Media Education e Media Literacy al Liceo Lombardo Radice
Data: Sabato, 11 giugno 2016 ore 06:00:00 CEST Argomento: Istituzioni Scolastiche
Il Liceo Lombardo
Radice forma, motiva e propone l'uso consapevole e
critico del mondo digitale, attraverso pratiche che rendono gli
studenti e-citizens consapevoli, aggiornati e creativi. Mondo classico
e mondo digitale si incontrano in un liceo che ha molto
da offrire quanto a straordinari maestri e ottimi studenti. Qualche
mese fa, il prof. A. Bertino comunica alla dirigente,
prof.ssa P. Paladino, che intende inviare una lettera per
informare i genitori degli alunni di 1 LF che condurrà, in
collaborazione con il M.E.D. (Associazione Italiana per
l'Educazione ai Media e alla Comunicazione) presso il Liceo "G.
Lombardo Radice" di Catania, all'interno del Progetto Nazionale
"Maree", la sperimentazione del percorso mediaeducativo Racconto e
mi racconto con il cellulare contenuto, come Percorso n. 4,
all'interno del volume Media, Linguaggi, Creatività. Un
curriculum di media education per la scuola secondaria, edito da
Erickson nel 2013, destinato a una fascia d'età compresa tra gli 11 e i
16 anni.
Il D.s. approva e controfirma, i genitori accettano, gli alunni anche.
E tutto ha inizio.
Dunque storytelling con lo smartphone, dalla condivisione di
immagini alla restituzione di una storia attraverso diverse fasi: io e
la mia conoscenza del cellulare; io e il cellulare; io, il cellulare e
gli altri, realizzazione di timeline personali su smartphone
e poi su computer; condivisione.
Mezzo di condivisione gruppo: "Condivisione 1LF" su Whatsapp.
Ciò che i ragazzi hanno raggiunto riguarda conoscenze (storia: del
cellulare e degli eventi più importanti degli ultimi 15 anni legati
alla loro biografia; italiano: scrittura e comunicazione orale di dati,
fatti certi e inequivoci, con proprietà e terminologia; ME:
consapevolezza degli usi adeguati e delle app più utili a
raccontare/si), ma, soprattutto competenze.
Il fatto che abbiano parlato in pubblico con sicurezza, dimostra non
solo che l'interrogazione non li spaventa più, ma che anzi si fidano
dell'insegnante e dei compagni.
Ma il nostro docente non si ferma qui, e con gli alunni più grandi si
spinge oltre. In 3 LF e in 4 LB ottiene la realizzazione di video sulla
base di cinque categorie astratte, apparentemente neutre, fornite
dal magisteragli studenti con la consegna che le utilizzassero per
esprimere il sé.
Il risultato è estremamente interessante: esplosione delle capacità
espressive; intelligenza emotiva valorizzata; condivisione di
esperienze culturali e emozionali; riuso di conoscenze, mescolate ad
esperienze: tutto quello che la parola non dice è stato espresso.
Esaltante! Ragazzi sempre emozionatissimi. Docente sorpreso dall'onda
delle loro emozioni, che era rimasta compressa, repressa e, a scuola,
troppo spesso, umiliata e irrisa, quando non considerata irrilevante o
insignificante. Riscoperta dell'humanitas, dell'essenza e non della
forma, attraverso una forma raffinatissima, curata nel dettaglio.
Retorica delle immagini, metafore, metonimie, sineddochi, simboli,
allegorie, anafore, antinomie...
E ci sono anche le scommesse, i concorsi nazionali che non si vincono
ma ci avvincono. SkyTG24 per le scuole: nove studenti di 4 LB e tre di
3 LF realizzano Paura di cadere. Si tratta della costruzione di un
servizio di tipo televisivo. Il gruppo lavora intensamente da dicembre
a marzo. Si produce un'enorme quantità di interviste, per esempio, dopo
contatti telefonici e di persona, dodici ragazzi e un professore si
recano al CAMS e intervistano tutti o quasi.
"Non vi parliamo delle difficoltà tecniche incontrate, perché le
abbiamo superate con l'ingegno e la capacità d'arrangiarsi italica",
chiosa il prof-regista.
