È crepato il barcollante tavolo del contratto dirigenti al Miur. Tutto rinviato alle calende greche
Data: Venerdì, 30 giugno 2017 ore 10:29:08 CEST
Argomento: Sindacati


Dopo due estenuanti e inconcludenti meeting al MIUR di contrattazione sul rinnovo del contratto della dirigenza scolastica inframezzati da altri quattro tavoli sulla semplificazione amministrativa, cioè sulle molestie burocratiche di cui sono vittima i presidi, e dopo il flop della convocazione all'ARAN delle tredici confederazioni del pubblico impiego, alla fine di tutto questo la balena si è arenata sullo scoglio e si è spiaccicata di malo modo.
Basta leggere il comunicato dell'ANP che in maniera sconsolata esordisce "In conclusione, alla luce di quanto NON È SUCCESSO, la protesta di ANP continua."

Non è successo nulla di nulla di quanto doveva succedere e tutto viene rinviato alla calende greche. Paradossalmente il comunicato del cartello della quatriade del 52% di Carlini si ritiene invece interessato alla prosecuzione della trattativa, senza dire se a queste condizioni firmerebbero il contratto di svendita.

L'altro commensale, il sindacatino della Puglia dei 19 buontemponi dello sciopero della fame abortito, non si è raccapezzato di nulla e non ci ha capito di nulla e medita di sfuggire dai tavoli.
Allora vediamo di capire cosa non è successo il 28 giugno e che invece avrebbe dovuto accadere. Doveva proseguire l'agenda concordata il 21 giugno e cioè la Fedeli avrebbe dovuto presentare la bozza dell'atto di indirizzo ai sindacati dell'area istruzione.

Ora tutti sapevano che la Fedeli è senza laurea ma non tutti sospettavano che fosse digiuna di giurisprudenza e di procedure negoziali anche se si dice provenire dal sindacato dei tessili. Ora potrà essere esperta di tessuti e di filati ma non ci azzecca con le cattedre e con l'accademia.
Pensate che si è dovuta rimangiare la promessa dei 10 milioni che aveva dichiarato di aver reperito per il FUN 2016/2017. Il Dott. Greco ha spiegato che attualmente tale incremento è oggetto di un emendamento, collegato alla conversione in legge del decreto relativo ai vaccini.

Ma come fa a promettere una cosa che dipende dal parlamento e dal governo?
Come poteva promettere una bozza di atto di indirizzo quando tutti sanno che è il comitato di settore responsabile della redazione di quest'atto?

Sin'ora l'unico atto di indirizzo è quello della Madia della Funzione Pubblica che è stato notificato all'ARAN ed illustrato da Gasparrini nella seduta del 27 con le 13 confederazioni sindacali.
L'atto di indirizzo Madia è un indirizzo quadro a cui debbono adeguarsi tutti i successivi atti di indirizzo delle 4 aree dirigenziali e dei 4 nuovi comparti.

Non c'è uno straccio di appiglio in questo atto di indirizzo Madia che possa creare un'aspettativa per nuove risorse sul salario accessorio e cioè sulla perequazione sulla posizione e sul risultato.
Il Governo ha approvato il 17 maggio 2017 il testo definitivo del Pubblico Impiego, che all'art. 23 statuisce il blocco di tutti i FUN e il loro congelamento al 2016: "...a decorrere dal 1º gennaio 2017, l'ammontare complessivo delle risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale, anche di livello dirigenziale, di ciascuna delle amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, non può superare il corrispondente importo determinato per l'anno 2016".

Non solo: all'art. 24 statuisce la famosa invarianza di risorse, cioè non ci sono soldi aggiuntivi e freschi per i contratti: "1. All'attuazione delle disposizioni di cui al presente decreto si provvede nell'ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, ivi comprese quelle di cui all'articolo 22, comma 3, e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica."
Questo significa che chi promette impegni per il "reperimento delle risorse necessarie all'armonizzazione delle retribuzioni dei dirigenti" dice una bugia sapendo scientemente di mentire.
Come si può essere così ingenui da pensare che un atto di indirizzo impossibile della Fedeli possa stravolgere l'atto di indirizzo Madia dello scorso febbraio?

E infatti i burosauri del MIUR presenti al tavolo del MIUR hanno tutto rinviato a data da destinarsi: il terzo incontro previsto per luglio forse non si farà mai più.
Ora tutto questo è noto allo scaltro Carlini gestore del cartello di maggioranza relativa che si appresta a ferragosto a firmare quella che sarà la bozza definitiva del contratto barattando ancora una volta la mancata perequazione con la richiesta di FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola RUA, SNALS CONFSAL di prevedere nell'atto di indirizzo la piena applicazione dell'Accordo del 30 novembre (Accordo di Palazzo Vidoni) visto che il dott. Pinneri ha chiarito che la Ministra intende rispettare nella sua interezza l'impegno assunto con l'Accordo, anche tenendo conto degli aspetti non tradotti in maniera esaustiva nella modifica del Dlgs 165/2001.
Si baratterà la mancata perequazione con un piatto di lenticchie e gli basterà l'Incremento una tantum del FUN 2017 di 10 milioni di euro (lordo stato) per contenere gli effetti dei tagli sulle retribuzioni di posizione e risultato dei dirigenti scolastici se il parlamento approverà l'emendamento.

Ora il problema è di capire cosa farà la categoria quando verrà posta davanti alla firma ferragostana dell'accordo Fedeli-Carlini.
Cosa fatta capo ha dice il proverbio e tutti e 7.000 i presidi continueranno nei lidi ferragostani sotto gli ombrelloni a godersi le meritate ferie.
Ci potrà essere uno scatto di orgoglio per pretendere un referendum preventivo o confermativo sulla falsariga Alitalia che impedisca l'accordo Fedeli-Carlini?
L'UDIR aderente alla CONFEDIR l'ho ha chiesto e si prepara a gestirlo anche da sola e per questo ha convocato una assemblea nazionale a settembre ben sapendo purtroppo che ad agosto la categoria non è disposta a nessuna riunione.
L'UDIR-CONFEDIR ha chiesto al governo un DPCM per ridefinire i FUN dirigenziali e per abbattere la giungla dei FUN di singola amministrazione per creare un MONTANTE UNICO NAZIONALE di un solo FUN, che, a risorse invariate per come vuole la legge, redistribuisca equamente tra tutta la dirigenza statale i 2,5 miliardi sulla posizione e sul risultato.

Rembado avrebbe solo questa freccia nella faretra per contrastare Carlini ma non la vuole usare per non inimicarsi le altre dirigenze nella sua CIDA.
Se è vero che l'ANP ha ancora acceso il ricorso al TAR Lazio sul FUN, lo faccia valere e lo riprenda allargandolo a tutte le altre fattispecie denunciate sul sito www.governarelascuola.it.
Allora la conclusione scontata, che andiamo ripetendo ossessivamente da tempo, è il ricorso alla magistratura con una gigantesca class action.
L'UDIR-CONFEDIR che ha ereditato tutto l'esperienza giuridica e lo staff dei legali è l'unico in grado di pilotare questa macchina complessa e alternativa ai tavoli sfracellati della contrattazione impossibile.
 
Salvatore Indelicato
330365449
s.indelicato@libero.it





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