Vittoria epocale nel silenzio?
Data: Domenica, 25 settembre 2016 ore 07:30:00 CEST Argomento: Sindacati
L'altro
ieri, mentre il Ministro "annaspava" in Commissione Cultura, non
rispondendo alle numerose, spinose quanto gravissime situazioni in cui
versa l'avvio del nuovo anno scolastico, il primo anno “glorioso” della
107, Adida e Mida, associazioni di categoria nate dalla tenace
resistenza del precariato storico delle Graduatorie d'Istituto alle
vessazioni che da anni ricevono dal MIUR, hanno portato a segno la più
grande vittoria degli ultimi anni: l'inserimento in Gae di migliaia di
docenti esclusi dai piani di assunzione. Un silenzio assordante ha
accompagnato questo risultato, silenzio della politica, silenzio della
stampa nazionale ma anche delle testate di categoria che hanno dato uno
spazio esiguo alla vicenda che, invece, avrebbe meritato la prima
pagina di tutti i quotidiani e un'analisi politica profonda, volta a
dimostrare quanto diciamo da anni, ovvero che i diritti vanno
riconosciuti e rispettati.
Un disconoscimento reiterato, invece, di cui questo silenzio
costituisce un prolungamento, è quanto i docenti “supplenti” stanno
subendo da anni, culminato con l'esclusione dalle procedure di
stabilizzazione, persino umiliati da un concorso che ha assunto i
tratti di un colabrodo. Ma perché questo risultato è così importante?
Perché, in fin dei conti, va nella direzione dell'interesse del sistema
scolastico, più che dei docenti stessi, caratterizzato da un altissimo
gradi di inadeguatezza, a cominciare dalla assunzione a tempo
determinato di docenti con tutti i requisiti non soltanto per insegnare
quanto per essere stabilizzati, precari con anni di esperienza e
reclutati già dai primi giorni dell'anno scolastico per ricoprire gli
strappi di un sistema scoppiato, in cui le scuole, dopo oltre dieci
giorni dall'inizio delle lezioni, non riescono a garantire il regolare
svolgimento dell'attività scolastica.
Abbiamo perseguito la via politica, con manifestazioni, audizioni,
maratone in lungo e largo nel Paese, quasi sempre da soli e senza
essere accompagnati da altri che evidentemente vogliono solo i ricorsi,
tacciati di ogni assurdità, fino alla mania di protagonismo, perché ci
siamo ostinati a non volerci piegare, anche quando abbiamo accettato le
“regole del gioco”, foraggiando le università con i corsi e i percorsi
abilitanti, con i corsi di specializzazione, gli enti di formazione, le
case editrici, ad una visione politica di “taglio delle teste”, fatta a
danno di una intera categoria di docenti privati persino dello status
di precari, dai ministri che dal 2007 si sono succeduti nel Paese.
Abbiamo persino conosciuto gli attacchi e il discredito operato da
organizzazioni “concorrenti”... Concorrenti?
Ma la nostra è una battaglia etica e politica, noi non abbiamo
concorrenti! Abbiamo sempre cercato convergenze e confronto, talvolta
li abbiamo trovati, ma troppo spesso si è trattato di posizioni di
facciata, smascherate dai fatti che hanno tradito le millantate
intenzioni di difesa della categoria. In poche parole, con i ricorsi,
abbiamo perseguito una battaglia politica e ora i nostri risultati, e i
numeri che li accompagnano, confermano che, almeno tra noi precari, la
linea dura del contrasto può passare per tutte le vie, nessuna esclusa.
Forse la coerenza del messaggio e l'impostazione sobria e realista
delle richiesta hanno fatto la loro parte, portando a a compattarci,
finalmente, per fare fronte unico contro scelte politiche le finora ci
hanno penalizzato e ogni tentativo di lucrare sulla nostra pelle.
Forse questo è il risultato più grande ottenuto, quello di aver
combattuto da soli, di non aver lasciato nulla di intentato anche
quando il destino di oblio professionale sembrava ineluttabile. Sembra
che questa linea, ostinata e tenace, continui a dare i suoi frutti!
Valeria Bruccola, Coordinatrice
Nazionale Adida
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