Presidi arrabbiati all’armi facite ammuina a Roma
Data: Sabato, 29 aprile 2017 ore 10:43:24 CEST
Argomento: Sindacati


Non è la prima né l’unica chiamata alla mobilitazione. Ci sono precedenti istruttivi che purtroppo non hanno insegnato nulla; e la storia si ripete.
Anche questa volta la logistica sarà impegnativa; e per trasportare a Roma un migliaio di iscritti si dovrà dare corpo a uno sforzo finanziario non indifferente in termini di trasporti ristorazione e sistemazioni alberghiere. Sino ad ora solo un sindacatino di supporto si affianca alla protesta ANP con una sua pattuglia di radicali che farà uno sciopero della fame e della sete e un incatenamento addirittura di 5 giorni come ai bei tempi di Pannella. Il cartello di maggioranza sindacale della “quatriade” di Gianni Carlini invece tace e osserva le mosse del competitore in attesa di assumere sue iniziative.
Vediamo ora di capire da chi, come e quando e perché e contro chi questa mobilitazione è rivolta e con quali obiettivi e prospettive.
Prima vediamo i precedenti in ordine temporale inverso.
Ricordiamo la recente manifestazione della “ quatriade” del 9 marzo 2016 di FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA e SNALS CONFSAL, in una giornata di pioggia, con le parole d’ordine:
-per ottenere  la restituzione dei 14 milioni sottratti dal FUN 15/16;
-per evitare lo spostamento delle risorse del FUN dalla posizione (pensionabile) al risultato (non pensionabile e non valido ai fini della buonuscita);
-per impedire che la retribuzione di risultato, parte integrante dello stipendio dei dirigenti, diventi salario premiale e venga erogata  solo ad alcuni, a seguito di valutazione discrezionale e  a danno di tutti gli altri. Risultato di questa manifestazione, un pugno di mosche!.
La stessa sceneggiata si era vista il 15 ottobre 2015. Un sit in sempre della quatriade dei dirigenti scolastici del Lazio FLC CGIL Roma e Lazio, CISL Scuola Lazio, UIL Scuola Lazio e SNALS CONFSAL Lazio per protestare contro la decurtazione cautelare del 50% della retribuzione di posizione parte variabile degli stipendi dei dirigenti scolastici.
L’Amministrazione sorda anche in questo caso; ha solo promesso che la decurtazione sarebbe stata ridotta dal 50% al 20%. Una presa in giro gigantesca
E non è finita. Si può ricordare la manifestazione unitaria del 4 dicembre 2014 davanti al MIUR, prima della spaccatura tra quatriade ed ANP, ove centinaia di dirigenti provenienti da tutt’Italia hanno manifestato per esprimere il loro malcontento nei confronti dell’iniquo trattamento retributivo loro riservato. Tutte le Organizzazioni Sindacali rappresentative dell’Area V, FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS CONFSAL e ANP CIDA, dopo le assemblee sindacali unitarie regionali e l’indizione dello stato di mobilitazione, avevano convocato per il giorno 4 dicembre 2014, dalle ore 10,00 alle ore 13,00, una manifestazione nazionale davanti al MIUR per protestare contro il taglio del Fondo Unico Nazionale per la retribuzione di posizione e risultato dei dirigenti scolastici e chiedere il rinnovo dei contratti di lavoro.
Ancora martedì 28 gennaio 2014 quando si è svolto un presidio dei Dirigenti Scolastici della Flc Cgil sotto il MIUR, in contemporanea all’incontro del Ministro Carrozza con le OO. SS. Anche in questo caso fumo e niente arrosto.
Ancora il sit-in dell’ANP davanti al MIUR del giovedì 23 gennaio 2014 quando i dirigenti scolastici accorsi da tutto il Paese hanno inviato dalla scalinata di accesso al Ministero dell’istruzione un segnale forte e chiaro all’amministrazione scolastica; anche in questo caso si è avuta la netta sensazione di una categoria “invisibile ma indispensabile per il Paese”, come efficacemente recitava uno striscione spiegato alla base della scalinata.
Anche se la categoria ha la memoria corta di questi sit-in e manifestazioni sulle gradinate del MIUR se ne sono visti a bizzeffe e sempre con gli stessi risultati : inutilità e sconforto.
Perché allora si insiste nel voler ancora ripetere le sceneggiate napoletane  davanti al MIUR chiamando a raccolta i dirigenti scolastici, come se fossero dei proletari qualsiasi o dei parvenù della dirigenza?
Perché ancora umiliare la categoria chiamandola a forme di lotta improprie e inadatte per una categoria dirigenziale?
Andiamo ora a vedere chi è la controparte dei DS in questa protesta.
Sembrerebbe che l’ANP la individui nel Ministro Fedeli e nel MIUR. Ma è proprio così?
Per rispondere dobbiamo capire chi è che ha il potere di emanare l’atto di indirizzo all’ARAN per il rinnovo del contratto bloccato dal 2010 e riconoscere ai presidi la perequazione stipendiale esterna e stanziare di conseguenza le risorse necessarie per incrementare il FUN, o meglio raddoppiarlo, da 150 a 300 milioni.
Basta consultare la legislazione per accorgersi che questo potere non è nelle mani del MIUR ma del MEF. Meglio ancora di chi approva il DEF e quindi del Parlamento e del Governo.
Allora che senso ha fare pressioni solo sul MIUR ben sapendo che il pallino è in altre mani? Ululare contro la Fedeli, messa lì solo per un puro accidenti della politica, e digiuna di cose di scuola, è appunto come abbaiare alla luna, prendersela con la luna abbaiandole contro.
