Altri 2500 diplomati magistrale entrano in GAE e 'prendono la Bastiglia'
Data: Sabato, 23 luglio 2016 ore 08:00:00 CEST
Argomento: Sindacati


Che l'esclusione dai piani assunzionali dei docenti delle Graduatorie di Istituto di seconda fascia fosse una ingiustizia lo abbiamo detto in ogni modo. Che i docenti in possesso dei titoli di studio identici a coloro che sono stati stabilizzati non stessero a guardare l'iniquo trattamento a loro riservato, quindi, era inevitabile, soprattutto dopo una dura battaglia in sede politica condotta per suggerire soluzioni adeguate alle legittime richieste e aspettative di tutti. Una politica sorda e distante dalle reali esigenze del Paese, dalle vite i ciascuno di noi, asservita a logiche di bilancio che negano la qualità e il merito che millantano, che ha sacrificato il buon senso, il sistema scolastico e le vite professionali di decine di migliaia di docenti abilitati, ha obbligato a ricorrere alla magistratura che mese dopo mese, ormai da circa due anni, sta dando ragione a quanti le si rivolgono per ottenere il riconoscimento delle loro istanze.

In ordine di tempo, è di queste ore l'esito dell'udienza del 14 luglio il TAR LAZIO, che  ha accolto 4 maxi ricorsi patrocinati dagli Avvocati Michele Bonetti e Santi Delia ordinando l'ammissione in GAE dei ricorrenti, tutti Diplomati magistrali. La giustizia amministrativa, quindi, ancora una volta ha dato ragione alle nostre richieste, delle quali, come associazione, ci siamo fatti promotori da anni, anche quando eravamo i soli a rivendicare il riconoscimento della categoria. Certo, se si fosse trovata una strategia politica alle nostre istanze, si sarebbero potute trovare soluzioni più eque di quelle ottenute finora, delle quali possono e potranno beneficiare solo i ricorrenti.

In alternativa, ci siamo visti costretti a impugnare tutti i decreti che confermavano l'esclusione dei diplomati magistrali dalle GAE. Quella del giudice amministrativo, secondo noi, è la sede naturale di questo tipo di contenziosi in quanto per anni, nel silenzio della legge, con provvedimenti autoritativi, il MIUR ha ignorato l'esistenza dei Diplomati magistrale relegandoli in III fascia di Istituto. La scelta del T.A.R. Lazio, che inizialmente è stato convergente rispetto alle linee politiche contrarie ad una apertura ai docenti diplomati magistrali, oggi è quella di risolvere questi contenziosi sin dalla fase cautelare, e dimostra come l'orientamento sia oramai stabile. Continueremo a sostenere anche in sede istituzionale, amministrativa e politica la nostra richiesta, per tutti i docenti abilitati, non soltanto i diplomati magistrali, e ci auguriamo che l'orientamento attuale si confermi almeno sino all'attesa sentenza della Plenaria di novembre che, verosimilmente, non dovrebbe giungere prima del prossimo Natale.

Quello che sembrava impossibile e deriso in sede politica in maniera irritante e offensiva, sta quindi gradualmente prendendo forma e migliaia di docenti della scuola primaria stanno ottenendo finalmente riconoscimento e giustizia.
Altrettanto, tuttavia, resta da fare per tutte le altre categorie lese, a cominciare dai docenti laureati SFP e a seguire con gli ITP e gli abilitati PAS e TFA, e a finire con i docenti della III fascia d'istituto, che da anni servono lo Stato e la scuola e che sono stati sfruttati e umiliati in ogni modo, anche nell'ambito dell'ultima operazione fallimentare, in concorso, dal quale i docenti di III fascia sono stati persino esclusi.
Se il contenzioso sarà l'arma con cui incidere uno spostamento non rinunceremo ad usarla, senza abbandonare la via politica che non abbiamo mai smesso di battere. Emendamenti, risoluzioni, interrogazioni sono infatti gli strumenti sui quali, già in questi giorni, stiamo lavorando, insieme al Mida precari, nella convinzione che le soluzioni ci sono, basta volerle!

Valeria Bruccola, Coordinatrice Nazionale Adida




Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-24880706.html