156 mila alunni disabili, il 20% non va alle gite
Data: Giovedì, 29 dicembre 2016 ore 07:00:00 CET
Argomento: Rassegna stampa


Anche le barriere architettoniche nei plessi scolastici rimangono numerose - Nonostante sia aumentata la sensibilità e l’attenzione e siano più di 82 mila gli insegnanti di sostegno, 1 ogni 2 alunni con disabilità, la vita degli studenti disabili rimane complicata. A certificarlo è l’Istat nel Report «L’integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado» relativo all’anno scolastico 2015-2016.
Lo studio attesta come sia in costante aumento la presenza di alunni disabili nella scuola: nell’anno scolastico 2015-2016 sono circa 156 mila in Italia (il 3,4% del totale degli alunni), di cui più di 88 mila nella scuola primaria (pari al 3,1% del totale, erano il 2,1% nell’anno scolastico 2001-2002) e circa 68 mila nella scuola secondaria di primo grado (il 3,9% del totale, 2,6% nel 2001-2002).
La percentuale più elevata si riscontra in Abruzzo e in Sicilia per la primaria (3,6%) e ancora in Abruzzo per la secondaria di primo grado (4,8%), mentre la percentuale minore si registra in Basilicata.
Il dato che fa comprendere come l’inclusione di questi studenti non sia ancora completa, riguarda quello relativo alle gite scolastiche: sono in media il 10% gli alunni con disabilità che non partecipano alle uscite didattiche brevi senza pernottamento organizzate dalla scuola. La partecipazione alle gite d’istruzione con pernottamento risulta invece più difficoltosa: nella scuola secondaria di primo grado non partecipano il 20% degli alunni con sostegno; nella scuola primaria la percentuale si attesta all’8%.
Le differenze territoriali sono rilevanti: nel Mezzogiorno non partecipano alle gite con pernottamento il 12,8% degli alunni della scuola primaria contro il 7,8% del Centro e il 5,1% del Nord. Allo stesso modo nella scuola secondaria di primo grado non partecipano alle gite con pernottamento il 31,3% degli alunni con sostegno nelle scuole del Mezzogiorno contro il 19,3% del Centro e il 11,3% del Nord. Tra i motivi della mancata partecipazione spiccano i problemi legati alla disabilità e i problemi economici.
Anche le barriere architettoniche nei plessi scolastici rimangono numerose. È il Mezzogiorno la ripartizione geografica con la percentuale più bassa di scuole con scale a norma nelle scuole primarie, il 73%, mentre nelle scuole secondarie è il Centro con l’81,1%. Sempre nel Mezzogiorno si ha la minore presenza di servizi igienici a norma: la percentuale si ferma al 69,2% nelle scuole primarie e al 74,5% in quelle secondarie di primo grado; il Nord è, invece, l’area con la percentuale più elevata di caratteristiche a norma dei plessi scolastici: l’81,3% di scuole primarie e il 85,7% di scuole secondarie ha scale a norma; l’81,6% di scuole primarie e il 84,2% di scuole secondarie ha servizi igienici a norma. Le scuole sono poco accessibili in tutto il territorio nazionale se si considera la presenza di segnali visivi, acustici e tattili per favorire la mobilità all’interno della scuola di alunni con disabilità sensoriali, oppure, in generale, di percorsi interni ed esterni accessibili.
E se gli insegnanti di sostegno rilevati dal Miur sono più di 82 mila, tremila in più rispetto allo scorso anno, solamente il 68,8% degli insegnanti di sostegno della scuola primaria e il 69,9% di quelli della scuola secondaria di primo grado svolge l’attività a tempo pieno all’interno dello stesso plesso scolastico. L’8,2% delle famiglie degli alunni della scuola primaria e il 5,1% di quelle della scuola secondaria di primo grado ha presentato ricorso per ottenere l’aumento delle ore sostegno.

La Stampa





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