Il tratturo selvaggio e faticoso, disagevole e umiliante della transumanza!
Data: Sabato, 10 settembre 2016 ore 08:30:00 CEST
Argomento: Redazione


Una volta, un tempo lontano, ricordo che, ad ogni inizio d'anno scolastico, con rituale ricorrenza, si ripresentava a spese, e sulla pelle, dei docenti precari, il "tratturo" selvaggio e faticoso, disagevole e umiliante della "transumanza"!
Come per i pastori d'Abruzzo di dannunziana memoria, per precari, et similia, ahimè, settembre era il tempo di "migrare". A oggi, è cambiato qualcosa? Non credo: le cose si sono semmai ingarbugliate, sono peggiorate. In forza della cosiddetta Buona scuola, con tanta enfasi raccontata dalla legge 107, gli sventurati docenti da migranti sono diventati deportati d'Ufficio! Così si tutela "il ruolo centrale della scuola" , e si sostiene democraticamente, e si favorisce, la funzione e il ruolo degli insegnanti "nella società della conoscenza". Deportazione di massa! Mariti accorati "tornanti all'addio", lasciate le mogli con preghi e consigli, che il pianto troncò ...

Signora ministra, oso ragionevolmente supporre che non sia questo l'evento "epocale" auspicato dalla riforma scolastica, di cui si fa vanto il suo governo della buona scuola: distruggere le famiglie degli insegnanti, costringendoli, inopinatamente, a lasciare il proprio nucleo familiare e i propri affetti per non perdere il diritto al lavoro!
Non si possono gettare allo sbaraglio tanti docenti da un giorno all'altro, dopo averli usati e sfruttati per decenni, proponendo loro, all'"intrasatta", di andare a insegnare a centinaia e centinaia di chilometri di distanza dalle loro sedi di residenza, dopo averli usati e sfruttati per decenni! Non si può ridurre il numero delle classi per aumentare quello degli alunni per ogni singola classe - con le ricadute didattiche negative immaginabili; - ridurre il numero degli asili - nido pubblici per favorire quelli privati - con un aggravio economico spesso insostenibile per le famiglie operaie e non; ridurre il numero degli insegnanti di sostegno, degli amministrativi, dei bidelli; umiliare centinaia di migliaia di docenti, già abbastanza feriti e offesi nel proprio ruolo e nella propria funzione, trattandoli come merce di puro scambio!

Questa non sarebbe una riforma migliorativa della scuola, bensì una cinica e ingiusta strage di "incolpevoli"!
Mi rendo conto che non è facile, per Lei, sciogliere tutti i nodi aggrovigliatisi nel pettine del Tempo ai danni della scuola con le complicità clientelari dei vari governi e dei sindacati; che bisogna proporre una svolta alla coscienza della politica scolastica italiana, dove il clima ideologico dell'egualitarismo ad oltranza, - onda lunga del sessantotto, - non è più respirabile; che bisogna muoversi verso direzioni meno demagogiche di quelle seguite e quasi imposte negli anni passati.

Capisco che la responsabilità politica, in tal senso, non è soltanto del partito che Lei rappresenta. Ma tanto meno lo è dei docenti; loro sono le vittime di un sistema organizzativo amministrativo sindacale politico scolastico irresponsabile e miope che le Autonomie regionali hanno reso ancora più inefficiente e deludente.

Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com





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