Pirandello in siciliano rivive con The Freak editori
Data: Giovedì, 03 agosto 2017 ore 07:30:00 CEST Argomento: Redazione
Nell’anno del
centocinquantesimo anniversario dalla nascita di Luigi Pirandello, The
Freak
editori inaugura la collana Palmyra,
dedicata ai classici, proponendo una nuova edizione di uno
tra i drammi meno noti della sua opera. Si tratta de ‘U ciclopu (prima assoluta: Teatro
Argentina,
26 Gennaio 1919) traduzione in
dialetto siciliano di un antico dramma satiresco di Euripide,
genere teatrale a metà tra la tragedia e la commedia che non ha avuto
fortuna postuma. Peppe
Leonardo Gallato ha curato una nuova edizione critica, una Introduzione
e un Commento,
nonché la prima traduzione in italiano dell’opera.
‘U ciclopu di Pirandello non è una semplice traduzione: egli, infatti,
non si limita a tradurre
(dall’italiano al siciliano, come dimostra Gallato nell’Introduzione)
ma crea un dramma
interamente autonomo: pur conoscendo lo statuto tipico di un dramma
satiresco, Pirandello fa
scadere il dramma in una farsa campestre, e lo fa attraverso la
marcatura linguistica dei tre
personaggi sulla scena: un grezzo campagnolo, il Ciclopu, avvezzo all'isolamento,
alla solitudine
e vicino solo alle leggi che egli stesso si è dato (anche se questi
sono tratti etici tipici del Ciclope
già in Euripide); Silenu, un
popolano ingenuo che vorrebbe farsi furbo per non essere gabbato
da una realtà umana avvezza all'inganno del prossimo; e infine il
paesanotto che cerca
goffamente di imborghesirsi, Ulissi,
culturalmente molto vicino agli altri due personaggi,
distante da essi solo per estrazione sociale (è pur sempre il sovrano
d'Itaca) e urbana (dalla
marcatura linguistica che Pirandello gli imprime sembra provenire dalla
città e non dalla
campagna). Ulissi parlerà, così, un dialetto caratterizzato da
ipercorrettismi e dalla fonetica
italianizzante, un registro linguistico talmente vario che Gallato
tenta di riprodurre, nella
traduzione in lingua italiana, sicilianizzando
il testo, per “ricreare l’effetto di distorsione
linguistica che un non parlante siciliano non potrebbe mai avvertire”,
come precisa nella Nota al
testo.
La trama è quella, nota, di
Ulissi che giunge alla grotta del Ciclopu, trovando fuori di essa
Silenu
con i suoi figli, i Satiri (che rappresentano il Coro) disperati per la
mancanza del vino, e pronti
alla truffa e all’ipocrisia: il Ciclopu farà da subito intendere la sua
rozzezza e il suo disprezzo di
qualunque rito sacro e costume comportamentale, divorando alcuni
compagni di Ulissi, non
prima di averli cotti a puntino: è con la promessa di ricondurli in
Grecia, presso Bacco, a gustare
nuovamente del vino, che Silenu e i Satiri aiutano Ulissi a compiere il
tremendo atto
dell’accecamento del Ciclopu, unica possibilità di sfuggire al mostro e
di riprendere il largo.
La traduzione fu da subito pensata per la messa in scena. Nel 1919 a
Roma, presso il teatro
Argentina, scrittori e drammaturghi siciliani diedero vita, su impulso
di Nino Martoglio, alla
Compagnia drammatica del Teatro Mediterraneo, con l’ambizioso obiettivo
di rivalutare la
cultura meridionale proprio negli anni in cui, dopo la prima guerra
mondiale, il divario tra Nord
e Sud si stava facendo incolmabile. Ecco che ‘U ciclopu, le cui vicende
Euripide aveva collocato in
Sicilia, all’ombra dell’Etna, si prestava benissimo ad una traduzione
dialettale, e il Coro dei Satiripermetteva una immersione delle vicende
in un ambiente bucolico, dando al dramma un
carattere di favola campestre.
La prefazione dell’opera è curata da Michele
Napolitano, professore di Letteratura greca
all’Università di Cassino e autore, fra l’altro, di una famosa edizione
del Ciclope di Euripide per i
tipi della Marsilio: egli traccia il percorso storico delle edizioni de
‘U ciclopu, ricordando gli unici
due editori dell’opera, Pagliaro (1967) e Varvaro (2007): tra i due,
solo il primo dedica al testo
una intera pubblicazione, mentre Varvaro la inserisce nel volume dei
Meridiani dedicato ai
drammi dialettali di Pirandello.
Occorreva, pertanto, una riedizione a sé stante del dramma, che grazie
alla prima traduzione
italiana permetterà a chiunque di gustare i dettagli di un testo
tanto vario e ricco di comicità, e
con un’Introduzione e un Commento che aiuteranno ad approfondire gli
aspetti stilistici e
strutturali del testo, ridando una nuova luce e quella fortuna che, per
troppo tempo, sono
mancate all’opera.
La copertina, di Giulia Ferrucci,
riporta un particolare di un acrilico su cartoncino di Federica
Sessa, che ha voluto rappresentare l’isolamento e la elementare
semplicità del rozzo Ciclope con
un corpo quasi scomposto in masse muscolose e in posizione contorta e
scomoda, nel momento
in cui Ulisse e i compagni trapassano il suo occhio con un tizzone
ardente, accecandolo.
‘U ciclopu verrà presentato in Sicilia nel mese di Agosto 2017, in
particolare a Scili (2 Agosto),
Raccuja (18 Agosto), Monreale (21 Agosto) e Trapani (22 Agosto). Da
Settembre, invece, sarà la
volta di Roma e di altre città italiane.
L’opera sarà acquistabile online, su Amazon e Ibs, nonché scrivendo
direttamente a
redazione@thefreak.it. Essa, inoltre, sarà presente da Settembre presso
alcune librerie
indipendenti italiane.
The Freak editori è una Casa
editrice nata a Roma nel Gennaio 2016 da un gruppo di giovani
del Mezzogiorno italiano che hanno voluto investire nell’Editoria e
nella cultura, facendo delle
proprie passioni una vera e propria attività di impresa. Sin dal 2012,
però, The Freak è anche un
giornale online dedicato alla poesia e alla letteratura emergenti, con
attività di talent scounting
nei settori di Arte, Musica, Teatro, Cinema, Food e attualità (www.thefreak.it).
Oggi le due anime,
del giornale e della Casa editrice, convivono. La casa editrice ha già
all’attivo una pubblicazione
di poesie, Limarubra, e una di narrativa, Visioni Apocrife: con ‘U
ciclopu si apre la nuova collana
Palmyra, dedicata alla riscoperta di classici della letteratura ad
opera di giovani studenti e
ricercatori delle università italiane.
Peppe Leonardo Gallato nasce a
Ragusa nel 1991 e si appassiona, sin da piccolo, alla
letteratura, alla classicità e alla musica. Dopo la Laurea in Lettere
classiche all’Università di Roma
La Sapienza pubblica la silloge poetica Silenzi, in lingua italiana e
in dialetto siciliano. Accosta
alla scrittura poetica l’attività di cantautore e musicista, mettendo
in musica i suoi
componimenti. Consegue la Laurea magistrale in Filologia moderna nella
stessa università,
presso la cattedra di Storia della lingua italiana di Luca Serianni.
Dedica i suoi studi letterari alla
riscoperta di testi misconosciuti della letteratura italiana.
redazione@thefreak.it
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