
“100 e lode” al Sud, supercampioni al Nord: il paradosso delle eccellenze nella scuola
Data: Mercoledì, 28 dicembre 2016 ore 08:00:00 CET Argomento: Rassegna stampa
La forbice
larghissima tra i risultati delle Maturità (con strascico di polemiche)
e quelli delle competizioni nazionali e internazionali - Se i 100 e
lode della maturità abbondano al Sud i campioni di Matematica, Latino e
lingua italiana si concentrano al Nord. Una bizzarria statistica
destinata a fare discutere. Perché la scuola italiana esprime diversi
tipi di eccellenze: i ragazzi che mettono sul tappeto una carriera
scolastica impeccabile, bravi in tutte le discipline, conclusa con un
esame di stato altrettanto entusiasmante, e gli studenti che mostrano
una particolare competenza in singole materie e si contendono la palma
del migliore nelle tante competizioni nazionali e internazionali. Due
facce della stessa medaglia che però evidenzia una distribuzione sul
territorio nazionale a dir poco singolare. I primi li ritroviamo
soprattutto al Sud mentre i secondi prevalentemente al Nord. Quella dei
cervelloni della maturità – diplomati con 100 e lode – ha già creato
una valanga di polemiche la scorsa estate, quando il ministero
dell’Istruzione ha pubblicato i dati dell’ultima tornata di esami.
Con record di studenti super bravi in Puglia, che da sola è riuscita a
diplomare 851 ragazzi con 100 e lode, un numero simile ai cervelloni
della maturità usciti da tutte le scuole settentrionali (che ne hanno
contati 1.136 in totale) e tre volte superiore a quelli della Lombardia
che, nonostante un numero di studenti quasi doppio rispetto alla
Puglia, si è dovuta accontentare di soli 256 ragazzi al top. I numeri
sono abbastanza eloquenti: nel 2015/2016, il 56 per cento dei 100 e
lode è uscito da istituti meridionali e solo il 24 per cento dal nord.
Ma se si volge lo sguardo ai campioni di Matematica, della Lingua
italiana, di Filosofia, Fisica, Scienze, Informatica, Latino e di tutte
le discipline per cui ogni anno si organizzano olimpiadi, certamina,
kangourou e altre competizioni si scopre che la distribuzione
territoriale si capovolge di botto.
Questo tipo di eccellenza si concentra invece nelle scuole delle
regioni settentrionali che, secondo la banca dati dell’Indire
aggiornata lo scorso 15 dicembre, possono vantare 503 eccellenze (dato
del 2014/2015) sulle 856 censite: il 59 per cento. Le regioni
meridionali si devono accontentare di una rappresentanza di campioni
delle singole materie che si ferma al 23 per cento del totale.
Supremazia che registra anche negli anni precedenti. In generale,
questi ultimi partecipano a competizioni che prevedono diverse fasi
(d’istituto, provinciali, regionali, nazionali e in alcuni casi
internazionali) con compiti, tracce, esercizi, brani, versioni uguali
per tutti i partecipanti. I cervelloni della maturità vengono invece
valutati dai singoli docenti e solo alla fine, in occasione dell’esame
conclusivo, gli studenti si confrontano con docenti provenienti da
altre scuole, ma sempre della stessa provincia. Una differenza che
potrebbe spiegare le distribuzioni di eccellenze a livello regionale e
territoriale?
Salvo Intravaia
Repubblica
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