Educazione civica per tutti: utilizziamo al meglio i docenti di Diritto
Data: Lunedì, 05 settembre 2016 ore 07:00:00 CEST
Argomento: Redazione


In merito alla questione dei trasferimenti dei docenti meridionali nelle regioni del Nord d'Italia, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti umani esprime apprezzamento per le dichiarazioni del Sottosegretario del MIUR, dott. Davide Faraone,
Il Sottosegretario intervenendo alla Festa dell'Unità di Catania, celebrata a Catania il 2 settembre, ha dichiarato che "alla fine delle operazioni di utilizzazione e assegnazione provvisoria, sarà un numero irrisorio di docenti, trasferiti o "deportati" al Nord.
Come scrive il prof. Romano Pesavento, Presidente Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, nel Meridione permangono gravi disagi e si mantiene sempre elevata la percentuale dei tassi dispersione scolastica (31,1% a Crotone; 28,8 a Vibo Valentia ) e aumentano sempre più i casi di irregolarità del lavoro, l'indice di densità criminale nelle attività illecite e l'infiltrazione della criminalità organizzata nell'economia legale.
Perché non intervenire dalla scuola per risanare questo gap sociale?
Si potrebbero avviare progetti connessi alla legalità nelle scuole di ogni ordine e grado, così da far germogliare il senso civico e le competenze di cittadinanza attiva, utilizzando in maniera significativa i docenti di Diritto della classe di concorso A019 e far partire dalla scuola una reale ripresa di società civile e di cittadinanza responsabile.
Occorrerà certamente formare e preparare tali docenti al nuovo compito, che va ben oltre il tradizionale insegnamento di nozioni e di formule, ma può diventare una scommessa.
Occorrerà dare anima, volto, senso e organizzazione ad un "potenziamento" efficace che non va ben oltre il ristretto ambito delle discipline ed il conteggio dei numeri dell'organico dell'autonomia.
Se attraverso una scuola nuova che accoglie tutti, che guida e accompagna il percorso formativo degli studenti disagiati non con i contenuti tradizionali, ma con percorsi formativi specifici e si preparano alla vita nuovi cittadini, la scuola avrà certamente svolto il suo compito di "servizio di istruzione e formazione" e così si prepara per il domani una società migliore e più sana.
Sperare, sognare, desiderare è un diritto, l'avvio di un progetto, espressione di un desiderio, di un reale bisogno ed ecco aprirsi nuovi orizzonti per una scuola presente e al centro e... possibilità di lavoro per il riscatto del Meridione.

Giuseppe Adernò





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