La ministra Giannini,
commentando lo sciopero degli studenti ha detto: "Di questi tempi,
tutti gli anni, c'è una comprensibile e tradizionale voce degli
studenti. Non mi pare che ci siano obiettivi precisi, mi sembra che sia
una richiesta di attenzione" [Capri, 7 ottobre].
Come si può pretendere che gli studenti abbiano la maturità e la
competenza per formulare obiettivi precisi se nemmeno il parlamento è
stato capace di elencare gli "obiettivi formativi prioritari"? Il comma
7 della legge 107/2015 li stravolge, sostituendoli con alcune modalità
operative.
Come potrebbero essere gli striscioni "precisi" per un corteo
studentesco?
Qui
devi correre più che puoi per restare nello stesso posto.
Se vuoi andare da qualche parte devi
correre almeno il doppio
Alice
nel paese delle meraviglie
Il mondo corre e la scuola sta a guardare, ferma agli inizi del '900,
quando la sua funzione era l'integrazione degli studenti in un contesto
socio-economico-culturale in lentissima evoluzione. Oggi, che tutto
cambia e si ristruttura velocemente la questione relativa "al cosa e al
come insegnare" si complica a dismisura: privilegiare il rapporto con
il mondo del lavoro banalizza la questione.
La conoscenza è
cosa morta. La scuola serve per vivere
Albert
Einstein
Intendere le discipline come corpo organizzato di conoscenze non è più
sufficiente: è necessario arricchirne l'immagine sia con i problemi che
hanno dato il via alle ricerche, sia con i metodi applicati.
La didattica fondata sui metodi disciplinari, via maestra del
coordinamento interdisciplinare, favorisce la convergenza degli
insegnamenti verso traguardi comuni [CFR in rete "La professionalità
dei docenti, un campo inesplorato"]
Homo
erectus - Homo faber - Homo sapiens - Homo gubernator
Le conoscenze raddoppiano in pochi anni: l'uomo contemporaneo, che può
dominare solo una minuscola parte del conosciuto, deve essere in grado
di controllare processi attraverso la comparazione dei risultati attesi
con gli esiti, capitalizzandone gli scostamenti.
La buona scuola
enuncia il concetto "sistema", senza praticarlo
L'assegnazione del premio al singolo docente è inequivocabile sintomo
dell'assenza della necessaria cultura sistemica, indizio sufficiente
per motivare il giudizio.
La ministra
Giannini non conosce la scienza dell'organizzazione
La collocazione al vertice dell'organigramma del dirigente scolastico
viola le conquiste delle scienze dell'organizzazione che, in presenza
di situazioni complesse, prescrive modelli con valenza autoregolativa.
Gli ODG di
convocazione degli organismi collegiali sono viziati da sistematiche
elusioni della legge .. e la Buona scuola applaude
L'attività degli organismi collegiali è stata sterilizzata del mancato
inserimento nelle convocazioni, stilate dai dirigenti scolastici, dei
previsti adempimenti. L'origine e il senso del lavoro collegiale sono
stati celati. Un'orchestrazione che ha scoraggiato la partecipazione,
ritenuta dai capi d'istituto lesiva del proprio prestigio.
Enrico Maranzana