Modelli didattici per competenze/3 (Problem solving)
Data: Venerdì, 23 settembre 2016 ore 07:30:00 CEST
Argomento: Redazione


Definizione
Il problem solving è da alcuni anni l'ambito di rilevazione specifico delle indagini OCSE-PISA. E' opportuno, pertanto, rifarsi alla definizione che ne ha dato e che nel tempo ha subito significative modifiche, per orientarsi sulle caratteristiche che puo' assumere questo modello didattico. "Per problem solving si intende la capacità di un individuo di mettere in atto processi cognitivi per affrontare e risolvere situazioni problematiche per le quali il percorso di soluzione non è immediatamente evidente. Questa competenza comprende la volontà di confrontarsi con tali situazioni al fine di realizzare le proprie potenzialità in quanto cittadini riflessivi e con un ruolo costruttivo"(PISA 2012).
E' una definizione di ampio respiro e che si puo' pacificamente accettare. Il problem solving serve ad attivare una sequenza di azioni riflessive, orientate verso uno scopo che non è raggiungibile attraverso un procedimento di routine. L'inadeguatezza dei consueti modi di operare rispetto allo scopo da perseguire costituisce il problema. La comprensione della situazione problematica e la sua trasformazione per tappe pianificate costituiscono il processo di risoluzione del problema. Il problem solving è di norma inteso come processo cognitivo orientato verso scopi e implica:1)Conoscenze; 2)Regole e Strategie(sia generali, sia specifiche rispetto ad un ambito di riferimento; 3)Metacognizione(pianificare, monitorare, valutare, regolare le proprie risorse cognitive).
"Ricorrere a metodi di natura esplorativa e di soluzione di problemi, da una parte richiede tempo e notevole dose di creatività e di possibilità di gestione del carico cognitivo, dall'altra occorre ricordare che non esistono metodi di problem solving generali che vadano bene in ogni caso, bensì metodi legati a specifici ambiti di conoscenza, che comunque richiedono notevoli basi informative adeguatamente organizzate"(M. Pellerey). Non è un metodo alla portata di tutti e buono per ogni occasione e funziona solo se si dispone di una energica e qualificata guida del docente. Le ricerche documentatissime sull'apprendimento di J. Hattie mettono in rilievo che quando non c'è direzione da parte del docente gli approcci didattici innovativi non danno i risultati sperati.

Il procedimento
Nell'applicazione del "problem solving" occorre innanzitutto comprendere il problema, individuare le sue caratteristiche, costruire una rappresentazione del problema, risolvere il problema, riflettere sulla soluzione, comunicare la soluzione del problema. In queste operazioni sono messe in funzione diverse abilità di ragionamento(analitico, analogico, combinatorio), ma anche diverse attitudini personali(motivazione, perseveranza, capacità di dialogo, flessibilità etc).
Il problem solving si attiva con situazioni-problema o con compiti reali che devono avere un contesto, contenere uno scopo da realizzare, richiedere più di una procedura da seguire, più di un'operazione da compiere; devono fare riferimento a più conoscenze, condurre ad un conflitto cognitivo, presentare una sfida imperniata sul superamento di un ostacolo preliminarmente definito; devono contenere un enigma per la soluzione del quale si dispone delle risorse necessarie. Con i compiti reali l'alunno deve individuare il tipo di realtà, le conoscenze e le abilità necessarie per affrontare un problema posto in termini non scolastici; deve sapere attingere al proprio patrimonio di saperi per muoversi con adeguata sicurezza . Devono essere problemi non ordinari, situazioni non di routine, che richiedono l'attivazione di processi cognitivi di livello superiore. La situazione problematica, presa in considerazione, deve costituire una sfida potenziale per gli alunni e una sollecitazione a mettersi in giuoco.

Finalità
La capacità degli studenti di risolvere problemi che si presentano in contesti di vita reale è un obiettivo educativo di grande rilievo, connaturale all'approccio per competenze. Comprendere e valutare le conoscenze a disposizione, identificare gli aspetti critici e le interrelazioni di un problema, costruire una rappresentazione di supporto, elaborare strategie risolutive, valutare e comunicare ad altri la soluzione sono competenze trasversali; rappresentano competenze chiave per la partecipazione attiva e per lo svolgimento di attività personali.
Il problem solving è un modello didattico che esercita a misurarsi con la globalità di un compito e ad assumere un atteggiamento fecondo di ricerca; educa a problematizzare e aiuta non solo alla formazione del senso critico, ma anche alla concretezza delle soluzioni. Incarna in modo esemplare la dimensione pragmatica dell'approccio per competenze e la valorizzazione dei saperi procedurali. Si scontra con le difficoltà, comuni ad altri modelli didattici, a costruire a scuola o in un ambiente formativo situazioni di apprendimento problematiche ed autentiche, ma è un modo interessante di portare il mondo reale nella scuola. Senza problemi non c'è stimolo, senza stimolo manca l'interesse e senza interesse i saperi scivolano via come l'acqua sul vetro. (D. Nicoli). (CONTINUA).

prof. Raimondo Giunta





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