
Etica ed economia. Verso il nuovo umanesimo economico
Data: Venerdì, 02 dicembre 2016 ore 06:30:00 CET Argomento: Redazione
"Il
vero si costruisce assieme, tra mille errori, e la strada si fa
camminando". Questa espressione accompagna la lettura del libro
"Etica ed economia. Verso il nuovo umanesimo economico" presentato da
Tullio Chiminazzo al Festival della Dottrina sociale, celebrata a
Verona il 25 novembre. La prossima edizione si terrà a Cagliari
dal 26 al 29 ottobre 2017 e sarà dedicata alla denuncia del lavoro
nero. "Le Settimane Sociali ed il Festival della Dottrina Sociale", ha
detto il Segretario della Cei, Mons Galantino, " possono aiutarci
tantissimo ad avere uno sguardo più ampio ed a riflettere su come
l'etica può far bene all'impresa. La Settimana Sociale di Cagliari è
certamente un punto di arrivo, ma dev'essere soprattutto un punto di
partenza, frutto dell'entusiasmo e del contagio che in quella
circostanza saremo in grado di mettere in circolo".
Nel testo presentato vengono rilette e commentate le encicliche
Centesimus Annus di Papa Giovanni Paolo II e Laudato Si' di Papa
Francesco, si raccontano le sofferenze dei poveri, degli ultimi e degli
esclusi, analizzate alla luce della dottrina sociale della Chiesa,
sulla scia della Rerum Novarum, pubblicata da Papa Leone XIII nel 1891.
Le numerose iniziative messe in atto da Tullio Chiminazzo on
venticinque anni di attività, sono accomunate da una visione dinamica
della solidarietà internazionale con il fine di ridurre il divario fra
Nord e Sud del mondo e quello fra ricchi e poveri.
Secondo un'analisi di Forbes, che indica come i 62 individui più ricchi
al mondo posseggono la stessa ricchezza di 3 miliardi e mezzo di
poveri, appare eclatante l'enorme disuguaglianza e quanto sia
indispensabile il ruolo dell'etica nella gestione delle imprese.
Il constatare poi, come tanti soldi vengono bruciati e sprecati in
divertimenti, piaceri, lusso sfrenato sprechi e droghe, anche dai
nipoti di chi ha costruito imprese e aziende che hanno dato lavoro a
tanti operai, fa ancora più male.
Evitare le esclusioni per superare le disuguaglianze è il filo
conduttore di un'opera che intreccia l'economia e l'etica, entrambe
orientate ad un vero sviluppo integrale e sostenibile.
La lettura dei 17 obiettivi dell'Onu, della Carta dell'Expo di Milano e
del Decalogo per un'economia sostenibile di Santa Cruz introduce al
confronto con i contenuti del manifesto del XXI secolo
L'affermazione che "non esiste economia senza etica, né efficienza
senza solidarietà", rende l'impresa il luogo ideale di produzione di
ricchezza, non solo privata, ma anche sociale. Il bene comune è
l'orizzonte che ricomprende tutto, in un processo culturale e di
ridimensionamento dell'umano. La solidarietà, che ben si differenzia
dalla beneficenza, assume una dimensione nuova e propone un nuovo
scenario verso l'umanesimo economico. Come recita un antico proverbio:
"Il denaro è un ottimo servo, ma un pessimo padrone".
Occorrono scuole di Etica ed Economia che insieme favoriscano la
diffusione della cultura dell'inclusione, che non esclude i poveri
dalla società. "L'inclusione non è solo un dovere umano ma è l'unica
strada per una piena realizzazione della globalizzazione", ha detto
Papa Francesco.
Oggi l'armonia sociale è messa in pericolo con gravi conseguenze
per la gente: e quando comandano i soldi e la gente muore di fame e sta
male, viene compromessa la pace e il vero benessere dell'intera umanità.
Noi "siamo fatti per stare con gli altri, la nostra umanità si
arricchisce molto se stiamo con tutti gli altri e in qualsiasi
situazione essi si trovano", afferma il Papa. "La vita concreta,
infatti, non è la somma di tante individualità, ma è l'articolazione di
tante persone che concorrono alla costituzione del bene comune".
Stare in mezzo alla gente, dunque, "fa bene non solo alla vita dei
singoli ma è un bene per tutti", perché "evidenzia la pluralità di
colori, culture, razze e religioni". E la gente "fa toccare con mano la
ricchezza e la bellezza della diversità". "Solo con una grande violenza
si potrebbe ridurre la varietà a uniformità, la pluralità di pensieri e
di azioni ad un unico modo di fare e di pensare".
Come ha spesso raccomandato Papa Bergoglio: "Usando la testa e il
cuore si realizza un sogno", sollecitando ad usare la testa, ma anche e
soprattutto il cuore.
Essere eticamente responsabili conviene così si crea più valore
economico e sociale a vantaggio di tutti, a patto che strumenti come i
codici etici, le certificazioni etiche ed ambientali non finiscano solo
per essere specchietti per le allodole.
Le opere di misericordia che Papa Francesco ha insegnato non solo con
le sue Catechesi, ma mettendole in atto e realizzando nel corso
dell'anno del Giubileo della Misericordia visite a sorpresa, incontri,
abbracci, telefonate e strette di mano, visite nei luoghi del dolore,
incontrando e abbracciando bambini, anziani, donne e ammalati, tutto
ciò ha reso la sua lezione di misericordia eloquente magistero, modello
ed esempio da imitare, segno di presenza della Chiesa non solo
predicato, bensì agito, a contatto con la gente, con addosso l'odore
delle pecore, tenendo sempre aperta la porta del cuore e del perdono,
anche dopo la chiusura della Porta Santa, che ha perso la sua
centralità romana per diventare segno e icona di Misericordia in tutte
le cattedrali e santuari del mondo.
Giuseppe Adernò
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