Scuola: Anief, anno inizia con incognite e disagi
Data: Mercoledì, 31 agosto 2016 ore 08:00:00 CEST Argomento: Rassegna stampa
"La messa a regime
della legge 107/15 (Buona Scuola) ha fortemente allungato la lista dei
problemi che affliggono l'istruzione pubblica e che contrassegnerà
l'inizio delle lezioni": è quanto afferma l'Anief in una nota. "Si va
dal sottodimensionamento degli organici, docenti e Ata - si spiega -
alla conferma, se non all'incremento, della supplentite; dalle
disfunzioni del concorso a cattedra al divieto dei contratti sino al 31
agosto all'illegittima chiamata diretta da parte del dirigente
scolastico; dal pasticcio della mobilità, che ha prodotto migliaia di
trasferimenti errati, all'assenza di circa 1.500 dirigenti scolastici e
Dsga con altrettante scuole ancora una volta in reggenza; dal mancato
adeguamento dell'organico di fatto in organico di diritto, con decine
di migliaia di cattedre ancora nel limbo, ad iniziare da quelle di
sostegno, all'individuazione di tanti docenti senza titolo. Per non
parlare dei docenti inviati negli istituti senza tenere conto del Piano
dell'offerta formativa e delle effettive esigenze scolastiche". "Ecco
perché - dice Marcello Pacifico, presidente Anief - la scuola è sempre
più in crisi. Ci sono quasi 100 mila posti liberi, di cui solo un terzo
andrà alle immissioni in ruolo. Un altro paradosso deriva poi dal
conferimento di tanti posti vacanti curricolari a docenti non
abilitati, mentre chi era titolato non è stato ammesso al concorso a
cattedra. A destare scompiglio c'è pure la chiamata diretta che
riguarda anche i 32 mila prossimi assunti, oltre che i soprannumerari e
altri 56 mila assunti con la Legge 107: tutti finiti su ambiti
territoriali, alle prese con algoritmi impazziti e troppi presidi che
personalizzano i requisiti di scelta". Pacifico parla poi di "flop del
'potenziamento' scolastico, con una miriade di docenti inviati alle
scuole diversi da quelli richiesti dai collegi" mentre "continua a
essere trascurato il problema del sostegno, con l'aggravante del
pasticcio sulla mobilità 2016: i posti vacanti sono stati negati agli
specializzati che hanno chiesto trasferimento e ora vanno assegnati a
personale non specializzato in assegnazione provvisoria. Intanto, i
precari storici con oltre tre anni di supplenze non vengono assunti,
disattendendo Corte europea e Consulta. Largo, infine, a 1.500 reggenze
che, con l'autonomia, sono diventate sempre più difficoltose da
attuare" conclude.
Ansa.it
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