Un omaggio a un intellettuale coraggioso che scrisse e si contraddisse
Data: Domenica, 26 febbraio 2017 ore 08:30:00 CET
Argomento: Redazione


Gli "eroici furori" di Elio Vittorini, scrittore magico e realista, né rosso, né nero. Né con Croce, né con Lukacs. NO alla cultura politicizzata, no al sovietismo zdanoviano. Sì , a una politica culturale liberale, aperta alle suggestioni della complessità della società capitalista, e , "proletaria" , insieme, emancipatrice delle classi più umili e disperate. Spirito polemico, intellettuale inquieto, moderno, e antico, rondista, e illuminista impenitente sempre; tanto realista e prammatico, quanto utopista inquieto, di inesausta ancestrale "tensione messianica", Vittorini scrisse, e si contraddisse, senza mai tradire la sua idea-guida di una letteratura imbevuta di forte impegno sociale politico culturale, risentito, battagliero, serio e critico. Per il resto, - come capita a tutti - , anche Vittorini ha preso degli abbagli. Non poteva non prenderne, visti i tempi difficili in cui si trovò a vivere, e considerati i suoi "astratti furori", gli eroici suoi furori culturali di critico e il romanziere che, inguaribile moralista, credeva di potere cambiare il mondo, senza "suonare il piffero".

Nuccio Palumbo





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