Mattarella ai partiti: «Agite sulla scuola, il suo miglioramento porta lavoro»
Data: Martedì, 04 ottobre 2016 ore 08:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
«Alle forze
politiche che quotidianamente si fronteggiano, in Parlamento o nella
società vorrei chiedere non certo di rinunciare ai propri punti di
vista sulla scuola, ma di impegnare positivamente l’attenzione più alta
ai suoi problemi e alla sua specificità» Perchè«non avremo forte
crescita dell’occupazione, senza un sistema formativo sempre più
efficiente e non avremo una società migliore senza una scuola che
migliori costantemente». Lo ha detto il presidente della Repubblica,
Sergio Mattarella, inaugurando venerdì scorso a Sondrio l’anno
scolastico insieme con il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini,
nel corso della manifestazione “Tutti a scuola”. Il capo dello Stato ha
anche parlato della situazione delle zone terremotate del centro
Italia, auspicando che il piano per la sicurezza degli edifici
scolastici «proceda con celerità».
«Furto pc nelle Marche è offesa a Italia»
Il furto dei computer dalla scuola di uno dei paesi delle Marche
colpiti dal terremoto «risulta particolarmente grave, intollerabile e
da perseguire con la più grande severità – ha detto Mattarella
commentando il fatto di cronaca avvenuto qualche giorno fa ad
Acquasanta (Ascoli Piceno) – un’offesa a quell’ampio moto di
solidarietà che si è sviluppato in tutta Italia». Il presidente ha
rivolto un «pensiero davvero speciale» agli studenti delle zone
terremotate, sottolineando che «tornare a scuola, pur tra tante
difficoltà e disagi, è un segno concreto di speranza e di rinascita» e
«voi siete l’avanguardia della ricostruzione dei vostri paesi». E ha
auspicato che lo «spirito di unità nazionale, che si manifesta,
comprensibilmente, con maggiore evidenza nei momenti di grande
difficoltà, possa divenire un carattere permanente della nostra vita
nazionale».
«Scuola garantisca pari condizioni»
Mattarella ha poi sottolineato che «la scuola italiana deve mantenere
la sua fondamentale funzione di garantire a tutti pari condizioni di
partenza» e che «non devono essere il benessere familiare o l’elevato
grado di istruzione dei genitori i fattori più importanti per
assicurare ai giovani conoscenza e cultura». Parlando poi della riforma
dell’istruzione, il capo dello Stato ha evidenziato che «è giusto, anzi
è doveroso, denunciare carenze, limiti, problemi, che riguardano così
da vicino la condizione e il futuro dei nostri ragazzi» e «sollecitare
attenzione e rivendicare diritti», ma «dobbiamo auspicare che l’analisi
realistica delle difficoltà che incontra il sistema scolastico non si
trasformi né in rassegnazione né in pregiudiziale pessimismo».
«Bene l’alternanza scuola lavoro»
«L’alternanza scuola-lavoro è un’innovazione che può aiutare i giovani
a entrare più consapevolmente nel mercato del lavoro scoprendo sul
campo le proprie attitudini» ha affermato il presidente della
Repubblica, augurandosi che «la sperimentazione appena avviata» in
Italia «porti i frutti sperati con un’effettiva attuazione». Mattarella
ha poi sottolineato la necessità di una «maggiore e più diretta
collaborazione» tra scuola e università, visto che «sembra quasi, alle
volte, che l’università non si collochi più come il naturale
proseguimento dell’esperienza delle scuole superiori».
«Portare cultura in Web e social»
Secondo il presidente la scuola deve puntare anche a «portare cultura e
valori nel web e nei social, che sono un grande spazio di libertà e
comunicazione per i giovani». Ed è necessario che il sistema scolastico
«non lasci i giovani soli sul Web», con il rischio di «farli catturare
dall’iper-connessione e dalla massificazione».
Patto scuola-società contro il bullismo Secondo Mattarella per
combattere alla radice il bullismo – «fenomeno inquietante, in generale
e nella sua versione più moderna e micidiale, quella del
cyber-bullismo» – serve «un grande patto tra scuola, famiglia, forze
dell’ordine, magistratura, mondo dei media e dello spettacolo»,
un’azione «congiunta, capace non soltanto di reprimere ma, soprattutto,
di prevenire». Rivolgendosi ai ragazzi, il presidente li ha invitati a
non farsi trascinare: «Resistete e reagite all’arroganza – ha detto – i
bulli sono ragazzi infelici e pieni di problemi, fate valere con loro
la vostra forza tranquilla della solidarietà e dell’amicizia».
Alessia Tripodi
Il Sole 24 Ore
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