Il Testo Unico del Pubblico impiego
Data: Lunedì, 27 febbraio 2017 ore 07:00:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


Approvati gli ultimi 5 decreti attuativi – Adesso via libera ai contratti … ma i soldi dove sono? – I numeri degli statali – Il primo commento di Cgil (Martini), Cisl (Bernava) e Uil (Foccillo)
Gli ultimi 5 decreti attuativi (16 erano già chiusi) della riforma della P.a. firmata Marianna Madia sono stati approvati dal Consiglio dei Ministri, in via preliminare.
Il nuovo Statuto prevede:
- lotta all’assenteismo con sanzioni,
- visite fiscali trasferite all’Inps,
- lotta ai “furbetti del cartellino”, ai “malati del lunedì e dei fine settimana, soprattutto con ponti) e licenziamenti più facili e rapidi,
I numeri degli statali
I dipendenti pubblici sono 3.252.959, con una retribuzione media di 34.348 euro/anno. I comparti più numerosi sono: scuola con 1.038606 addetti, sanità: 663.793, autonomie locali: 472.523, corpi di polizia: 313.987, forze armate: 187.388, ministeri: 157.808, università con 101.793 addetti, agenzie fiscali: 52.570, vigili del fuoco: 33.139, enti di ricerca con 20.810, magistratura: 10.588, accademie: 9.365, enti di ricerca: 20.810, presidenza: 2.209, autorità indipendente: 2.085, prefetti: 1.232, diplomatici: 933, penitenziaria: 349.
- nuova valutazione delle prestazioni con eliminazione delle “gabbie” della legge Brunetta,
- misurazione delle performance attraverso gli “Obiettivi della Repubblica” (nel triennio, chi riceve 3 valutazioni negative potrà essere licenziato),
- armonizzazione tra i salari dei comparti (con graduale convergenza e risorse proporzionalmente minori in caso di retribuzioni più alte),
- contrattazione aperta,
- superamento del precariato (assunzioni previste: 50 mila),
- assunzioni agganciate al fabbisogno (nei concorsi entrano inglese e tetto al numero degli idonei) e sblocco progressivo del turn over, oggi fermo al 25% della spesa per il personale cessato durante l’anno precedente (potranno effettuare le assunzioni solo le Regioni e le Città Metropolitane che hanno i conti in ordine),
Il primo commento di Cgil, Cisl e Uil
"Con l'approvazione in Consiglio dei Ministri del Testo Unico del Pubblico impiego si è conclusa una prima fase. Ora chiediamo alla ministra Madia di proseguire al più presto il confronto per completare quelle parti che abbiamo ritenuto insufficienti perché siamo convinti della scelta di puntare sulla contrattazione e su nuove relazioni sindacali. Era questo il cuore dell'accordo del 30 novembre su cui si era impegnato il Governo", così in una nota unitaria i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Franco Martini, Maurizio Bernava e Antonio Foccillo.
"Per iniziare realmente la fase dei rinnovi dei contratti pubblici chiediamo al Governo di inviare immediatamente la direttiva all'Aran, come già annunciato dalla ministra Madia, in modo che si possano avviare le trattative per la definizione dei contratti di circa tre milioni di lavoratori pubblici".
"Condividiamo alcuni obiettivi come l'avvio del superamento del precariato, lo sblocco della contrattazione di secondo livello, l'inizio del riequilibrio fra legge e contratto ed una prima apertura sulle materie da devolvere alla contrattazione".
- domicilio elettronico,
- silenzio-assenso per le amministrazioni;
- per gli statali rimarranno le tutele del vecchio articolo 18 dello Statuto dei lavoratori (in caso di illegittimo licenziamento il dipendente pubblico non riceverà soltanto un indennizzo come previsto oggi per i lavoratori privati dopo l’approvazione del job act, ma dovrà essere reintegrato nel posto di lavoro),
- gli utenti della P.a. potranno valutare i dipendenti comunicandolo direttamente all’Organismo indipendente di valutazione (i risultati delle rilevazioni dovranno essere pubblicati sul sito Intener dell’amministrazione interessata),
e poi altri interventi su: documento unico per le autovetture, sostegno agli enti di ricerca, scure sulle partecipate, riordino della dirigenza Asi e trasformazione delle Autorità portuali in Autorità di sistema con taglio di ben 9 Autorità, che passano d 24 a 15 e governante più snella.
La ministra Madia ha anche affermato che è pronta a dare la direttiva all’Aran per il percorso formale per riaprire la stagione contrattuale, anche se va completato lo stanziamento per l’anno 2018 che potrà avvenire solo con la prossima legge di Bilancio. E la situazione non è piaciuta molto a Cgil, Cisl e Uil che, comunque, chiedono di procedere rapidamente con la direttiva all’Aran e all’avvio delle trattative.

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