Viene il sospetto che la partita non si giochi con il MIUR ma su un versante endosindacale, visto che con la nascita del cartello della “ quatriade” di Gianni Carlini, detentrice del 52% delle deleghe della categoria, l’ANP di Giorgio Rembado si ritrova con il suo 38% all’angolo e in minoranza, con il pericolo paventato che Gianni Carlini possa da solo firmare il rinnovo contrattuale alle condizioni di svendita previste dalla Madia, cioè degli 85 euro.
La mobilitazione di Roma del 25 maggio ha il sapore di un regolamento di conti tra Giorgio Rembado e Gianni Carlini, per affermare la leadership sulla categoria, mascherato da una rivendicazione della perequazione esterna che da 20 anni a questa parte è stata e resta un miraggio.
Infatti negli ultimi incontri al MIUR la “quatriade” ha esplicitamente rivendicato e sbattuto in faccia il suo 52% con il nuovo cartello sindacale formato da FLC CGIL con 18,51%,  CISL SCUOLA, con il 17,77%, SNALS con l’ 8,33%,  UIL SCUOLA con il 7,65%.
Sommando aritmeticamente le 4 percentuali si ottiene appunto il 52,16%, cioè la maggioranza assoluta della rappresentanza. Così nell’area dei dirigenti scolastici è nato il cartello politico della “quatriade” guidato dal preside Gianni Carlini della CGIL, l’anti Rembado, dalla preside Paola Serafin della Cisl, dalla preside Rosa Cirillo della Uil e dal prof. Pasquale Ragone dello Snals, che ormai da qualche semestre partecipano in maniera congiunta agli incontri ai seminari e firmano sempre insieme i comunicati del cartello.
Tutte e due le fazioni sindacali sanno che la perequazione stipendiale non si può ottenere per via contrattuale, perché non ci sono risorse aggiuntive stanziate per i presidi per come era avvenuto con la legge n. 104 limitatamente ad un anno. Con gli 85 euro medie pro capite stanziate con il DEF non si riesce a coprire neanche la vacanza contrattuale.
Pacifico dell’UDIR ha detto chiaramente che conviene fare ricorso per recuperare la vacanza contrattuale che è sicuramente più conveniente degli 85 euro. Per la perequazione poi l’unica via, come dice sempre Pacifico, è quella di chiedere al governo un CDM che redistribuisca il FUN esistente di tutto lo stato, pari a un montante di 2,5 miliardi di euro, equamente tra tutti i dirigenti dello Stato, togliendo qualcosa a chi ha di più e incrementando così il FUN della scuola.
Cosa dicono Carlini e Rembado di questa proposta? Avranno il coraggio di osteggiare i grandi commis e papaveri dello stato che difenderanno a denti stretti i loro privilegi come diritti acquisiti?
Parlare di diritti acquisiti sul salario accessorio di posizione e di risultato è una bestemmia insostenibile e tutti i presidi dovrebbero avere il coraggio di metterla in discussione.
Ci sarà qualcuno tra i burosauri che si vedrà diminuita la retribuzione di posizione e di risultato, e ci riferiamo ai ministeriali e ai dirigenti degli Enti Locali, a vantaggio della retribuzione di posizione e di risultato dei dirigenti scolastici.
Solo con questa compensazione si può ottenere in tempi rapidi l’obiettivo perequativo!
Se non è chiaro lo ripeto: la protesta va fatta contro i privilegi dei dirigenti dello Stato e degli Enti Locali, che ci hanno negato l’ingresso nel ruolo unico della dirigenza dello Stato, nell’area I, perché in questo modo avrebbero dovuto suddividere il fondo per la retribuzione accessoria anche con questi. La vera battaglia era e resta quella del riconoscimento della dirigenza vera dello Stato per tutti.
In tempi di vacche magre dobbiamo smontare il dogma vetero-sindacale dei diritti acquisiti perché impedisce ai dirigenti scolastici di usufruire della retribuzione di posizione e di risultato al pari degli altri.
Per questo, se la politica e il parlamento non ci sentono, allora l’unica pressione possibile è quella giudiziaria dei ricorsi a tappeto e delle class action e non quella degli scioperi della fame e della sete.
Il presidente dell’UDIR ha organizzato a tappeto, gratuitamente per gli iscritti, oltre al ricorso per lo sblocco dell’indennità di vacanza contrattuale , anche il ricorso per la  Perequazione interna DS (RIA), il  Ricorso contro i Recuperi erariali  il ricorso avverso il recupero erariale imputabile agli effetti dei CIR contratti integrativi regionali e il Ricorso contro il taglio della retribuzione di posizione e di risultato dal 2011 al 2015 (FUN) e il ricorso presso il competente giudice del lavoro per ottenere la corresponsione della retribuzione di posizione-quota variabile e la retribuzione di risultato maggiorate della quota spettante al DS delle risorse indebitamente sottratte al FUN dall'anno scolastico 2011/2012 fino all'a.s. 2015/2016, nonché a riconoscere in via permanente quanto indebitamente sottratto nell'a.s. 2015/2016.
Aspettiamo di capire e di sapere cosa farà la quatriade di Carlini sul rinnovo contrattuale. Sempre che nel frattempo il governo Gentiloni non esali l’ultimo respiro prima di andare ad elezioni, mandando a casa la Madia e tutta la sua riforma della dirigenza.
Anche perché della famigerata direttiva all’ARAN non se ne vede neanche l’ombra.
 
Salvatore Indelicato
Cell 330365449
s.indelicato@libero.it





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-24882019.html