Sapienza svende risultati della ricerca al privato Kcube: si rescinda immediatamente l'accordo
Data: Martedì, 07 giugno 2016 ore 07:00:00 CEST
Argomento: Sindacati


Il giorno 9 Giugno 2015 e il giorno 16 Giugno 2015, rispettivamente, il Senato Accademico e il Consiglio d'Amministrazione de "La Sapienza" hanno approvato all'unanimità un accordo di associazione in partecipazione con una società privata denominata KCube s.r.l.. Dichiara Paolo Cornetti Coordinatore dell'UDU Sapienza: "Al centro dell'accordo c'è la concessione, da parte dell'ateneo alla società, della consultazione del parco brevetti, dei progetti di intellectual property e delle ricerche finanziate dall'Università, per fini di lucro. Infatti, qualora Kcube lo ritenesse opportuno potrebbe investire nella valorizzazione e nella vendità di un progetto, un brevetto o una ricerca corrispondendo alla Sapienza l'1,3% dell'utile sociale, che potrebbe salire fino a un tetto massimo del 7.3% in particolari condizioni. Inoltre nel contratto si prevede che la Sapienza dovrà mettere a disposizione di KCube dei locali all'interno dell'ateneo."

"L'UDU non può che condannare quest'accordo sotto ogni suo aspetto." Prosegue Cornetti, "Riteniamo che gli organi collegiali della Sapienza abbiano preso una decisione estremamente lesiva del carattere pubblico dell'università."

Uno dei soci di maggioranza di KCube è Luciano Caglioti "E' una scelta politicamente inopportuna quella di svendere le proprie ricerche a una società privata, che tra gli altri, vede come socio di maggioranza l'ex Prorettore per l'innovazione, Ricerca, Sviluppo, Trasferimento Tecnologico della Sapienza, figura che quindi ha seguito in prima persona, e per un ente pubblico, i prodotti sui quali ora agisce da privato." commenta Cornetti.

"E' altresì incomprensibile l'utilizzo del contratto di associazione in partecipazione il quale non prevede una procedura di evidenza pubblica andando così a danno delle finanze dell'ateneo.

Per quanto riguarda i locali dell'ateneo messi a disposizione della società crediamo che questo punto sia un'offesa nei confronti degli studenti, della docenza e di chi l'università la vive ogni giorno. È incredibile come la Sapienza possa permettersi di privarsi dei suoi spazi per concederli ai privati quando vi è una estrema carenza di spazi e aule e le strutture spesso non sono sufficienti per il regolare svolgimento della quotidianità universitaria" chiosa Cornetti.

"Non è accettabile che gli sforzi dei ricercatori e gli investimenti pubblici siano vanificati in nome degli interessi privati" conclude il Coordinatore dell'UDU Sapienza " Malgrado la Sapienza, tramite il CDA, abbia nuovamente deliberato l'1 di Marzo il regolamento attuativo dell'accordo, la Società KCube s.r.l. è attualmente in liquidazione, ma il rischio che gli effetti del contratto si concretizzino esiste ancora, in quanto non vi è specificato l'esaurimento dello stesso per cessazione di una delle due parti, nel concreto potrebbe quindi verificarsi una vendita del contratto a terzi da parte del liquidatore.

.Per questo motivo è estremamente importante che la Sapienza agisca rapidamente e sciolga in maniera definitiva l'accordo che è ciò che chiediamo, prendendo, inoltre,le distanze dalle rappresentanze studentesche (Vento di Cambiamento, Sapienza in Movimento, LINK) che hanno votato a favore delle delibere in Consiglio d'Amministrazione e in Senato Accademico, permettendo così la possibilità di arrecare un danno a tutte le componenti dell'università. Abbiamo già conferito mandato all'Avv. Michele Bonetti per esperire indagini difensive e per valutare l'opportunità di inoltrare un esposto alla Procura della Repubblica relativamente alla presenza di alcuni personaggi con profilo e passati da chiarire e che gravitano intorno alla società."

Elisa Marchetti - Responsabile Stampa UDU-Unione degli Universitari
stampa@unionedegliuniversitari.it





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