Modelli didattici per competenze/4 (Apprendimento cooperativo)
Data: Lunedì, 03 ottobre 2016 ore 09:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Definizioni
"L'apprendimento cooperativo è un metodo didattico che utilizza piccoli gruppi in cui gli studenti lavorano insieme per migliorare reciprocamente il loro apprendimento"(D. W. Johnson-R. T. Johnson).Per Comoglio, studioso molto impegnato in questa problematica, l'apprendimento cooperativo è "un metodo di conduzione della classe che mette in giuoco nell'apprendimento le risorse degli studenti". In quest'approccio metodologico la variabile più significativa è la cooperazione tra gli studenti.Per Johnson, Slavin, Kagan l'apprendimento cooperativo "è un insieme di tecniche di classe nelle quali gli studenti lavorano in piccoli gruppi per attività di apprendimento e ricevono valutazioni in base ai risultati conseguiti".

Questo modello metodologico è in contrasto con l'abituale modello dell'apprendimento individuale e con il clima competitivo che ne deriva ed è possibile applicarlo ad ogni materia e ad ogni genere di curriculo. Lo scopo è l'apprendimento di ogni componente del gruppo ed è fondato sul principio che si apprende insieme l'uno con l'altro.La premessa iniziale è la convinzione della funzione positiva del rapporto interpersonale nell'apprendimento; intorno a questo perno si fanno ruotare le altre variabili dell'apprendimento(motivazione, processi cognitivi, organizzazione della classe, valutazione).

"L'apprendimento è quasi sempre un'attività comunitaria:è il processo per il quale si perviene a condividere la cultura.Non si tratta solo di far sì che il bambino si appropri davvero delle sue conoscenze, ma che se ne appropri in una comunità di persone che condividono il suo senso di appartenenza ad una cultura" (Bruner) e altrove l'autore americano dirà con pari passione che "l'apprendimento è migliore quando è partecipativo, pro-attivo, comune, collaborativo e dedito alla costruzione di significati più che alla ricezione".

L'apprendimento cooperativo, però, non si impianta su due piedi. Occorre individuare con un serio lavoro di programmazione e di preparazione le attività in cui ogni membro del gruppo possa sentirsi responsabilizzato, perchè è ritenuto indispensabile al raggiungimento degli obbiettivi stabiliti; successivamente è importante comporre gruppi eterogenei ed equilibrati. Il rischio della casualità deve essere scrupolosamente evitato; pertanto è necessario predisporre un piano, che indichi il periodo, la durata, il tema, gli obiettivi dell'attività di apprendimento cooperativo.Gli alunni devono sapere che cosa fare e come farlo. E' anche indispensabile che si intervenga sulla disposizione dell'aula, sulla distribuzione dei ruoli all'interno dei gruppi, che si predisponga il materiale necessario e che si definiscano le modalità del processo di controllo e di revisione dell'attività, che non puo' eludere la dimensione comunitaria del gruppo. Si puo' fare cooperazione se ci sono delle coordinate di riferimento; se c'è una regia.

La relazione pedagogica
Nell'apprendimento cooperativo si ridisegnano sia il ruolo del docente, sia il ruolo dell'alunno: il docente diventa il regista del processo di apprendimento e gli alunni diventano gli attori.L'insegnante favorisce la comunicazione tra gli alunni, apprezza i loro punti di forza, permette a tutti di esprimersi; valorizza la partecipazione e i contributi degli alunni, stimola con precise domande, agisce con coerenza rispetto agli obiettivi del modello didattico, esplicita i criteri di valutazione; attua il monitoraggio del processo di apprendimento, aiuta la riflessione metacognitiva sui processi attuati e inoltre favorisce l'identità del gruppo, l'interdipendenza positiva e lo sviluppo delle competenze sociali.L'insegnante svolge un ruolo molto attivo, ma diverso rispetto ai modelli tradizionali.E' presenza fondamentale nei momenti preliminari , ma anche durante l'attività didattica; la sua funzione si sviluppa in quattro operazioni cruciali: specificazione degli obiettivi da conseguire, formazione dei gruppi, formazione delle competenze sociali, scelta dei materiali e dei compiti, osservazione del lavoro di gruppo. E' un ruolo di guida.

Il centro dell'azione didattica si sposta dalla cattedra all'intera classe. Si instaura una forma suggestiva di democrazia nelle relazioni pedagogiche. Gli alunni responzabilizzati e coinvolti nel loro apprendimento diventano un aiuto per l'insegnante, risorse di apprendimento per gli altri. Prendendo fiducia in sè, contribuiscono al raggiungimento dell'obiettivo comune, con l'autovalutazione, con il feed-back reciproco e con la tensione a migliorarsi.

