
Tullio De Mauro, Fedeli: ''Profondo dispiacere per la sua morte. Grazie per la passione e l'impegno a favore delle nuove generazioni e della cultura italiana''
Data: Sabato, 07 gennaio 2017 ore 09:00:00 CET Argomento: Ministero Istruzione e Università
La Ministra
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Valeria Fedeli,
esprime "profondo dispiacere" per la scomparsa del professor Tullio De
Mauro, linguista di fama internazionale e docente universitario,
Ministro della Pubblica Istruzione dal 2000 al 2001, morto oggi all'età
di 84 anni.
"De Mauro oggi se n'è andato, ma quello che ha fatto per la lingua e la
cultura italiana non passerà. Voglio salutarlo non con un addio, ma con
un grazie. Grazie per aver lavorato con passione veramente civile, un
aggettivo che molto amava, a contatto con le nuove generazioni; grazie
per aver avuto la determinazione di costruire ed esaltare l'identità
culturale del nostro Paese; grazie per avere avuto il coraggio di
continuare a riformare il nostro sistema d'istruzione per dare respiro
alle ambizioni di futuro dei giovani; grazie, infine, per essersi
dedicato per decenni all'educazione linguistica di tantissime
generazioni di italiane e italiani".
Fondamentale il suo contributo nello studio della lingua italiana,
dalla Storia linguistica dell'Italia unita al Grande dizionario
italiano dell'uso. Oltre ad essere stato Ministro della Pubblica
Istruzione, era stato componente della cosiddetta Commissione Brocca,
istituita nel 1988 per la ristrutturazione dei piani di studio sia del
biennio sia, in seguito, del triennio superiore. Durante l'incarico di
Ministro, in ideale prosecuzione di quanti lo avevano preceduto, si era
occupato attivamente di completare il disegno riformatore sul riordino
dei cicli.
"L'eredità di De Mauro – continua Fedeli - è viva tra gli
studenti e i docenti della scuola italiana, nel mondo universitario e
in quello della ricerca dove ha apportato contributi assolutamente
fondamentali. È viva nella nostra vita di tutti i giorni. È viva e
profondamente radicata, perché ormai parte costitutiva del nostro
patrimonio culturale. Continueremo a lavorare per mantenerla tale a
beneficio delle nuove generazioni, affinché la sua passione e il suo
impegno non vengano mai dispersi".
Miur
|
|