In memoria di Bianca Boemi
Data: Lunedì, 22 agosto 2016 ore 09:00:00 CEST
Argomento: Redazione


La sofferenza come un crogiuolo purifica l'oro della bontà del cuore e prepara all'incontro con l'eternità.
La cara Bianca Boemi, preside dell'Istituto d'Arte "Mimì Lazzaro" di via Crociferi e poi di viale Vittorio Veneto ha concluso la sua avventura terrena, avendo scritto pagine indelebili d'impegno professionale a servizio della scuola. Figlia e moglie di preside ha sempre respirato l'aria di scuola e nel suo animo gentile ha sempre albergato il senso del bello e dell'arte. Svolgendo l'attività dirigenziale presso gli Istituti d'arte di Palermo, di Caltagirone e di Catania ha affinato la sua ricerca artistica cercando sempre il meglio, il bello, il buono, l'utile, l'onesto. Nella lettera di saluto al termine del servizio attivo presso l'Istituto d'Arte, dopo le lunghe e aspre battaglie a seguito dello sfratto dell'Istituto da via Crociferi e le molteplici proposte di trasferimento dell'Istituto d'Arte i suoi docenti hanno scritto:

Grazie, preside Boemi! Lei ci ha regalato decenni di buon governo, che hanno visto crescere la scuola, e non solo numericamente... Gioia e lavoro! Premi a josa! Riconoscimenti e attestazioni, persino dal Presidente della Repubblica!
Grazie, preside Boemi! Lei consegna alla città una scuola che è un gingillo, una tradizione degna di vanto, un unicum meritevole di tutela.
Grazie, preside Boemi! Per avere sempre difeso la scuola. Per avere sempre tutelato lavoratori, studenti e allievi. Per avere sempre promosso la cultura. In ogni stagione, anche in quelle più difficili... e non sono mancate!
Grazie, preside Boemi! Per la scuola che ci ha dato. La città, e chi la rappresenta, saprà apprezzare il gingillo? Saprà custodire la tradizione? Saprà tutelare l'unicum? Noi possiamo solo augurarcelo! Possiamo solo sperare...

Queste parole hanno accompagnato e confortato, gli ultimi anni della Preside Boemi, segnati dalla sofferenza, ma sempre combattiva e pronta a difendere la scuola, la categoria dei dirigenti tramite le organizzazioni sindacali e l'associazione ASASI - delle scuole autonome siciliane e presso il Consiglio Nazionale della Pubblica istruzione.
Nel cuore di Bianca la città di Catania, la sua storia, la sua arte, i suoi personaggi rievocano ricordi di un passato catanese odoroso di zagara e di salsedine, condiviso in famiglia con Remo Gerevini, pittore lombardo, cremonese di nascita ma catanese di adozione, con le figlie e la cara sorella, sempre vicina e presente nella storia di Bianca.

L'espressione di Nicola Spedalieri, titolare del glorioso liceo classico dove il padre Giuseppe, è stato preside: "La maggior gloria di un uomo è quella di dover tutto a se stesso quel poco che egli è", ha guidato i passi della cara Bianca che lascia alla comunità scolastica catanese una ricca eredità da custodire.

Eredità di valori e di cultura, Impegno e coerenza professionale, amore per la scuola, per gli studenti e attenzione educativa per il loro domani.


"Signore non ti chiediamo perché ce l'hai tolta, Ti ringraziamo perché ce l'hai donata".
Bianca è stata un dono per la sua famiglia, per la scuola catanese, per l'Istituto d'Arte .
Un dono per l'associazione Dirigenti e per l'ASASI, dove ha svolto anche compiti di responsabilità.
Un dono che ha seminato servizi e progetti, iniziative e pubblicazioni ed il suo ricordo rimane vivo nei cuori degli amici che hanno avuto la fortuna di incontrarla e di lavorare insieme.
Quando muore una mamma, un'educatrice, una dirigente, nel cielo si accende una stella.
Ora il cielo di Catania è più luminoso.
La sua luce brilli sempre nel ricordo e nel mettere in atto i suoi consigli.
Grazie, Signore perché ci hai dato Bianca
Riposi in pace
Amen

I funerali si terranno lunedì 22 agosto 2016 alle ore 11 presso la Chiesa di S. Camillo di Via Crociferi Catania.
Pippo Adernò





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