Le condizioni
L'apprendimento cooperativo è un modello didattico che punta sulla mediazione sociale dei compagni per rendere agevole l'apprendimento, adattare l'insegnamento al livello di ogni singolo alunno, sviluppare rapporti di amicizia , promuovere l'integrazione. Ha l'ambizione di dare una soluzione ai problemi di motivazione, di gestione della classe, di educazione alla multiculturalità e di rispetto e valorizzazione delle differenze individuali, che non vengono livellate, ma utilizzate in forma di lavoro collaborativo. Con l'apprendimento cooperativo la classe diventa comunità di pratiche, perchè gli alunni sono coinvolti in ruoli molteplici, lavorano per risolvere problemi autentici, collaborano alla realizzazione del curricolo; la classe diventa comunità di discorso, perchè dialogo e discussione sono strumenti di avanzamento cognitivo e metacognitivo.

La finalità educativa della cooperazione/collaborazione è fondamentale in una società dove la complessità ridimensiona il ruolo del singolo. La complessità della società post-moderna non puo' essere affrontata utilizzando esclusivamente competenze di impronta individualistica. C'è bisogno di persone in grado di creare interdipendenza positiva all'interno dei gruppi, perchè solo questa favorisce la soluzione dei problemi che si affrontano nella società "Il modelo comunicativo che si instaura nell'apprendimento cooperativo replica quello che si realizza nella vita quotidiana ed è un modello transazionale, interattivo, relazionale" (Comoglio). Bruner si schiera con vigore a favore dell'apprendimento cooperativo, perchè questo consente la creazione di una cultura collettiva e rappresenta un momento efficace nel tragitto che porta il bambino a diventare membro della società adulta, in cui vive la propria vita. Anche nel Libro Bianco '95 c'è un invito a orientarsi pedagogicamente nel senso della cooperazione nell'apprendimento.

L'apprendimento cooperativo richiede una profonda convinzione del valore formativo di un clima di classe solidale e affiatato: non è solo un metodo, una tecnica. Esige un'etica comunitaria. Nell'apprendimento cooperativo ognuno deve fare la propria parte; mettersi a disposizione, sentirsi parte di una comunità, di un gruppo che condivide percorso, obiettivi, criteri di valutazione e di gratificazione.La dimensione comunitaria deve essere fatta propria per prima dagli insegnanti tra di loro. E' apprendere insieme. L'apprendimento cooperativo puo' avere un effetto motivazionale in un momento di disincanto e di crisi professionale.

L'interdipendenza positiva
Proprio per la forte valenza educativa dell'apprendimento cooperativo è fondamentale costruire preliminarmante l'dentità di ogni gruppo, il senso di comunità. Se manca questo senso di appartenenza e la consapevolezza del valore positivo del lavoro di gruppo non è opportuno tentare la sperimentazione di questo modello didattico. "L'interdipendenza positiva è un elemento essenziale dell'apprendimento cooperativo. Ogni componente del gruppo deve sentirsi vincolato agli altri per il perseguimento di un obiettivo e quindi non esclude la responsabilità individuale. Si ha interdipendenza positiva quando si risolve un problema con il contributo effettivo di tutti i membri di un gruppo, impegnati con mansioni diverse in un compito"(Comoglio). Per lavorare in gruppo occorre avere interesse e rispetto degli altri; occorre saper ascoltare, accogliere e apprezzare l'altro; occorre sapere assumere le proprie responsabilità di fronte ai compiti assegnati, avere un atteggiamento costruttivo. Per questo genere di lavoro sono necessarie specifiche competenze relazionali degli alunni, che non devono essere presupposte, ma direttamente proposte nell'intervento dell'insegnante.

La formazione delle abilità sociali deve essere esplicita, perchè senza di queste il gruppo non puo' funzionare. Le competenze richieste sono quelle comunicative; le competenze di leadership, le competenze nella soluzione negoziata dei conflitti; le competenze nella soluzione dei problemi, nel prendere decisioni. Senza queste competenze non puo' esserci interdipendenza positiva. Purtroppo competenze poco curate a scuola.
Non è facile attuare l'apprendimento cooperativo rimanendo nei tempi stretti della normale organizzazione delle lezioni. Richiede tempi lunghi ed ha la peculiarità di essere alternativo a tutte le metafore aziendalistiche con cui si è voluto esprimere la spinta verso l'efficienza e l'efficacia del sistema formativo. Si scontra soprattutto contro l'individualismo predicato e praticato nella società e nelle famiglie, alle quali spesso interessa solo il risultato, il successo e non lo sviluppo delle capacità di relazioni sociali. Eppure nelle nuove generazioni c'è un bisogno di appartenenza e di comunità che non va trascurato e sarebbe un peccato grave non impegnarsi a darvi spazio e mezzi per potersi realizzare, tenendo presente che nella società multietnica e multiculturale la competitività a scuola puo' produrre disastri educativi.La sfida che è insita in questo approccio è quella di mettere insieme la qualità dei risultati di aprendimento e la qualità della formazione personale umana. (continua)

prof. Raimondo Giunta





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