Gli uffici scolastici impongono nuovi contenziosi!
Data: Mercoledì, 03 agosto 2016 ore 07:30:00 CEST Argomento: Sindacati
Nonostante
le ordinanze del Consiglio di Stato parlino chiaro, l'amministrazione
continua a disapplicare il volere del magistratura, obbligando quanti
stanno via via ottenendo decreti cautelari per l'immissione in GAE a
intentare nuovi contenziosi. I recenti accoglimenti, infatti, non
portano i beneficiari a vedere rispettati i loro diritti, ovvero di
poter assumere incarichi sia a tempo indeterminato che determinato, a
causa della deliberata intenzione di alcuni uffici scolastici di fare
orecchie da mercante. Si appigliano al fatto che nei nuovi decreti
cautelai non viene specificato nulla a riguardo, negando la
giurisprudenza favorevole e tutto quello che è intercorso dai primi
accoglimenti ad oggi.
Migliaia di docenti della primaria, quindi, dovranno mettere mano
nuovamente al portafogli, per sostenere nuove spese legali, inutili se
soltanto l'amministrazione eseguisse le sentenze.
In Italia, ormai, siamo all'assurdo: il potere giudiziario non conta
più nulla! A cosa servono gli uffici legali nelle amministrazioni è un
mistero, se non sono nemmeno in grado di interpretare nel modo corretto
i documenti emanati dai tribunali e se, come nel caso attuale, sentenze
sostanzialmente identiche devono essere seguite da ordinanze per
ottenere l'ottemperanza.
Soldi spesi dai ricorrenti, soldi spesi dall'amministrazione per
costituirsi in giudizio, soldi spesi dai cittadini per finanziare la
costituzione in giudizio dell'amministrazione e per pagare gli stipendi
degli inutili uffici legali di cui gli Uffici scolastici sono dotati.
Alla faccia della razionalizzazione!!!
Probabilmente si aspetta che dall'amministrativo si sfoci nel penale,
per porre fine a tutto questo. Ma la sfrontatezza con cui si muovono
ormai a livello amministrativo, sia centrale che periferico, fa pensare
che non si teme nemmeno questo. Perché in Italia, ormai è evidente, chi
sbaglia non paga!
Valeria Bruccola, Coordinatrice
nazionale Adida
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