Bellia: Inascoltate le richieste delle associazioni genitori per una misura strutturale per il diritto allo studio
Data: Lunedì, 24 ottobre 2016 ore 07:00:00 CEST
Argomento: Sindacati


"Un'occasione persa una miopia! Non tiene conto dei diritti e delle esigenze delle famiglie e degli alunni, soprattutto di quelle più deboli e bisognose, che ignora strumentalmente gli oggettivi risparmi per il bilancio dello Stato e contraddice leggi appena approvate da Governo e Parlamento". Questo il commento di Marina Bellia, presidente dell'AGe Lazio (Associazione Italiana Genitori), sulla bocciatura della legge regionale sul buono scuola ieri in Commissione cultura della Pisana.

"L'AGe Lazio - prosegue Bellia - durante un'audizione in Commissione aveva sottolineato l'importanza della proposta di legge che avrebbe rappresentato un primo passo verso una reale parità scolastica, un concreto diritto alla libertà di scelta educativa dei genitori e un diritto allo studio nella nostra regione, allineando il Lazio ad altre legislazioni regionali che già hanno norme simili, al dettato costituzionale, alle normative internazionali ed europee. Un'occasione persa soprattutto perché la proposta di legge non sarebbe stata un intervento sporadico di sostegno alle famiglie, ma un intervento sistemico e strutturale. Un intervento che, per di più, diretto non alle scuole ma alle famiglie. Una proposta di legge che, inoltre, prevedeva un importo superiore alle famiglie con figli con disabilità".

"Stupisce, infine, che la bocciatura da parte della maggioranza della Regione Lazio sia in netta contrapposizione con le proposte che quella stessa maggioranza sta portando avanti al Governo e in Parlamento sia con la Buona Scuola attraverso sgravi fiscali sull'iscrizione dei figli a scuola, sia con il DL Scuola che ha stanziato fondi per sostenere gli studenti con disabilità delle scuole paritarie, sia, in questi ore, con la Legge di Bilancio che prevede 100 milioni per gli asili paritari".

"La Regione Lazio - conclude la presidente di AGe Lazio - resta sorda di fronte alle richieste delle associazioni di genitori e alle norme nazionali che, lo ricordiamo, dal 2000 grazie alla legge Berlinguer prevedono che le scuole paritarie sono pubbliche al pari di quelle statali, non private. Si arriva addirittura a negare il vantaggio economico per le tasche dello Stato dovuto alla sola presenza nel sistema scolastico italiano delle paritarie. Il veto in commissione cultura sulla proposta di legge "Interventi per garantire la libertà di scelta educativa della famiglia" fa molto riflettere!".

Ufficio stampa AGe Lazio
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