Trasferimenti primaria, esodo di maestri al Nord
Data: Venerdì, 05 agosto 2016 ore 07:00:00 CEST Argomento: Opinioni
C'è gran
fermento nel mondo della scuola a seguito della pubblicazione dei
trasferimenti della scuola primaria. Sono ore drammatiche per centinaia
e centinaia di insegnanti cosentini che si vedranno costretti a fare le
valigie, destinazione Nord. E' stato un week end di fuoco quello
appena trascorso per tantissimi insegnanti della primaria, che dopo
aver visualizzato i risultati dei trasferimenti sono entrati nel panico
più assoluto. Diverse sono state le anomalie che si sono registrate,
molte delle quali, segnalateci dagli insegnanti. Negativi i commenti da
ogni parte e malcontento generale, generato dalla pubblicazione dei
trasferimenti sia provinciali che interprovinciali. Ad essere
fortemente penalizzati i docenti trasferiti, assunti con il piano
straordinario previsto dalla "legge 107/15". Ad ottenere il
trasferimento in provincia solo 274 insegnanti, moltissimi sono rimasti
fuori.
Intanto, da poche ore l'ufficio scolastico provinciale ha reso note le
disponibilità residue dopo i movimenti. Davvero poche. Non c'è molto da
sperare. Tante le disfunzioni emerse, causa forse di un sistema che
opera senza criterio alcuno e senza controllo, come lamentano molti
insegnanti. Paradossale il fatto che tantissimi prof con maggiore
punteggio siano stati trasferiti al nord del Paese, mentre alcuni con
punteggio inferiore abbiano ottenuto la sede vicino casa.
E' il caso della maestra Debora che con 51 punti è stata trasferita a
Mantova mentre una collega con soli 20 punti ha avuto la sede in città.
Così, come questo, tantissimi altri casi di docenti che, pur avendo
punteggi elevati, sono stati superati da altri con punteggio più basso.
Nè tantomeno, è stato rispettato il sistema delle precedenze. Questo ha
mandato nel pallone la stragrande maggioranza dei prof, che ora sono
sul piede di guerra.Naturalmente non si può dimenticare che la maggior
parte di insegnanti sono di sesso femminile e per giunta mamme, che
saranno costrette a lasciare i figli, gli affetti e la casa, per andare
a lavorare fuori regione, creando un notevole disagio.
Certo, bisogna tenere presente che i lavoratori della scuola sono
persone e non numeri, né pacchi che si possono mandare da un capo
all'altro. Intanto, si accusa il Miur (ministero dell'istruzione) di
mancanza di trasparenza nelle operazioni, difatti non sono chiari i
criteri con cui il cervellone informatico abbia agito, insomma - dicono
gli insegnanti - "troppo pressapochismo".
Molti stanno già inviando reclamo all'ufficio scolastico provinciale,
mentre a breve toccherà ai docenti delle medie fare i conti con il
rischio esodo. Quest'anno, come previsto dalla legge, si è dato luogo
ad una "mobilità straordinaria" che, di conseguenza, ha comportato
anche procedure straordinarie nei tempi e nei numeri, cui forse
l'intero sistema non era pronto a fronteggiare, ma a pagarne il dazio
ancora una volta saranno i docenti.
L'ultima spiaggia per poter restare in provincia è l'assegnazione
provvisoria che potrà essere richiesta solo da chi è in possesso di
determinati requisiti. I tempi saranno strettissimi per fare domanda e
i docenti saranno obbligati ad inviare il curriculum alle scuole
disponibili, per ricevere poi, la famosa "chiamata diretta" da parte
del dirigente scolastico, che selezionerà il docente in base alle
proprie competenze.
Adele Sammarro
|
|