Rispondo all’email di Matteo Renzi
Data: Giovedì, 09 giugno 2016 ore 07:30:00 CEST Argomento: Opinioni
Matteo Renzi -
Enews 431, 6 giugno 2016 - ha inviato una mail in cui
scrive: "Lo diciamo dal primo giorno. La scommessa educativa,
l'investimento sul capitale umano, la centralità dell'istruzione sono
temi chiave per il futuro (anche) del nostro Paese". E' vero, la
centralità del servizio educativo è stata enunciata fin dal primo
giorno: "La scuola è il cuore di tutto", strumento di "crescita dei
prossimi 20 anni, non costo ma investimento per i nostri figli, per il
nostro futuro, per l'Italia: chi vuole bene all'Italia vuole bene alla
scuola. Dobbiamo disegnare insieme la scuola che verrà".
Un'intenzionalità che il governo non è stato capace di realizzare:
"Disegnare insieme la scuola che verrà" presuppone il rispetto delle
ordinarie procedure progettuali, tra cui
a) Analisi del campo, capitalizzazione delle esperienze.
"La buona scuola" è stata concepita indipendentemente dal vissuto
dell'istituzione. Ben diversi sarebbero stati i suoi intendimenti se
fossero state individuate le responsabilità degli iterati fallimenti
delle ventennali riforme.
1) CFR in rete: "Il Miur naviga a vista";
2) La legge 107 ricalca quanto aveva elaborato l'on. Giannini, membro
della commissione cultura, prima di assurgere al ruolo di ministro.
b) Circostanziata definizione dei risultati attesi.
Il paragrafo 7 della legge 107 elenca gli obiettivi formativi
prioritari: più del 50% sono sbagliati. "L'apertura pomeridiana delle
scuole e la riduzione del numero di alunni e di studenti per classe",
ad esempio, non hanno alcuna attinenza con i comportamenti che gli
alunni devono esibire per dimostrare il possesso di una competenza!
La finalità educativa del sistema è stata cassata, sostituita del
termine nazionale: da sistema educativo di istruzione e formazione a
sistema nazionale di istruzione e formazione.
c) Reperimento delle risorse disponibili
Il problema educativo è complesso e come tale deve essere trattato.
La sua scomposizione in sottoproblemi, l'identificazione dei soggetti
cui attribuire le corrispondenti responsabilità sono le portanti.
I decreti delegati del 74, rigorosa applicazione degli avanzamenti
scientifici, hanno riconosciuto la dimensione del problema e hanno
attribuito
1) al Consiglio di circolo/istituto la responsabilità degli aspetti
formativi [elencazione delle competenze generali che sostanziano i
curricula] e il compito di definire "i criteri generali della
programmazione educativa";
2) al Collegio dei docenti l'onere della "programmazione dell'azione
educativa":
- identificazione delle capacità sottese alle competenze generali;
- formulazione d'ipotesi per il relativo conseguimento;
- monitoraggio.
3) al Consiglio di Classe il coordinamento: tutti gli insegnamenti
devono convergere convergere verso i traguardi comuni.
Nella relazione di presentazione al parlamento de "La buona scuola" si
afferma la volontà di abbandonare la razionalità: "La riforma degli
organi di governo della scuola, istituiti con decreto del Presidente
della Repubblica 31 maggio 1974, n. 416, si pone come esigenza
indifferibile .. pertanto, procedere a un complessivo rinnovamento
della governance della scuola, in coerenza con il processo di
realizzazione dell'autonomia, avviato con l'articolo 21 della legge 15
marzo 1997, n. 59 ". [N.B. è privo di validità un riferimento a
una legge delega]
L'organizzazione scientifica ha abbandonato il modello gerarchico -
lineare e ha introdotto strutture in grado di autoregolarsi.
Strutture condivise dal Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150
Dirigenza pubblica Art. 3 che ha: "Rafforzato il principio di
distinzione tra le funzioni di indirizzo e controllo spettanti agli
organi di governo e le funzioni di gestione amministrativa spettanti
alla dirigenza".
La legge 107 contrasta con la dottrina e ritorna all'inefficacia della
tradizione.
La finalità educativa, concernente la crescita integrale del singolo
studente, presuppone la messa a punto d'interventi mirati.
A tal fine il DPR 275/99 sancisce "l'autonomia scolastica si sostanzia
di progettualità educativa, formativa, dell'istruzione" e attribuisce
alle scuole l'onere di disegnare percorsi coerenti con le finalità del
PTOF.
La legge 107 muove in direzione opposta: finalizza l'autonomia alla
gestione delle risorse per potenziare l'azione della
dirigenza.
d) Governo del sistema.
L'autoregolazione dei sistemi si fonda sulla capitalizzazione degli
scostamenti risultati attesi - risultati conseguiti.
La dottrina postula che i punti di controllo siano distinti
temporalmente (preventivo, concomitante, successivo, dell'evoluzione).
La legge 107 si concentra solamente sul controllo successivo
attribuendone il compito a un ente esterno: le scelte educative delle
singole scuole non hanno rilevanza nella determinazione
dell'articolazione dei test Invalsi.
Enrico Maranzana
zanarico@yahoo.it
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