Negli istituti professionali approda percorso il 3+2
Data: Domenica, 22 gennaio 2017 ore 07:00:00 CET Argomento: Rassegna stampa
Istruzione
professionale, si cambia. Negli istituti arriva infatti il 2+3: biennio
unico e triennio unico. Si supera così l’attuale articolazione dei
cosiddetti «due bienni più uno». Questa una delle novità principali
previste in uno degli otto decreti legislativi approvati sabato scorso
dal Consiglio dei ministri e trasmessi al Parlamento per i pareri.
La riforma
Il Dlgs in questione, attuativo della riforma “Buona scuola”, punta a
riformare gli istituti professionali per rispondere più efficacemente –
si spiega nella relazione illustrativa – alla composita utenza
dell’istruzione professionale, nella quale si riscontra una crescente
percentuale di giovani immigrati, e per ridurre l’alto tasso di
abbandoni e di insuccessi tra gli studenti registrato, da anni, in
questo segmento dell’istruzione. I “nuovi” istituti professionali
(scuole territoriali dell’innovazione) dovranno assicurare agli
studenti «una solida base di istruzione generale e di competenze
tecnico-professionali relative alle attività economiche cui si
riferisce l’indirizzo di studio scelto all’atto dell’iscrizione al
primo anno». Queste competenze vengono acquisite, nel primo biennio,
prevalentemente in laboratorio e, a partire dal secondo anno, anche in
alternanza scuola-lavoro e in apprendistato.
Al termine del percorso si consegue il diploma quinquennale che
consente l’accesso agli Istituti tecnici superiori (Its),
all’università e alle istituzioni dell’alta formazione artistica,
musicale e coreutica.
Gli indirizzi di studio
Gli indirizzi di studio passano da 6 a 11: Servizi per l’agricoltura,
lo sviluppo rurale e la silvicoltura; Pesca commerciale e produzioni
ittiche; Artigianato per il Made in Italy; Manutenzione e assistenza
tecnica; Gestione delle acque e risanamento ambientale; Servizi
commerciali; Enogastronomia e ospitalità alberghiera; Servizi culturali
e dello spettacolo;
Servizi per la sanità e l’assistenza sociale; Arti ausiliarie delle
professioni sanitarie: odontotecnico; Arti ausiliarie delle professioni
sanitarie: ottico. Ogni scuola potrà declinare questi indirizzi in base
alle richieste del territorio. Il provvedimento dà alle scuole
l’opportunità (ma non l’obbligo) di attivare collaborazioni con esperti
del mondo del lavoro e delle professioni e di attivare partenariati
territoriali per ampliare l’offerta formativa e potenziare i
laboratori, comprese le esperienze di scuola-impresa e di bottega
scuola.
È consentito il passaggio reciproco tra percorsi di istruzione
professionale e quelli di IeFP, esclusivamente a domanda dello
studente; non avviene comunque in modo automatico, ma deve tenere conto
dei risultati di apprendimento e del profilo di uscita dell’ordine di
studi.
Il Sole 24 Ore
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