"Si cominciava alle 14,30 e si finiva a tarda sera. C'era chi lavorava
con me e chi studiava per le interrogazioni. Abbiamo lavorato anche di
sabato e di domenica, e sono stato in costante contatto, sempre
connesso, con Alessandro, Alfio e Erika."
Lavoro intensissimo di produzione e, specialmente, di postproduzione,
dunque. Questo ha comportato la costruzione di un gruppo di lavoro
estremamente coeso, collaborativo e disponibile, composto da tre/cinque
persone a ruoli intercambiabili. Rapporti emotivamente forti, stima e
fiducia reciproca. Tutto molto bello.
"I ragazzi erano convinti che avremmo vinto, perciò la delusione è
stata cocente. Li ho consolati." - afferma il professore Bertino - "
Hanno imparato a dominare la delusione e hanno riscoperto energie
positive. Ora sono carichi, come se avessero vinto".
Infine il colpo basso, quello che ti lascia senza fiato, il progetto
che ha partecipato ad un seminario nazionale tenutosi il 24 maggio a
Misilmeri: Il vecchio capitano.
Il progetto più intenso e più completo.
"L'idea ci è venuta" - ricorda il professore Bertino - "pochi giorni
dopo i fatti di Parigi, orrore ed emozione per il Bataclan, per Valeria
Solesin. I ragazzi erano stati accusati di insensibilità da parte di
qualche docente. Gli ho proposto di fare un video, che fosse
uno storytelling. Brainstorming. Messe a confronto diverse
possibilità. Poi gli ho proposto di usare Valeria come voce narrante
che si svela morta solo alla fine, con la sua foto mentre urla un pezzo
hard rock".
"Abbiamo raccolto la documentazione necessaria: biografia di Valeria,
fidanzato, fratello, padre e madre; raccolta di testimonianze,
articoli, foto audio dei fatti al Bataclan, elenco dei morti. Tutto
riversato in una pagina Facebook segreta, Progetto Parigi.
Immagini di guerra devastazioni, assalti morti, mare, tramonti, libri,
biblioteche, Parigi, vascelli, gabbiani, fiori, bambini, favole".
"Parigi per me significa, anche, Baudelaire. Dunque per la poesia di
seconda I fiori del male. Tre alunne lo hanno letto per intero,
altre solo alcuni testi. Ho discusso con le tre, poi ho selezionato i
testi che ci sarebbero serviti per la nostra storia: parlano di canali,
di viaggi, di tramonti di giacinto e d'oro, di portici, e del vecchio
capitano: la morte".
"Ho scritto il testo con loro mentre mi parlavano. L'ho scritto tre
volte. L'ultima l'abbiamo considerato perfetto".
"Il montaggio è stato effettuato rimanendo sordi e ciechi: per il
processore e la scheda video inadeguati, il video s'inceppava, si
bloccava, l'audio non si sentiva. Abbiamo montato a memoria, poi
salvato, poi ascoltato, rilevati i difetti, corretto la copia di
lavoro. Poi di nuovo salvato, ricorretto e salvato la terza e ultima
volta. Il risultato ci ha commosso."
L'aula magna era ammutolita.
Alberto Bertino inghiotte la commozione e racconta: "Non eravamo
soddisfatti della musica da usare prima della rivelazione di Valeria
con l'apparizione della sua foto. Un pomeriggio, andando verso casa di
Alessandro, ho letto sullo zaino di Federica: Nirvana. Le ho
chiesto se le piacciono. Lei mi ha detto di sì e di conoscerli bene. Le
ho detto che sicuramente c'era un pezzo adatto a noi. Ci ha pensato un
po' e me ne ha proposti due o tre. Li abbiamo ascoltati e poi ne
abbiamo scelto uno. Era quello giusto".
Lavoro splendido, fortissime emozioni.
Ci spiace che ve lo siate perso ma il video sarà sul nostro sito e così
potrete rimediare e partecipare ad una scuola che innova, crea
competenze, coltiva conoscenze ed emoziona.
Il referente per i beni culturali
prof.ssa Marcella Labruna
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