Futur Lab costruiamo il futuro. La sussidiarietà alle radici della vita pubblica
Data: Martedì, 07 giugno 2016 ore 06:30:00 CEST Argomento: Redazione
FuturLab - Costruiamo il futuro, associazione no profit
che ha
iniziato ufficialmente le sue attività, con un convegno presso la
Facoltà di Scienze Politiche, sul tema: "Le migrazioni e la pace nel
Mediterraneo" a giugno presso il salone del Credito Siciliano di
Acireale ha celebrato un importante convegno sul tema: Sussidiarietà:
alle radici della vita pubblica- Io e la comunità". L'Associazione che
" nasce dalla passione e determinazione di un gruppo di amici
provenienti da realtà personali e professionali eterogenee, "uomini e
donne di buona volontà" che tentano di intervenire sul sociale nel
rispetto degli individui e delle Istituzioni, ha apportato un valido
contributo al dibattito sul tema che aggrega la "sussidiarietà" alla
"solidarietà" e interpella lo Stato sollecitando il rispetto e
l'applicazione degli articoli della Costituzione Italiana che sancisce
forme e modi per venire incontro ai bisogni dei cittadini.
Le finalità dell'associazione Futurlab sono, appunto, quelle di:
- Sostenere le Istituzioni nel cambiamento della mentalità
operativa,
tecnologica, culturale ed etica.
- Utilizzare la formazione come leva strategica del cambiamento, al
fine
di creare una classe dirigente
- pubblica e privata in grado di costituire un fattore di
competitività
caratterizzato da efficacia ed efficienza.
- Promuovere attività finalizzate a riattivare e rivitalizzare il
mercato
del lavoro.
- Porre in essere ogni azione rivolta ad arrestare il fenomeno
della
"fuga dei cervelli", soprattutto dalla Sicilia.
- Creare valore aggiunto; Sostenere processi di riforma e
d'innovazione;
Promuovere l'evoluzione socioculturale Realizzare eccellenza; Favorire
e promuovere la cultura del risultato.
La dotta lezione del prof. Giorgio Vittadini, presidente della
Fondazione per la Sussidiarietà, ha guidato gli interventi ad
un'attenta lettura del problema sociale che interpella il singolo
cittadino e le Istituzioni pubbliche.
Le trasformazioni sociali della Nazione che diventa sempre più vecchia,
per la diminuzione delle nascite e la mancanza di lavoro per i giovani,
sollecitano una nuova cultura di "Welfare sussidiario" capace di
declinare l'impegno del singolo e la collaborazione pubblica a sostegno
delle iniziative di sviluppo e di crescita del Paese.
La ricca tradizione della dottrina sociale della Chiesa avviata con
l'Opera dei Congressi e proseguita con l'azione sociale di Luigi
Sturzo, sollecita una reale valorizzazione del capitale umano, che,
anche attuando una politica di risparmio valorizza il no profit e
produce lodevoli e qualificati servizi sociali per il bene della
collettività.
La proposta di utilizzare allo scopo dello sviluppo economico e a
sostegno dell'imprenditoria giovanile, i "fondi dormienti" delle
banche, apre nuovi orizzonti di buone prospettive per i giovani e per
le iniziative che afferiscono al bene sociale.
Mentre prima la stabilità di una riforma economica aveva nel tempo i
suoi benefici, oggi, la rapidità delle trasformazioni sociali che
mutano nel giro di cinque anni, necessitano modifiche e adattamenti
indispensabili per continuare a reggere il sistema economico e
finanziario.
Tendere alla qualità dei servizi pubblici, compreso il servizio
scolastico, pubblico, anche se offerto istituzioni private e
"paritarie", risponde alla "cultura del desiderio ", anima e radice di
ogni progetto, che come atto intenzionale favorisce la soddisfazione di
un bisogno e nello specifico della scuola, si tratta di un bisogno
educativo in risposta alla diffusa emergenza di valori educativi che
vengono a mancare.
Gli aspetti giuridici della sussidiarietà sono stati trattati dal prof.
Fabrizio Tigano, docente di Diritto Amministrativo alla Facoltà di
Scienze Politiche dell'Università di Catania. Molto apprezzato è stato
l'intervento del presidente del Volontariato Siciliano, Santo Carnazzo.
I lavori del convegno, introdotti dal presidente dell'associazione
Futurlab, Antonio La Ferrara con i saluti del Vice Prefetto Enrico
Gullotti, dell'Assessore Adele D'Anna del Comune di Acireale e
coordinati dal Prof. Pierluigi Catalfo, docente di Economia aziendale
all'Università di Catania, sono stati conclusi dall'intervento del
Vescovo di Acireale, Mons. Antonino Raspanti, il quale con chiarezza e
forza ha denunciato la disattenzione delle Amministrazioni regionali e
locali nei confronti dei lodevoli servizi prestati dalle opere
cattoliche di volontariato e di servizio.
Sul tanto dibattuto tema dell'8 per mille alla Chiesa Cattolica
risponde l'evidenza dei fatti che dimostrano come in corrispondenza
dell'assegnazione da parte dello Stato di un miliardo di euro alla
Chiesa Cattolica, questa produce per la collettività sociale servizi,
azioni, e benefici che corrispondono a ben 11 milioni di euro, facendo
fruttare al meglio i talenti ricevuti.
Nello specifico locale, Mons. Raspanti ha citato che la diocesi di
Acireale, la quale ha beneficiato di un milione di euro dai fondi dell'
8 per mille, ha offerto al territorio servizi corrispondenti a 15
milioni, e tutto non è cosa da poco.
La complessa macchina organizzativa regionale a fonte di un servizio di
formazione e di qualificazione professionale che avrebbe il costo di 8
mila euro gestito dal privato sociale costa alle casse della Regione
Siciliana la bellezza di 80 mila euro. Questo si chiama spreco ed
è segno di "cattiva amministrazione".
Che aprano gli occhi gli Amministratori pubblici, i quali proclamano a
parole la ricerca del bene comune e annunciano maggiori benefici per i
cittadini siciliani.
Giuseppe Adernò
g.aderno@alice.it
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