Deus sive Natura
Data: Lunedì, 06 giugno 2016 ore 08:00:00 CEST
Argomento: Redazione


C’era una strana agitazione, quella sera, tra le fronde, e anche nelle nuvole del cielo. Il vento sembrava avere il fiato grosso e farsi sempre più ringhioso piegando a forza le chiome degli alberi e sollevando nuvoli di polvere. Dopo la mezzanotte s’era messo a fare il diavolo e a scuotere le imposte. Il mare s’era fatto nero e muggiva come cento buoi che presentono il colpo finale. No, non era quel vento che altre volte avevo sentito muovere appena le foglie quando l’aria è ferma, e fa vibrare i fili d’erba. No, non era il suo un respiro senza grumi; era catarroso, minaccioso, inquietante. E se il vento stesse per diventare un violento vortice d’aria? Nell’abbraccio mortale tra vento mare e astri non c’era che aspettarsi lutti e devastazioni. Deus sive Natura.

Nuccio Palumbo
antonino11palumbo@gmail.com





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