", delle mezze verità", come cantava un vecchio motivo, lo scandalo è di casa, tanto i reati cadono in prescrizione, nessuno dei responsabili paga, il tempo passa senza risposte adeguate e tempestive da parte della magistratura e prive di forti decisioni politiche, mentre molti degli aspiranti dirigenti ricorrenti, dopo aver investito energie, tempo e denaro, alla fine si apprestano alla pensione più che alla progressione di carriera. In ogni caso sembra oltremodo semplice dichiarare che si tratta di pluribocciati (sempre che abbia un senso definirli tali in un concorso, come quello siciliano del 2004, che è stato annullato dal CGA per vizi insanabili), considerando che, allo stesso tempo i concorsi truccati sono frequentissimi nella pubblica amministrazione, scuola compresa.

Certo, nessuno può sindacare sulle modalità procedurali ed i tempi previsti nelle organizzazioni dei concorsi per dirigenti scolastici passati e futuri, o almeno prima che la giustizia si esprima sulla materia con sentenze definitive. Tuttavia, leggendo bene tra le righe del regolamento che prevede diverse fasi, si comprende molto chiaramente che non prima del 2019 saranno disponibili i nuovi dirigenti, ed intanto le reggenze aumenteranno inesorabilmente, così come i problemi che gravano sulle scuole acefale siciliane e non.

Viene spontaneo pensare che una logica più inclusiva, equa, e soprattutto identica a quella che ha mosso le altre regioni, avrebbe condotto a risultati ben diversi nello svolgimento corretto delle procedure previste dalla 107, per assicurare presidi stabili nella Buona Scuola di Sicilia, ma in fondo il cambiamento di rotta promesso dal PD di Renzi con la "Buona Scuola", che avrebbe dovuto mettere fine a tutti i contenziosi, in Sicilia è rimasto solo fra le righe di quella legge, la 107, che di buona ha almeno la denominazione.

In attesa di qualcuno che realizzi questa intenzione e non parli soltanto con le chiacchiere del cambiamento così atteso anche nel settore della dirigenza scolastica e da coloro che ad essa aspirano, non ci resta che constatare che il problema vero è la regia, una regia assente e cieca che non è capace di cogliere la gravità del percorso tortuoso dei ricorrenti del 2004 e delle tante umiliazioni subite cui nessuno ha saputo porre riparo.

Speriamo che presto qualcuno se ne accorga.»

Comitato giustizia per il 2004





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